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Marino verso il match di La Spezia: “Dobbiamo proporre il nostro gioco. Schiereremo una squadra competitiva”

Alla vigilia del match contro lo Spezia, Pasquale Marino ha rilasciato delle dichiarazioni in conferenza stampa. L’allenatore della Salernitana ha parlato dell’importanza della sfida contro i liguri e del suo passato sulla panchina delle aquile: “Dobbiamo avere la nostra identità, poi se gli avversari saranno bravi a non farci esprimere le nostre qualità è un altro discorso. In casa o fuori non cambia nulla, dobbiamo proporre il nostro gioco e far giocare ai nostri avversari entrambe le fasi. Quando si affrontano squadre di livello se si fa solo la fase difensiva la loro qualità non viene limitata. L’atteggiamento deve essere sempre lo stesso – ha detto Marino -. Studiamo tutti i dettagli ogni partita e sappiamo bene che lo Spezia è molto forte sulle palle inattive. Hanno fisicità e sono opportunistici quindi dobbiamo alzare il livello di attenzione per limitare la loro bravura sui piazzati. La formazione mi piace dirla prima ai ragazzi, stanno tutti bene e domani deciderò chi partirà dall’inizio”.

Riguardo un possibile turnover in vista dello scontro diretto contro il Mantova, l’originario di Marsala ha detto: “Guardiamo di partita in partita, non possiamo fare la formazione pensando al Mantova. Bisogna schierare una squadra competitiva, gestendo bene le energie di tutti. Mancano poche gare alla fine del campionato e vorrei avere sempre tutti a disposizione. Sappiamo di avere molti calciatori in diffida ma non posso pensare di non far giocare qualcuno perché è a rischio squalifica”.

L’ex allenatore dello Spezia ha poi continuato parlando proprio del suo passato sulla panchina della formazione bianconera: “A La Spezia ero stato riconfermato poi ho deciso di andare via per motivi familiari. Abbiamo fatto un buon campionato per quelle che erano le aspettative, siamo arrivati ai playoff e siamo usciti male. In generale è stato fatto un buon lavoro, sono stati valorizzati diversi giocatori che l’anno prima erano in C e nell’anno seguente hanno giocato ad alti livelli”.

Per concludere il classe 1962 si è soffermato su Cerri e sul suo digiuno: “Alberto è tranquillo e sereno, ha avuto diverse occasioni per segnare in queste partite e non è andata come voleva anche per merito dei portieri avversari. Fa un grande lavoro per i compagni e lotta su ogni pallone, è contento perché la squadra vince. Queste vittorie ci hanno consentito di lavorare con più entusiasmo e si è creato un ambiente positivo”.

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