Questa mattina, presso la sala stampa dello stadio Arechi, in occasione della conferenza pre Salernitana–Sudtirol Pasquale Marino, nuovo allenatore della Bersagliera, si è presentato. Il neo tecnico ha parlato della sua scelta di sedere sulla panchina granata e dell’obbiettivo salvezza.
“Quando si attraversano momenti difficili, ci sono anche difficoltà psicologiche e quindi il lavoro maggiore va fatto sulla testa. C’è bisogno di serenità per essere una squadra propositiva. La squadra sta bene fisicamente, quindi abbiamo lavorato sull’aspetto mentale, per pensare di partita in partita. Da inizio settimana abbiamo cercato di stimolare la partita che andremo a fare, dovremo pensare solo a quella. C’è da curare ogni piccolo dettaglio, bisogna lavorare prima sulla testa, poi ho fatto vedere ai calciatori alcuni tipi di movimenti – ha detto il tecnico siciliano -. Dobbiamo avere un approccio propositivo, i moduli lasciano il tempo che trovano se non ci sono aggressività e intensità. Abbiamo provato varie soluzioni, vedremo per domani quale atteggiamento avere. Bisogna trovare gli equilibri giusti, per attaccare insieme e con ordine, ma anche difendere con ordine, contro un avversario che sa difendersi bene e ripartire. Dobbiamo essere bravi a portare avanti chi ha giocato di più. Non si può pensare di mettere dentro gente che non gioca da mesi e non ha ritmo. Serve chi ha giocato spesso e ha intensità. Punteremo su chi ha più minutaggio. Non ho tempo di valutare chi è fuori per dargli una possibilità. Ci servono certezze nell’immediato per questo scorcio di campionato“.
Marino ha poi continuato parlando della scelta dell’undici titolare in vista della gara di domani: “Abbiamo provato varie soluzioni, al di là dei giocatori. La formazione voglio dirla io ai giocatori, mi porterò dei dubbi fino alla fine. Non voglio anticipare nulla per fare analisi fino all’ultimo e fare le scelte giuste. Servirà una partita di grande intensità e attenzione. Tutti si sono allenati bene, con grande attenzione su ciò che proponiamo. C’è un approccio positivo e una buona comunicazione. Partire bene sarà fondamentale“.
Sui motivi della scelta di allenare l’Ippocampo in questo finale di stagione l’allenatore ha detto: “Quando ti chiama una società come la Salernitana devi prenderla in considerazione. È una società del sud, in difficoltà, e io sono un uomo del sud e voglio dare il mio aiuto. Mi sono documentato sulla rosa e sul calendario, prendendomi qualche ora per decidere. L’organico non è inferiore a tutte le squadre in lotta per non retrocedere. Ho lo stimolo di allenare in una piazza in cui potevo venire una ventina di anni fa. Ho valutato e se sono qua è perché credo nella salvezza. Il contratto non è un problema, il direttore mi ha proposto l’opzione in caso di salvezza, ma io ho rifiutato. Bisogna prima lavorare e raggiungere l’obiettivo. Se ti salvi poi si possono fare scelte diverse, da ambo le parti“.
Sul momento difficile che la squadra sta vivendo l’originario di Marsala ha detto: “Gli attaccanti vogliono cambiare la negatività del momento. Il pubblico soffre ed è normale, conosco la passione e so che in questo momento la squadra ha bisogno del pubblico. I ragazzi sono in difficoltà e possono essere aiutati. Nelle difficoltà bisogna stringersi, non è tempo di processi e valutazioni. Bisogna stare uniti e compatti per arrivare a lottare fino alla fine. C’è bisogno di tutte le componenti. Ci sono state tante vicissitudini che hanno portato a tale situazione. Quando si retrocede l’aspetto psicologico è importante, si è partiti col piede sbagliato. Ricucire un ambiente depresso, con i tifosi e i calciatori, non è facile, ci sono state dinamiche interne che non hanno aiutato a partire in maniera serena. Ho avuto tante esperienze con squadre retrocesse, come la Spal e il Frosinone. Capisco la testa dei giocatori in questi momenti, non hai serenità di esprimerti perché c’è una tensione che arriva dall’aspetto psicologico“.
Il classe 1962 ha poi concluso parlando del match contro il Sudtirol, in programma domani allo stadio Arechi, e del tecnico degli altoatesini Fabrizio Castori: “Partire bene darebbe una spinta mentale non indifferente, ma questa squadra dovrà lottare fino al 90’ dell’ultima giornata, poi dipenderà anche dai risultati degli altri. In ogni partita bisognerà dare il massimo. Ho sentito il patron sia domenica, sia ieri sera, siamo in contatto frequente, anche con il presidente e l’ad. Castori è una persona che stimo molto. Mi aspetto una gara molto intensa e fisica, dovremo correre quanto loro. È un avversario ostico per tutti, come ha sempre dimostrato negli anni“.
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