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Marco Pecoraro Scanio al podcast ufficiale della Salernitana: “L’acquisto vero da fare è Iervolino”

Inizia il podcast ufficiale targato Salernitana. Il primo ospite della puntata condotta dal responsabile comunicazione dei granata Alfonso Maria Avagliano ha visto come ospite Marco Pecoraro Scanio. Il salernitano vestì granata nel campionato 1983-1984, in quel caso in prestito, e dal 1988 al 1991 conquistando la promozione in Serie B (indossando anche la fascia da capitano) rosa dove figurava anche Agostino Di Bartolomei.

L’ex centrocampista ha parlato prima del passato: “Ricordo quando ebbi la fortuna d’indossare la fascia di capitano all’esordio della Salernitana all’Arechi. Oggi sono felice di accompagnare i granata all’esordio in questa nuova dimensione podcast. La situazione attuale dell’ippocampo non deve condizionare. La squadra non sta vivendo un momento felice, ma in questo momento le componenti che hanno a cuore i granata dovrebbero dare una mano”.

Sul tifo: “Ricordo che una volta facemmo una riunione a Coverciano con tutti gli arbitri. Gli stadi possono dare qualcosa in più e qualcosa in meno, ma tutti sapevano che si sentiva la forza dell’ambiente all’Arechi ed anche i direttori di gara sostenevano che c’era un rispetto verso una tifoseria attenta ed allo stesso tempo calda. Bisogna ripartire come fatto negli ultimi campionati con gli striscioni e le coreografie che hanno accompagnato i granata in questi anni. I risultati sono il collante vero e noi salernitani siamo capaci di sostenere la squadra nelle difficoltà”.

Sulla squadra e sul tecnico Breda: “Bisogna trovare la tenacia e la grinta. Questi valori che per una squadra come la nostra non si possono perdere. Breda è un simbolo che ha fatto tanto. Mi è piaciuta la dichiarazione dove ha messo da parte il passato da giocatore: adesso deve dare sicurezza ed entusiasmo ai ragazzi. La caratteristica di essere una persona tranquilla, ma che nel momento giusto riesce anche ad arrabbiarsi- Io penso che sono 3 anni che bisogna squarciare il velo anche sulle decisioni della società. Non possiamo pensare che una squadra non viva anche l’ambiente esterno. Riuscire a riconquistare l’entusiasmo del patron penso sia la sfida più importante”.

Riguardo la situazione societaria: “Nel calcio è fondamentale trovare l’armonia tra tutte le componenti. L’acquisto vero da fare è il patron Iervolino. Dopo anni di multiproprietà, oggi che abbiamo un imprenditore che da solo ha fatto un investimento tre anni fa penso che sia la persona da riconquistare. Si può fare anche a febbraio. Bisogna riprenderci il presidente che dopo la vicenda del trust rilasciò delle interviste che fecero ben sperare alla piazza. La nostra è una città che in termine di passione non è seconda a nessuno”.

Parentesi aperta anche sullo sport di oggi e le differenze col passato: “Il calcio di oggi è atletico, ma sta diventando sempre molto più spettacolo e meno votato al fenomeno sociale. Non c’è più la capacità di seminare nel territorio. Riuscire a condividere i valori dello sport è un’occasione da non perdere”.

In conclusione: “Non si può neanche immaginare la polveriera di felicità in questa città se arrivasse una società seria che porti impianto e centro sportivo. Le scosse del risultato non smontano la struttura di un’organigramma. Lo stile Juve è quello di una società che può vincere o perdere, ma resta sempre solida. Se accadesse questa cosa a Salerno, non la smonti più”.

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