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Mancosu bestia nera: “La Salernitana mi porta bene! Quella volta con la Casertana…”

E sono quattro. Marco Mancosu conferma di avere un feeling particolare con la Salernitana. Il centrocampista sardo ha già bucato i granata per quattro volte in carriera, di cui due con la maglia della Casertana. Reti che si rivelarono ininfluenti, perché i granata di Menichini tagliarono comunque al primo posto il nastro di quel torneo di Lega Pro. La rete di domenica sera al Via del Mare di Lecce, invece, poteva essere ben più pesante se Bocalon prima e Castiglia poi non ci avessero messo lo zampino. “Per caratteristiche fisiche, sui calci d’angolo di solito non sono l’uomo più atteso. Però il pallone arrivava, ho pensato che l’avrei potuto impattare per bene e. sono rimasto a guardare la palla che andava in rete!”, ha spiegato Mancosu al portale gianlucadimarzio.com.

Gesto atletico cui Mancosu non è nuovo, soprattutto contro la Salernitana: “Un’altra rovesciata mi riuscì ai tempi della Casertana,  in Serie C. E’ una squadra che mi porta fortuna! Con quello di domenica, siamo a quattro gol contro di loro. Una volta, dopo un rigore al 93’, il mio grande amico Gori me ne disse di tutti i colori…”.

Per le qualità ed il bagaglio tecnico di cui dispone, Mancosu è arrivato obiettivamente tardi all’appuntamento col primo torneo di B da protagonista: “Non ho mai avuto sogni troppo ambiziosi. Sono uno con i piedi per terra. Il mio primo vero obiettivo è stato quello divincere un campionato di C, dopo la penalizzazione che me l’ha portato via a 23 anni con il Siracusa. L’ho vinto con il Lecce e ora sono qui a giocarmela. Il mio ruolo? Mi sento un centrocampista offensivo, mezzala o trequartista che sia. Da bambino guardavo Kakà: lo incontrai ai tempi del Cagliari e fu pazzesco. In estate ho lavorato come mezzala, poi per esigenze tattiche contro il Benevento il mister mi ha messo sulle trequarti, dove di solito gioca Falco. Le cose sono andate bene e con la Salernitana ha funzionato ancora. Speriamo che l’esperimento si riveli una scoperta importante. Non mi sono montato la testa, penso sempre al momento ed il presente con un grande Lecce che punta innanzitutto a salvarsi. Nel calcio non si sa mai: ci potremmo togliere grosse soddisfazioni insieme. Mia moglie pensa seriamente di rimanere qui per sempre. Mia figlia Gioia, di 3 anni e mezzo, usa già delle espressioni salentine. Ci troviamo benissimo. Non ho rimpianti e sono felicissimo di come sono andate le cose. Arrivo in Serie B con una squadra che conosco e al momento giusto, mi sento all’altezza della situazione e per me è un momento strepitoso”.

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