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Lutto Ricchetti, sgomento tra gli ex granata. Pisano: “Non ho mai visto un giocatore più forte di lui”

La scomparsa di Carlo Ricchetti ha reso infelice ed incolore il pomeriggio di molti ex compagni di squadra del re del taglio. In molti hanno condiviso lo spogliatoio in occasioni importanti con il foggiano, Luca Fusco è uno tra questi. L’ex capitano della Salernitana ha conquistato insieme a Ricchetti la promozione in Serie A nella stagione 1997-1998: “Già negli ultimi giorni abbiamo saputo che non stava benissimo. Nell’ultimo periodo non se la passava bene. Carlo era una persona molto umile, un professionista esemplare. Non è mai andato fuori dalle righe, quello più rispettoso delle regole su tutto: l’esempio del professionista”.

L’ex difensore della Bersagliera ha voluto ricordare il valore di Ricchetti nell’immaginario collettivo di chi l’ha visto all’opera durante l’ultimo decennio dello scorso secolo: “Noi abbiamo vinto insieme il campionato di Serie B. Lui era uno dei più esperti di quella squadra che vinse il campionato nella stagione 1997-1998. Ricchetti è un mito per quelli della nostra generazione. Oltre il calciatore, quello che mi ha colpito è stata la persona. La sua intelligenza riusciva a trasmetterla anche dentro il campo. Da tifoso, da compagno di squadra e d’amico ho solamente ricordi belli”.

Non cambia il parere anche ascoltando le dichiarazioni di Pietro Strada. Il centrocampista ha giocato con Ricchetti dal 1993 al 1995 ed insieme hanno vissuto da protagonisti la promozione dalla Serie C alla Serie B: “Insieme abbiamo fatto qualcosa d’importante a Salerno, i ricordi sono indelebili. Oltre la parte sportiva, Carlo è stato un ragazzo serio votato alla famiglia, con grani principi ed un’etica che ha portato alla creazione di una bella famiglia. Oltre la questione sportiva, il suo carattere era quello di un brontolone sano, aveva sempre qualcosa da brontolare. Una figura importante anche per quello che portava come esperienza, una figura che lascia un grande vuoto. Per alcuni anni ha fatto il secondo a Breda, abbiamo avuto modo di vederci. Troppo giovane, aveva parecchio da vivere”.

L’ex centrocampista della Bersagliera ha svelato alcuni aneddoti dentro e fuori dal campo: “Oggi parlando con mia moglie, mi sono ricordato di quando festeggiammo il mio compleanno, quando io vivevo a Baronissi, con lui e Roberto Breda. Mi ricordo anche quando a carnevale ci travestimmo ed andammo a mangiare fuori con le famiglie. Ricordo un suo gol contro il Cosenza di testa, un’esultanza stupenda perché venne ad abbracciarmi di corsa. Adesso mi vengono in mente veramente tante cose, mi aggrappo a questi momenti per ricordarlo”.

Nella prima fase della sua esperienza a Salerno, Ricchetti è stato il fedele assist man di Pisano. “S’accentra e crossa e Pisano fa gol”, questo cantava la Curva Sud sognando prima la promozione in Serie B, poi conquistata, e la promozione in Serie A sfiorata in quel di Bergamo. L’ex bomber della Bersagliera ha rilasciato alcune dichiarazioni sulla sua scomparsa: “Io con Carlo ho sempre avuto un rapporto splendido. Lui è sempre stato pronto a sacrificarsi per il gruppo, se ne va una persona con cui avevo legato molto. Io e gli ex granata lo chiamavamo spesso nell’ultimo periodo sapevamo della lotta contro la malattia: pensavamo nella sua vittoria”.

Il siciliano non ha nascosto lo sgomento e l’ammirazione per l’immortale numero 7: “C’è molto sconforto, personalmente siamo stati 4 anni. Per me è uno di famiglia, siamo stati insieme per molti anni ed abbiamo fatto molti ritiri, eravamo una vera famiglia. Questa notizia mi ha scombussolato, mi sto informando per raggiungere Foggia. Una persona che veramente era attaccata alla città, la maglia e la Salernitana. Non ho mai visto un giocatore più forte di lui, ho giocato 25 anni, ma uno così forte non l’ho visto mai. Con me c’era massimo rispetto, avevamo una certa confidenza. Carlo è sempre stata una persona al proprio posto, mai una parola sbagliata. Come compagno di squadra, ma soprattutto come amico era perfetto. Ci sono giocatori stravaganti, ma lui sapeva sempre quando si poteva scherzare e quando si potevano fare cose serie. Quando c’era un problema, noi eravamo sempre in prima linea per aiutarci”.

Infine Pisano ha ricordato un aneddoto durante la stagione 1993-1994: “Ero molto teso nel sottopassaggio prima della partita di campionato contro la Juve Stabia. Carlo si avvicina e mi dice: <<Giova, preparati che al primo taglio che faccio ti faccio fare gol>>. Dopo pochi minuti mi ha fatto segnare. Quando uno parla così è sicuro di se stesso ed è sicuro di quello che fa. Ho giocato con molti forti, ma un esterno come lui nel 4-3-3 non l’ho mai visto. L’ho abbracciato dopo il gol, lui mi diceva: <Te l’avevo detto>”.

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