Cinquanta milioni sì, ma non certo cash. E non proprio 50. La proposta d’acquisto della Salernitana da parte del gruppo Bin Zayed è stata spedita su carta intestata dell’omonimo gruppo degli Emirati Arabi lunedì sera alla Morgenstern e alla Omnia Service One, che detengono il 50% ciascuno della Salernitana, con la Figc in copia di avviso ma senza l’offerta allegata, ma non avrebbe trovato particolare favore in Lotito e Mezzaroma. Anche perché i 50 milioni sono potenziali, per la maggior parte non cash. Ecco tutti i dettagli della proposta dai documenti esclusivi che la nostra redazione è riuscita a recuperare.
L’offerta ai raggi x
Secondo le notizie raccolte dalla nostra redazione, lo sceicco Khaled Zayed Saquer Zayed Al Nahyan offre 50 milioni sotto forma di equity e debito con il supporto del partner finanziario Blue Skye Financial Partners, fondo lussemburghese già socio di minoranza del Milan che partecipa con un importo complessivo di 20 milioni di una linea di credito volta a finanziare il fabbisogno di capitale circolante e sostenere i costi e le spese connessi alla sessione estiva del calciomercato. Gli altri 30 li metterebbe lo sceicco… ma non esattamente tutti di tasca sua. sarebbero suddivisi: acquisto delle partecipazioni target fino a 20 milioni composto da una parte fissa (di cui 10 soggetti ad un meccanismo di aggiustamento del prezzo) e una parte variabile a titolo di earn-out, fino a un massimo di altri 10 milioni. L’earn-out è un prezzo aggiuntivo, basato sul rendimento dell’azienda. Gli ulteriori 10 milioni, infine, sarebbero corrisposti previa rinuncia da parte della Salernitana ai crediti intercompany che vanta nei confronti della Lazio. Cioè da Lotito. Si tratterebbe, sostanzialmente, di uno “sconto” che Bin Zayed concederebbe al co-patron attraverso la sua azienda biancoceleste, non cash vero e proprio. C’è una conditio sine qua non, inoltre, nell’offerta dagli Emirati, che riguarda la parte variabile: essa sarà corrisposta se la Salernitana conseguirà il diritto di disputare il campionato di Serie A 2022/2023. Tradotto, dovrà salvarsi; il relativo pagamento dovrà essere effettuato entro i sessanta giorni lavorativi che seguiranno l’ultima partita del campionato 2021/22. Quanto al pagamento del corrispettivo fisso, invece, esso sarebbe corrisposto in due rate da 5 milioni ciascuna: la prima andrebbe pagata entro e non oltre il 31 luglio (data del closing immaginata da Bin Zayed) e la seconda entro 90 giorni dal closing.
Il fondo
Ma chi c’è dietro la Blue Skye, il fondo azionista coinvolto nell’offerta arrivata dagli Emirati Arabi Uniti per l’acquisizione della Salernitana? Due uomini d’affari napoletani, Salvatore Cerchione e Gianluca D’Avanzo, rispettivamente 40 e 36 anni. Il primo è consigliere d’amministrazione del Milan ma non solo: ricopre incarichi anche nel Cda di Hotel Palladio spa e Cipriani Downtown Ibiza. Laureato in ingegneria elettronica e delle telecomunicazioni, ha studiato anche a New York prima di intraprendere la carriera nel settore finanziario, passando anche per la banca d’affari Morgan Stanley di cui è stato vice presidente. Gianluca D’Avanzo invece ha conseguito la laurea in economia aziendale alla Bocconi, prima di un master in business administration alla London Business School. Inoltre si è guadagnato il grado di tenente dopo aver frequentato l’Accademia Militare della Guardia di Finanza. Il fondo azionista Blue Skye (Lux) Sarl, è una società con sede a Lussemburgo costituita nel 2005 dal fondo D.B. Zwirn & Co., un hedge fund con sede negli Usa fondato nel 2001 Daniel B. Zwirn, e dalla Sopaf del finanziere Giorgio Magnoni, società nel cui cda figurava ai tempi anche l’ex ad del Milan, Adriano Galliani. Dal 2018 è socio di minoranza del Milan anche se Gianluca D’Avanzo ha lasciato il CdA lo scorso marzo.
Lo sceicco
Curiosità anche intorno alla figura dello sceicco Khaled Zayed Saquer Zayed Al Nahyan e del suo Bin Zayed Group, attivo nei settori energia, costruzioni, immobiliare, trading e investimenti con sede a Dubai. In passato ha già tentato di entrare nel mondo del calcio, prima cercando di acquistare il Liverpool, poi il Newcastle ed infine il Derby County. Senza riuscirci. La Bin Zayed è stata costituita 1988 dallo sceicco Khaled Zayed Saquer Zayed Al Nahyan: quest’ultimo è nato a Dubai nel 1958, ha studiato alla Boston University e ha completato il suo dottorato di ricerca alla Michigan State University. Cugino del proprietario del Manchester City, lo sceicco Mansour, è anche il presidente della federazione di vela e canottaggio degli Emirati. Come detto in precedenza ha tentato più volte di entrare nel mondo del calcio. Nel 2018 offrì due miliardi di sterline per l’acquisto del Liverpool, una cifra che avrebbe stabilito un nuovo record nella storia delle acquisizioni delle compagini calcistiche. Per il Newcastle avrebbe offerto 350 milioni di sterline e infine circa 80 milioni per il Derby County lo scorso novembre. I club sarebbero andati alla sua Derventio Holding, società inglese costituita appositamente per investimenti nello sport. Nessuno di questi affari però è andato in porto e le cause delle mancate intese non sono mai state chiarite. Ora lo sceicco – componente di una famiglia il cui patrimonio si aggirerebbe intorno ai 118 miliardi di sterline – vuole provare ad entrare nel calcio italiano. Non sembrano esserci, tuttavia, le condizioni affinché ciò accada.
Piero
25/06/2021 at 17:58
È mai possibile che Lotito o chiunque altro possa accettare una proposta del genere dove il cash della cessione potrà avvenire solo a condizione della salvezza in campionato. Meno male che c’è Lotito che non ha l’anello al naso. Sono con lui il titolo per partecipare alla serie A con una squadra che ha un potenziale di 20.000 presenze a partita, uno stadio perfetto, un consistente introito tra diritti TV e Lega e infine un paracadute di 10 milioni in caso di retrocessione, vale non meno di 50/70 milioni.