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Lo Special One rispetta i granata: “Si difendono molto bene, sarà dura”

José Mourinho vuole vincere, ovviamente. Di fronte avrà una Salernitana che si difenderà e cercherà di ripartire. “Magari ci farà una sorpresa e giocherà in un modo diverso, chissà, non si sa mai. – prova a svicolare l’allenatore della Roma, come da carattere, nel corso della conferenza stampa che precede la partenza per Salerno – Castori ha tanta esperienza, conosce benissimo il calcio e può perfettamente cercare altri modi per affrontarci, rispetto alle caratteristiche che la sua squadra ha sempre mostrato. Se i nostri avversari si chiuderanno, in base a quello che conosciamo della Salernitana, sarà una partita diversa dalle altre che abbiamo affrontato finora: sarà la prima volta che giocheremo contro una squadra che difende a cinque, inevitabilmente ci sarà un modo diverso di cercare la porta”.

Nessun pericolo di sottovalutare l’ippocampo. “Andremo su ogni campo senza interessarci dell’avversario, che sia una neopromossa o la squadra campione uscente, cercheremo sempre di vincere. Per questo dobbiamo cercare di avere più soluzioni. I granata difendono bene, accumulano tanta gente dietro la palla e sanno molto bene come fare il lavoro in aggressione dei tre di centrocampo, o dei quattro, chissà. Sarà dura”, aggiunge con rispetto lo Special One, prima di tuffarsi sul mercato: “A ogni allenatore piacerebbe avere la rosa completa e perfetta a inizio luglio, lavorare tranquillamente e – alla peggio – arrivare a chiudere la lista il giorno prima dell’inizio del campionato. Ma va così”.

La Roma dovrebbe presentarsi col 4-2-3-1 all’Arechi: “Abbiamo bisogno di tre attaccanti in rosa, tenerne solo due è un rischio troppo grande per una stagione. Qualche volta giocheremo anche con due punte insieme. Abbiamo le partite di coppa del giovedì, i viaggi, poi il campionato. Non possiamo non avere solo tre attaccanti. Majoral ha qualità, l’anno scorso ha fatto bene ed è un bravo professionista, non gradirei una sua partenza. Cambio modulo? Possiamo fare tutto. Sicuramente con dinamiche diverse, questa squadra l’anno scorso ha giocato pure a tre dietro, per esempio. Possiamo giocare col 4-2-3-1 come stiamo facendo adesso, oppure cambiare. Oggi nel calcio è difficile avere solo un modulo di riferimento o un solo modo di fare costruzione. I giocatori hanno bisogno di trovare gli automatismi, ma allo stesso tempo devono avere la cultura tattica che consenta di cambiare all’occorrenza”.

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