“Il lutto è un qualcosa che ha colpito tutto l’ambiente. Chiaramente ha colpito tutto l’ambiente perché un ragazzo di 20 anni perde un genitore per una malattia complicata e brutta. Lorenzo ha avuto grande dignità in questo momento difficile: mi ha dato e insegnato davvero tanto. Insieme alla squadra, allo staff tecnico ed al popolo salernitano ci stringiamo intorno a lui e alla sua famiglia. È un grande dispiacere, non vedo l’ora di riabbracciarlo forte”, il pensiero di Giovanni Martusciello, dopo la scomparsa della madre di Lorenzo Amatucci, ad aprire la conferenza pre Spezia.
Le scelte e l’avversario
La probabile assenza dell’ex Ternana apre le riflessioni in merito a chi dovrà giocare davanti la difesa. La sosta è servita certamente a chi aveva una condizione non ottimale. Il tecnico ha anche commentato le ambizioni dichiarate da alcuni elementi della rosa in alcune interviste rilasciate alla stampa: “Analizzerò chi potrà giocare come vertice basso nel centrocampo a 3. Tongya e Dalmonte si sono avvicinati alla squadra martedì ed hanno poco minutaggio, vedremo cosa verrà fuori dall’ultimo allenamento. Hrustic è tornato ieri dopo il giro del mondo (ride). Deve smaltire i viaggi, ha fatto un allenamento di ripristino. Mi ha detto di non sentire il jet lag ma ci credo veramente poco essendo stato in Cina ed in Giappone. Ha caratteristiche diverse da Maggiore, si mette a disposizione in qualsiasi ruolo possa essere schierato, lo ha fatto anche a Palermo – ha proseguito il trainer -. Mi ha finora dato garanzie, bisogna valutare se riuscirà a reggere l’urto dall’inizio. Lo capirò nell’allenamento odierno se sarà più utile dal primo minuto o in corso d’opera a prescindere dal ruolo in cui sarà posizionato. La sosta è servita tanto. Torregrossa l’ho visto cresciuto, se prende la condizione ottimale ci farà divertire. Alcuni allenamenti di una certa intensità e difficoltà fisico lo hanno aiutato, ma ha ancora da lavorare. Soriano ha una struttura differente, può trovare prima la condizione essendo più leggerino con piccole apparizioni”.
Martusciello teme ovviamente la forza dello Spezia che sarà una squadra totalmente diversa da quella affrontata lo scorso 12 agosto: “Sono fiducioso. Dovremo attraversare le difficoltà. Sfideremo una squadra che vuole vincere il campionato. L’anno scorso ha lottato per non retrocedere e si è salvata solamente alla fine vivendo momenti brutti. Il campionato di B ti mette alla prova. Io la prendo d’esempio come rosa perché siamo nati da poco: adesso stiamo diventando squadra con lo spirito giusto e servirà la giusta carica nervosa, senza essere superficiali. Il fatto di essere retrocessi non significa che dobbiamo vincere il campionato: i liguri l’anno scorso hanno rischiato la terza serie. Bisogna avere responsabilità, al di là di chi giocherà. Cinque cambi mi permettono di cambiare metà squadra, tutti sono titolari. É giusto che che i ragazzi siano ambiziosi. La partita ben giocata a Palermo ce ne dà motivo. C’è un futuro difficile, un ciclo di partite difficili. La prima è quella di domani, poi penseremo al dopo e al futuro, senza proclami. Dobbiamo essere coscienti che alle parole si devono abbinare i fatti. Rispetto ad agosto, domani ci sarà una condizione climatica diversa, le squadre si conosceranno a vicenda perché due mesi fa la situazione era estremamente diversa. D’Angelo lo stimo, sa allenare ed è equilibrato. La sua squadra è fisica e strutturata, segna tanto su palla inattiva. Non dovremo esaltarne i pregi e dovremo provare a farne venire fuori i difetti”.
Gli attaccanti e la visita
Il mister ha fatto anche una riflessione sui pochi gol siglati finora dagli attaccanti: “Non vedo il problema del gol. Sono entrato a capofitto nelle difficoltà ed a me interessa relativamente se l’attaccante segna o no, mi interessa la sua partecipazione all’interno del gruppo, di chiunque sia. Esclusa qualche partita, abbiamo segnato. Siamo una squadra strutturata per giocare palla a terra, se ci dovesse essere bisogno come successo anche nel recente passato contro il Pisa, si potrà giocare con due punte. Non è il sistema di gioco, ma affrontare bene la difficoltà, vedremo la situazione migliore in corso d’opera”.
Chiosa sulla gradita visita di Danilo Iervolino: “Il messaggio del patron è di avere una società solida alle spalle, lo sentiamo. La visita ha fatto piacere a tutti ed estremamente alla squadra soprattutto per i contenuti dei discorsi fatti. Ho giocato tanti anni a calcio e non mi è mai interessata la solidità societaria quando sono arrivato a Salerno: volevo giocare bene a calcio. Iervolino è una persona molto ambiziosa e vuole andare in A, attraversando momenti difficili risaltando quelli meno complicati. La visita ha fatto bene a noi e anche alla città: dobbiamo essere tutti sulla stessa barca per andare avanti”.
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