PREMI F5 DA DESKTOP PER AGGIORNARE
ORE 16.40. Ancora su Dia: “Non è stato convocato, nelle ultime 48 ore per atteggiamenti e comportamenti non ha dato l’idea al mister che potesse affrontare a Lecce una partita complicatissima. Prima la squadra, poi i singoli. Emotivamente per i comportamenti avuti nelle ultime 48 ore non si è dimostrato pronto per giocare una battaglia- E’ una scelta condivisa da società ed allenatore”.
ORE 16.37. Sugli svincolati e sugli abbonamenti: “Siamo attenti, sono ancora aperti mercati ricchissimi. Non ci sono grandissime opportunità, ma in caso di emergenza abbiamo delle possibilità. Ma non adesso, nel caso succeda qualcosa di imponderabile. Lo zoccolo duro è formato da 18-20mila persone è sempre presente, li ringrazio e sono rimasto stupito dalla presenza fuori casa”.
ORE 16.35. Su Sfait: “Ci crediamo ed è il motivo per cui abbiamo deciso di proporgli un contratto da professionista. Ha grandi prospettive”.
ORE 16.30. Sul rapporto con Sousa: “E’ il frontman della società nonché un top player, voleva solo essere sicuro che non avrei detto che dovevamo andare in Europa. Ne abbiamo parlato in continuazione e tutti i giorni. Se siamo nella Salernitana c’è un motivo, siamo stati scelti dal presidente. Il progetto di questa società è mantenere la Serie A il più velocemente possibile. La rosa a disposizione ci permette di poter ambire a quest’obiettivo”.
ORE 16.27. Ancora su Dia: “Giovedì notte abbiamo ricevuto un’offerta di prestito con diritto di riscatto, non cito i numeri per non creare un incidente diplomatico. Non sono stato contattato pur parlando varie lingue, è arrivata a mezzanotte. Quest’offerta ha toccato la sua suscettibilità, mi aspetto che Boulaye riconosca quanto la Salernitana ha fatto per lui. Io, il presidente e tutta la Salernitana questo comportamento non lo dimentichiamo”.
ORE 16.22. Sull’arrivo sfumato di Soulé: “Angelozzi è un ottimo direttore sportivo, per me con Marchetti e Bravo tra i migliori nel panorama. Il Frosinone ha preso tre giocatori che la Juve mi aveva proposto, se non sono arrivati è perché non servivano o perché abbiamo fatto scelte differenti”.
ORE 16.18. Sui mancati affari con altre società italiane: “Forse paghiamo il fatto di parlare un linguaggio nuovo. E’ la volontà del mio presidente che è stato un rivoluzionario nella sua storia professionale e vuole farlo anche nel calcio. A volte faccio da mediatore, ma la sua visione applicata al calcio deve essere perseguita. E’ inconcepibile essere ostaggio dei soggetti che paghi. Dobbiamo soddisfare i desideri del presidente. Portare idee nuove può costarti qualcosina, ma la nostra proprietà ha solidità economica e pulizia etica”.
ORE 16.15. Sulla cessione di Mamadou Coulibaly e quella saltata di Valencia: “Abbiamo cinque/sei centrocampisti. Abbiamo considerato offerte sia per Mamadou che per Maggiore. Siamo coperti nel ruolo. Giulio è un giocatore importante su cui è stato fatto un investimento importante. E’ stato sul mercato, ma ha anche dato un contributo importante a Roma. Riguardo Valencia nei prossimi 15-20 anni di carriera qualcuno ci dovrà delle scuse in maniera privata, alla Salernitana ed al ragazzo”.
ORE 16.10. Sul ruolo e la collocazione di Dia: “Il nostro centravanti è Dia, poteva prendere il nove e invece ha scelto il dieci. Abbiamo preso quattro attaccanti di cui due punte centrali. Cabral ha scelto il 22, gli altri hanno chiesto il nove. Con senso di responsabilità ho spiegato loro che se lo guadagneranno eventualmente il prossimo anno. Sousa parla di Dia come un giocatore che può essere perfetto per una squadra che sta spesso nella metà campo avversaria. In una come la Salernitana che talvolta arretra il proprio baricentro, evidentemente può servire un altro tipo di giocatore. Per una logica di budget e di spese importantissime fatte abbiamo fatto altre scelte. La Salernitana costerà alla proprietà trenta milioni in più di quello che incassa. Diamo tempo a Stewart, è l’unico che non abbiamo mai visto dal vivo. E’ una scommessa, ha un talento fisico enorme ma deve pulirsi tecnicamente. Deve uscire da un’isola come la Giamaica e capire tante cose. E’ un processo per me chiaro avendo giocato otto anni nell’Udinese”.
ORE 16.05. Sul rapporto con i procuratori: “Non c’è stato nessun problema con i procuratori, fanno a gara a lavorare con la Salernitana. Stiamo facendo grandi investimenti e mantiene fede puntualmente. Abbiamo continue sollecitazioni e ci vengono offerti tantissimi giocatori da tutte le agenzie. Possono succedere confronti, anche duri, ma ciò non toglie che se rimangono in ambito privato si possono fare degli ottimi accordi. Il messaggio è sempre lo stesso, questa società sta cercando di diventare il più velocemente possibile importante”.
ORE 16. Sul mancato arrivo di Miretti e gli addii di Piatek e Vilhena: “La Salernitana non è più forte dell’anno scorso ma potenzialmente più forte. Passerà attraverso il lavoro che si farà sul campo. C’è comunione e siamo allineati al 100%. So perfettamente che sostituire Piatek con Ikwuemesi possa prevedere un tempo di adattamento e sviluppo del calciatore, ma sono anche convinto che farà benissimo. Così come sono convinto che Martegani possa diventare forte come Vilhena. Martegani ha giocato due volte davanti alla difesa su 70 ed io ero allo stadio, San Lorenzo-Huracan. Sappiamo che è un centrocampista offensivo, ma secondo noi all’interno del calcio europeo arretrando il suo raggio d’azione le sue caratteristiche si esalteranno. Ci vorrà del tempo e non è scontato che questo succeda ma ci crediamo. Con la Juve le proprietà hanno un ottimo rapporto, altrettanto io con i dirigenti. Abbiamo pensato a tanti giocatori in uscita, ma Nicolussi Caviglia e Miretti non si sono mossi. Volevamo prenderli per ridurre i tempi di adattamento, ma non è stato possibile prenderli. Gonzalez non è venuto perché non potevamo garantirgli un minutaggio adeguato. Lo avevamo trattato prima che arrivasse la Juve”.
ORE 15.53. Sul vice Bradaric e le nuove metodologie di scouting: “L’unica cosa che non abbiamo fatto è stata quella di tesserare un calciatore che potesse essere sia braccetto che quinto di piede sinistro. Dovevamo associare alle entrate anche le uscite, che è diverso dalle vendite. E’ stato un mercato complicato e lo è tuttora perché vorremmo trovare una collocazione sia a Simy che a Valencia. L’alternativa a Bradaric è Mazzocchi che ha fatto già benissimo in quel ruolo più la possibilità di impiegare Kastanos. Ci sono delle possibilità interessanti nell’ambito degli svincolati, ma siamo completi e non ci siamo ossessionando per trovare quel tipo di giocatori. Algoritmo non saprei come svilupparlo, analisi dei dati è un altro. Ci sono delle società specializzate ma mai abbiamo pensato di avvalercene. Tutti i giocatori presi abbiamo visto live, quasi tutti visti da me, Loschiavo, Migliaccio, Filomeno Fimmanò. Daniele De Serio è entrato nel nostro gruppo di lavoro. Lavora in una società di data analyst, il presidente mi ha concesso questa possibilità. Abbiamo valutato dati tattici, fisici su piattaforme diffuse che tutti conoscono. Facciamo una scrematura dei nostri obiettivi, oppure viceversa cerchiamo nei dati conforto di quanto abbiamo visto di persona. Conta la capacità di saper scegliere ed il fattore umano. Ci siamo attestati al di sotto dei trenta milioni lordi di stipendi a cui bisogna aggiungere quei costi enormi di gestione di calciatori fuori dal progetto pari a circa una decina di milioni in più. Ci sono ammortamenti e costi di cartellini da pagare, il valore della rosa si attesta sui 70-80 milioni di euro”.
ORE 15.48. Sul Lecce e sul collega Corvino: “Sono stati citati dei modelli, come quello dell’Ajax, che per quello che rappresenta in Olanda non potrà mai essere di riferimento. Altri come Atalanta e Villareal possono essere più vicini. Ci vorrà tanto tempo ed un percorso lunghissimo. Sono soddisfatto, abbiamo ridotto il monte ingaggi. Abbiamo due soli giocatori in prestito, peraltro con diritto di riscatto, su ventotto. Ora ci vogliono i risultati, cioè il mantenimento della Serie A. Se manterremo la categoria cresceremo nel corso degli anni. Delle società medio piccole hanno venduto tutti tranne noi, pur avendo potuto svendere. Non solo, abbiamo anche comprato. Ora parlerà il campo. Spero di stare nella Salernitana nei prossimi trent’anni, sono uomo di calcio e so che il mio orizzonte temporale sarà condizionato dai risultati economici e sportivi che otterremo. Sono legato per altri due anni alla Salernitana”.
ORE 15.42. Sulla cessione di Bonazzoli e quella mancata di Simy: “Quando prima ho parlato di enormi sacrifici da parte della proprietà mi riferivo anche alle scelte fatte rispetto a Bonazzoli, Sepe, Simy e Mikael, calciatori che pesano tanto economicamente. Stiamo cercando di dare un messaggio univoco: la Salernitana viene prima degli interessi personali. E’ complicato perché abbiamo un potenziale enorme di cui ci si rende conto soltanto quando si arriva qui e si comincia a capire cosa c’è dietro la Salernitana. La storia è inferiore a livello sportivo rispetto alle potenzialità di società e piazza. Questo determina un approccio di arrembaggio e di superiorità. Ci vuole forza morale ed economica per contrastarlo. Faremo capire a tutti che la Salernitana viene prima di tutto. I contratti vanno rispettati da tutti i dipendenti, vigileremo in maniera attenta e cinica perché questo accada. Soltanto con questo tipo di messaggi e comportamenti si può accelerare il processo di crescita del club. Non vogliamo essere schiavi e sotto ricatto. Il calcio è un’azienda che funziona al contrario”.
ORE 15.35. Sulle scelte di mercato: “La scelta assolutamente condivisa tra me, l’allenatore e la proprietà è sulle caratteristiche dei giocatori. Evidentemente Sousa non può conoscere tutti i giocatori, ancor più se parliamo di giocatori giovani provenienti da campionati meno importanti. Costil lo conosceva, Cabral e Legowski li conosceva. Gli altri quattro si faranno conoscere. Non c’è nessuna dicotomia tra il mio pensiero e quello del mister. Kastanos non lo conosceva, ma sappiamo come ci ha lavorato e cosa ha fatto. Non c’è nessuna divisione ma comunione d’intenti, il mister è la persona più adatta a sviluppare il talento di questi giocatori. Siamo la Salernitana e non dobbiamo snaturarci. Dobbiamo raggiungere la salvezza con virtuosismo finanziario e puntando sui giovani. Nella nostra rosa ci sono tanti giovani. Abbiamo ventotto giocatori a disposizione. La Salernitana è cambiata con l’avvento di Iervolino. Abbiamo 36 giocatori sotto contratto di cui otto in prestito. Abbiamo nove giocatori convocati in Nazionale, altri nove che ci potrebbero andare. Altri cinque ci sono stati in passato, soltanto due non hanno mai preso parte a rappresentative e sono Martegani e Sambia. Questo ha un valore enorme. Il valore della rosa può consentire di raggiungere la salvezza il più presto possibile, attraverso un gioco gradevole. Non chiediamo di più e ci si può riuscire. Tanti stranieri? Nel mercato italiano c’è poca solidarietà ed è un dato di fatto, lo dico da ultimo arrivato. Si fa più fatica a trovare le condizioni giuste tra club competitor ma anche di categorie differenti”.
ORE 15.30. De Sanctis tira le somme del calciomercato: “E’ stata una sessione di mercato estivo complicata ma allo stesso tempo soddisfacente. Durante il periodo abbiamo cercato di capire cosa potesse succedere, visto che abbiamo un patrimonio tecnico ed economico di enorme importanza. Ci siamo preoccupati di resistere alle numerose richieste di informazione ed approccio concreto sui nostri giocatori migliori. Non sono mai arrivate offerte soddisfacenti che giustificassero il sacrificio dei nostri giocatori più forti. Abbiamo una proprietà solida che si può permettere di decidere il prezzo giusto del sacrificio. Successivamente, visto e considerato che la squadra andava completata, abbiamo agito anche in considerazione degli investimenti fatti per i riscatti entro il 30/6, su una strategia di investimento su giocatori giovani. Abbiamo una base importante, fatta di certezze di un campionato in cui la Salernitana non è mai stata invischiata nella lotta per non retrocedere. Abbiamo deciso di andare su profili giovani che potessero continuare a dare un senso al progetto della Salernitana che è di restare in Serie A in maniera sostenibile, senza dipendere ogni anno dalla enorme profusione di fondi da parte della proprietà. Dia? Gli ultimi giorni sono stati complicati, non per nostra volontà. Avevamo già chiuso il mercato aspettando di finalizzare l’arrivo di Tchaouna. C’è stato un tentativo da parte di altri di fare un’operazione in extremis. Niente contro il Wolverhampton ed i suoi fans, ma la Salernitana e la sua dirigenza non dimentica”.
ORE 15.25. Appena arrivato Morgan De Sanctis nella sala stampa dello stadio Arechi, fra qualche minuto inizierà la conferenza stampa.
Dopo le parole di Paulo Sousa (clicca qui per leggere l’articolo) toccherà a Morgan De Sanctis fare il punto sulla sessione di calciomercato appena terminata e che potrà riservare anche qualche colpo di coda in uscita con riferimento a mercati esteri.
Il direttore sportivo della Salernitana incontrerà i giornalisti nella sala stampa dello stadio Arechi alle 15:30 per la sua conferenza post-mercato. Come di consueto su questa pagina vi proporremo la diretta testuale con le sue dichiarazioni domanda per domanda.
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