Nella giornata di ieri l’ufficialità: Fabrizio Castori torna dopo undici anni sulla panchina granata. L’ultima parentesi a Salerno del tecnico marchigiano era stata a dir poco tribolata con due esoneri nel campionato 2008/09, poi conclusosi con una sofferta salvezza. In quella squadra Evans Soligo era già uno dei veterani. L’ex capitano granata traccia un ritratto del nuovo allenatore del cavalluccio: “Il mister dà tanto dal punto di vista caratteriale ed emozionale: è un allenatore diverso da Ventura per la tipologia di gioco. Nel 2008/09 con lui eravamo partiti bene, con ottimi risultati, poi siamo un po’ calati. È un tecnico navigato per la B. Lo dimostra anche l’ultima esperienza a Trapani, dove ha trovato una situazione particolare ed è andato ad un passo da un’impresa. La squadra ha fatto vedere buone cose e forse avrebbe meritato di più. Castori instaura un buon rapporto con i calciatori, è molto presente nello spogliatoio, gli piace stare con il gruppo. Mi ricordo che si divertiva a fare i karaoke con noi in ritiro. Ovviamente pretende tanto anche in campo: allenamenti intensi durante la settimana per andare forte anche in partita. Dalla sua ultima parentesi con la Salernitana è passato tempo, in questi anni ha fatto cose importanti, meritandosi questa chance sulla panchina granata. L’ambiente deve appoggiarlo per ambire a qualcosa di importante. Il mister sarà carico a mille e avrà voglia di riscattarsi”.
L’ex centrocampista, che nell’ultima stagione è stato vice allenatore della Primavera del Venezia e nella prossima potrebbe ricoprire un ruolo dirigenziale in Laguna, commenta l’addio di Gian Piero Ventura e la stagione appena passata agli archivi per l’ippocampo: “Le parole di Lotito potrebbero aver incrinato il rapporto con Ventura. Sono situazioni particolari. La Salernitana poteva ottenere di più dal suo campionato, è andata ad un passo dai playoff, nei quali avrebbe potuto dire la sua. Da ex e tifoso speravo in un bel risultato, la squadra aveva le potenzialità. Mi dispiace molto non sia andata per il verso giusto, sarebbe servita un po’ più di continuità e qualche sconfitta in meno, come nella penultima in casa contro l’Empoli. La Serie B è lunga e faticosa, poi il Covid ha sparigliato le carte in tavola. Non era facile gestire la ripartenza, dal punto di vista mentale e fisico. L’assenza del pubblico è pesata tanto, soprattutto a Salerno. Tra i singoli sicuramente da Cerci ci si aspettava molto di più, doveva alzare il tasso tecnico e dare quel quid che invece è mancato. La condizione non lo ha assistito. Lombardi ha fatto bene, l’ho conosciuto lo scorso anno qui a Venezia dove aveva fatto vedere buone cose, ma ha avuto qualche infortunio di troppo”.
Il nuovo allenatore troverà una situazione ambientale non facile in città, con una tifoseria dichiaratamente contro la proprietà: “La passione della tifoseria granata è importante, trasferisce tanto ai calciatori. A volte la troppa passione però porta a non essere equilibrati e razionali. La situazione non è facile. Non so se c’è un’alternativa attendibile a Lotito. È uno che punta sempre a vincere e come lo vuole con la Lazio, credo lo voglia anche con la Salernitana. Suppongo che la proprietà punti sempre al massimo obiettivo. La multiproprietà potrebbe portare problemi anche a Bari, sono questioni particolari. Lotito ne era consapevole nel momento in cui investiva in una piazza importante e ambiziosa come Salerno. La stabilità economica, al giorno d’oggi, non è una cosa scontata e la Salernitana lo sa bene. Lotito è un uomo di calcio che si circonda di persone competenti, come Fabiani, e penso voglia fare le cose per bene. Non è facile vincere in B, spesso investi tanto, ma non ottieni risultati, vedi lo Spezia nelle ultime stagioni e l’Empoli in questo campionato. La Salernitana ha avuto spesso e volentieri rose ben allestite, poi il campo purtroppo non Le ha dato ragione”.
L’ex calciatore di Palermo e Verona conclude commentando la stagione di Serie B e anche i risultati raggiunti dal suo Venezia, con alla guida Alessio Dionisi, tra i profili sondati dalla Salernitana per la panchina prima di puntare su Castori: “Lo Spezia mi è piaciuto tanto. Italiano era un esordiente, non era partito bene, ma ha avuto la fiducia della società e lui ha ricambiato con i risultati. Il Benevento era favorito, ma non si pensava potesse stravincere. Inzaghi ha tanta fame, l’ho conosciuto bene e trasmette cose importanti. Pescara e Perugia sono le grandi delusioni, dispiace vederle ai playout, dopo che erano partite con ben altri obiettivi. Sono piazze importanti ed è un peccato che una delle due dovrà lasciare la cadetteria. Nel corso del torneo hanno avuto difficoltà. Noi abbiamo vissuto una stagione in bilico, ci siamo riscattati però dopo la brutta annata scorsa, raggiungendo l’obiettivo minimo della salvezza. Mister Dionisi ha fatto bene da esordiente in B, bruciando le tappe. Vedremo cosa ne sarà del suo futuro, merita una chance importante. E’ una persona molto competente”.
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