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L’ex Novelli: “Mi aspettavo un’altra Salernitana. Per il prossimo anno servono continuità e un gruppo forte”

Nel corso della trasmissione Amici Granata, in onda su TvOggi, Raffaele Novelli, salernitano di nascita e allenatore prima della Primavera granata, sotto la presidenza Aliberti, poi della prima squadra nella stagione 2006/07, con Lombardi presidente, ha affrontato vari temi. A cominciare dal rendimento della Salernitana di quest’anno, analizzando cosa è andato storto: “La Salernitana poteva fare qualcosa in più per le qualità che ha. Ora deve pensare alla salvezza, una vittoria sarebbe positiva. Serve programmazione e pazienza in Italia, non basta investire solo sui calciatori, ma anche sulle strutture. Salerno avrebbe un grande potenziale giovanile, ma non arrivano giocatori in prima squadra. Poi vediamo calciatori salernitani giocare in A o in B. Capisco la delusione dei tifosi, ma ora serve compattezza. Le analisi vanno fatte a fine campionato. Sicuramente serve una continuità di giocatori: una rosa di sedici o diciassette per due o tre anni, con le dovute aggiunte in corsa. Poi serve sempre lo stesso allenatore. Le difficoltà ci possono essere all’inizio, ma è importante dare continuità. La squadra doveva essere quasi al completo già in ritiro, dove crei il gruppo, la mentalità e fa ambientare i giocatori. Poi ad agosto altri innesti sono giusti, ma non fare la squadra per intero. Salerno ti dà tanto, ma ti toglie anche tanto se non sei forte caratterialmente. Ti fa maturare e ti fa mettere in discussione”. Sulle prestazioni altalenanti di Micai e sul risveglio di Djuric dice: “A Salerno c’è Genovese come preparatore, persona di grande spessore umano e professionale. Nei momenti particolari ti dà la forza. E’ uno che potrebbe fare il preparatore tranquillamente in Serie A. Sta dando una grande mano ad Alessandro. Djuric è una prima punta che non ti dà profondità, in area fa sentire il suo peso. Molto del suo rendimento dipende da che palloni gli arrivano e da chi gli gioca vicino. Rosina e Andrè Anderson possono giocare insieme e dare una mano al bosniaco”. Chiude con una considerazione sulla partita col Brescia e dando un consiglio per il prossimo anno: “Il Brescia è una squadra paziente e che ragiona, non attaccherà da subito. Per la Salernitana non servono i nomi, serve il gruppo”.

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