La pellicola c’è, il cinema è stracolmo. Sembra di aver sbagliato sala, perché ilfilm è horror con finale a sorpresa. Ciò che più conta: la Salernitana si salva in serie A per la prima volta nella sua ultracentenaria storia. E segna un record: è la salvezza raggiunta con meno punti nella storia del massimo campionato italiano dall’introduzione dei tre punti a partita. Partenza da vero incubo all’Arechi tra Salernitana e Udinese, accolte sul terreno di gioco dalla mega scenografia prontamente srotolata dalla curva sud Siberiano con un suggestivo sottofondo musicale a firma del maestro Ennio Morricone. I tifosi granata hanno gremito gli accessi del Principe degli stadi fin dalle 15:30, ben due ore prima che fosse consentito l’accesso nell’impianto di via Allende. Ma dal calcio d’inizio, prima complice la tensione, successivamente la paura per la goleada dei friulani, i decibel sono nettamente calati rispetto al pre-gara. L’intero stadio con un occhio alla gara del “Penzo”, con tanto di un’esultanza da “falso allarme” per un gol del Venezia che, però, non c’è, ma alla fine il Principe degli stadi si lascia andare ad un grido di liberazione, questa si, tutta vera. E alla “classica” invasione, che gli steward cercano in qualche modo di contenere. Da registrare che, nei 15′ di intervallo, molti tifosi hanno abbandonato l’impianto di via Allende, letteralmente sconvolti.
La coreografia
Dal 1919 ad oggi. Il film è intitolato “C’era una volta a Salerno” e la data non può che essere il 22 maggio 2022, con direttore artistico d’eccezione: la Curva Sud Siberiano. Scorrono le pagine di storia in curva, i riflettori di due antiche cineprese, ai lati superiori del settore, illuminano idealmente le maglie e gli stemmi, compresi i titoli vinti dal club in oltre cento anni di storia: la coppa Italia Lega Pro e la supercoppa di Lega di Seconda Divisione. Viene dato il “ciak” dagli ultras e il mega striscione incanta i 30.000 dell’Arechi. La fondazione il 19 giugno in corso Umberto I numero 67, le tre promozioni in A fino a quella conquistata a Pescara il 10 maggio 2021, il compianto e indimenticata Agostino Di Bartolomei. “La storia continua”, ma è già storia l’avvento di patron Iervolino, ricordato sull’enorme striscione srotolato in curva: “31 dicembre, ore 23:58”. Il vecchio piazza d’Armi, il Vestuti e poi l’Arechi protagonista dagli anni ’90 in poi, anch’essi celebrati nella coreografia.
La fervente attesa
Passato e presente, vecchie e nuove generazioni unite da un unico filo, che passa dalle sbiadite magliette del passato fino ad arrivare ai tessuti moderni con i vari 9 di Bonazzoli o gli 11 di Djuric. Tutta l’ansia del pre-gara, o meglio delle ultime settimane, riversata sui gradoni baciati da un sole tardo primaverile. Gli amici da Bari e da Gelsenkirchen giunti all’ombra della collina di San Leonardo. Già alle sei e mezza i primi cori che si iniziano a levare al cielo insieme alle bandiere (alcune del Mali per Lassana, altre bosniache per Djuric), “camminerò insieme a te perché Salerno è la mia vita”, canta il popolo granata a suggellare il patto d’amore che una categoria non può di certo sbiadire. Il settore caldo del tifo scalda la voce anche in occasione dei check di Daniele Orsato: gli “olè” e gli applausi accompagnano le vibrazioni dell’orologio al polso del direttore di gara per attivare la goal-line techonology. La Curva Sud il primo settore a saltare gremito all’occhio, con molti gruppi ultras entrati con largo anticipo per posizionare gli striscioni che hanno composto la coreografia. Come annunciato da giorni, però, uno dei primi grandi caldi stagionali accompagnano supporters e addetti ai lavori nelle ore immediatamente precedenti la gara. Ad un’ora e mezza dal fischio d’inizio, l’arrivo del pullman viene salutato dai tifosi affacciatisi dalle scale di curva e tribuna per caricare i propri beniamini, mentre tutto l’Arechi inizia a cantare all’unisono all’ingresso sul terreno verde dei calciatori friulani. “Bonazzoli fa gol”: la Sud invita così il bomber granata, arrivato in doppia cifra, ad avvicinarsi al settore, mentre gli altri compagni iniziano a calcare l’eretta appena irrigata tra l’ovazione generale. Prima del riscaldamento, l’ormai consueto saluto di patron Iervolino con giro di campo assieme alla famiglia.
Ciak, si gira un film del terrore
Una partita da dimenticare. I 30.000 vivono un vero incubo, con la tensione che lascia progressivamente spazio alla paura. Seppur con un nodo alla gola, la curva cerca di farsi sentire sebbene i decibel siano davvero al minimo. Allo 0-3 di Udogie (42′ pt), dai distinti piovono bottigliette all’indirizzo del rettangolo verde, tardando così la ripresa del gioco, mentre Orsato è collegato con la sala var per il check sul possibile fuorigioco. Anche un fumogeno invade il campo e viene raccolto da Radovanovic. Durante i 15′ di intervallo molti tifosi iniziano a guadagnare le uscite dell’impianto di via Allende. Nel secondo tempo gli ospiti calano il poker e succede l’impossibile: Pereyra esulta mostrando una maglietta a favore di telecamera sotto la sud, i tifosi non gradiscono e inizia il lancio di oggetti e fumogeni in campo, sia dalla curva che dai distinti in direzione dell’assistente di gara. Il match viene sospeso nell’incredulità generale e, pochi minuti dopo, prende fuoco ciò che rimane della parte sinistra della coreografia, presumibilmente a causa di un fumogeno. Come in un Salernitana-Poggibonsi di serie C2 di qualche anno fa. C’è molto lavoro per i vigili del fuoco, impegnati nell’evitare ulteriori lanci di oggetti.
Code e disagi
Tante le famiglie con bambini al seguito (maglietta rigorosamente granata per loro), tifosi di ogni età affollano un Principe degli stadi addobbato a festa e, rigorosamente, sold-out per l’occasione (29.739 i ticket staccati). Ritorna a colorarsi di granata anche la curva nord, o meglio il piccolo spicchio inferiore concesso ai supporter locali, mentre l’altra metà accoglie i 200 tifosi friulani. Non sono mancate le solite code e resse ai varchi d’accesso dell’Arechi, nonostante il largo anticipo con cui i tifosi si sono recati allo stadio. Problemi si sono registrati all’esterno del settore distinti: nel controllo dei codici dei biglietti gli steward, con i propri smartphone, si sono sostituiti a dei tornelli non funzionanti e aperti a mano per l’evenienza.
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