L’annuncio di mister Pippo Inzaghi: “A giugno mi sposo”

Fiori d’arancio in vista per mister Pippo Inzaghi. L’allenatore granata sposerà la sua Angela Robusti il prossimo 24 giugno, a fine campionato. La speranza sua e di tutto l’ambiente granata è che possa farlo con la felicità di una salvezza che oggi, classifica alla mano, sembra certamente complicata. Il tempo c’è per recuperare ma non è tantissimo ed anche l’inizio della sua avventura granata, dal punto di vista dei risultati, non è stato scoppiettante. Ma il tecnico confida di trovare la forza per accendere quella scintilla che serve per trovare la prima vittoria stagionale e, da lì, invertire la rotta.

Oggi alle 15 i granata riprenderanno la preparazione. Avranno un po’ tutti letto la paginata di intervista concessa dal trainer al Corriere della Sera. “I miei cinquant’anni sono sereni. Qualche anno fa la prima cosa sarebbe stata il pallone, oggi dico senza dubbio i miei figli (Edoardo di 2 anni ed Emilia di 9 mesi, nda). Un calciatore entro i 40 anni deve chiudere tutto e reinventarsi. Odiavo la panchina da giocatore e poi ne ho fatto un lavoro perché lontano dal campo non so stare. Non è debolezza, è umanità. Ho capito di essere diventato adulto paradossalmente quando si è chiusa la mia carriera da calciatore”, ha detto il trainer granata che ha poi ripercorso gli ultimi anni del suo percorso da calciatore ma anche i dettagli della sua vita privata. “Il mio sogno erotico da ragazzo? Monica Bellucci. Mi sono sempre piaciute le more e sto per sposare una bionda. Dev’esserci qualcosa di freudiano. – ha detto – Non sono superstizioso ma c’è una canzone-talismano che cantavo tutte le volte nel tragitto verso lo stadio prima di una partita: ‘Certe notti’ di Ligabue”. Chissà se la canticchierà nel percorso da Paestum all’Arechi sabato prima di affrontare la Lazio. Magari una mano, un consiglio, una parola giusta glieli darà anche Simone: “Per me rappresenta tutto. Non abbiamo mai litigato, cosa rarissima tra fratelli. Quando uno finisce una partita la prima chiamata è sempre per l’altro”.