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La Samp è la prima retrocessa, ma la Serie B è una speranza. C’è l’incubo fallimento

La Sampdoria torna in Serie B dopo 11 anni. Un verdetto che attendeva solo il conforto dell’aritmetica, puntualmente giunto dopo il 2-0 di Udine. Con 4 giornate ancora da disputare, i doriani hanno 13 punti di ritardo rispetto all’Hellas Verona. La gara della “Dacia Arena” è il classico “de profundis”; lacrime tra i calciatori (in maglia gialla) che vengono respinti dai supporters blucerchiati. Che adesso devono voltare pagina e sperare davvero di disputare il prossimo campionato di Serie B. Incombe infatti lo spettro del fallimento, con relativa ripartenza (in deroga) dalla Serie D. Uno scenario apocalittico a cui nessuno vuole pensare in questo momento.

Il vicepresidente della Samp, Antonio Romei, ha commentato al triplice fischio: “E’ un momento doloroso e difficile in cui il nostro pensiero va allo staff, alla squadra ed ai tifosi. Con tutto il CdA siamo impegnati a cercare una soluzione. La situazione debitoria è pesante ma non così grave come a volte si vuole far credere sui mass media. In passato sono riuscite cessioni con società anche più indebitate di quanto non lo sia la Sampdoria oggi”.

La Samp rischia davvero: “Stiamo parlando di un patrimonio del calcio italiano, che non può andare più in basso rispetto alla Serie B. Abbiamo predisposto un piano di ristrutturazione ma adesso è importante avvicinare creditori e potenziali investitori. La Samp è stata vivisezionata, ora c’è massima trasparenza”.

Lacrime e delusione per Dejan Stankovic: “Dentro di me c’è un dispiacere enorme, stiamo tutti male, perché abbiamo dato tutto. So che ogni tifoso sampdoriano questo giorno non lo vuole accettare. Mi auguro personalmente e auguro a tutti i doriani che questa situazione si risolva in meglio perché questa società merita ogni bene in questo mondo. Futuro? Non posso dire nulla, fate queste domande ad altri, io sono un uomo di  campo, ci ho provato e non è bastato. Non so cosa farò domani, dopodomani. Non riesco a pensare al domani”.

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