Connect with us

News

La Salernitana punta su Sousa: un tecnico propositivo per tornare a correre

Un “corteggiamento” durato quasi un mese: ora sembra davvero possibile l’approdo sulla panchina della Salernitana di Paulo Sousa, già sondato dopo la debacle di Bergamo. Nel mezzo, il Nicola bis, terminato dopo meno di un mese. Ora per il portoghese – il primo lusitano sulla panchina dell’ippocampo in oltre 100 anni di storia – può essere davvero il momento di tornare in Italia dopo il biennio a Firenze tra il 2015 ed il 2017, quando chiuse due campionati al quinto ed all’ottavo posto.

La carriera del giramondo Sousa

Prima di quell’avventura a Firenze, Sousa (che da calciatore vestì le maglie, tra le altre, di Juventus, Inter, Benfica e Sporting Lisbona, vincendo scudetti e Champions League) si era fatto le ossa tra Inghilterra, Israele, Ungheria e Svizzera, vincendo due campionati di fila, prima sulla panchina del Maccabi Tel Aviv, poi su quella del Basilea. A Firenze partì benissimo: 6 vittorie nelle prime 7 giornate di campionato, raggiungendo un traguardo unico nella storia del club gigliato (in rosa c’era anche Sepe, mai impiegato). Sostituito da Pioli, nelle successive stagioni è tornato a girare il mondo: prima l’esperienza in Cina con il Tianjin Quanjian, da cui fu esonerato a metà stagione, poi il ritorno in Europa con l’occasione Bordeaux.

Una stagione e mezzo in Ligue 1, con un quattordicesimo ed un dodicesimo posto. Un’esperienza che lo rilancia, dandogli l’occasione di diventare il nuovo commissario tecnico della Polonia: 15 le panchine alla guida delle Aquile Bianche, tra gli Europei del 2020 vinti dall’Italia (posticipati di un anno a causa dell’emergenza Covid) e le qualificazioni ai Mondiali in Qatar: arriva ai play-off (poi vinti dalla Polonia), ma Paulo Sousa risolve anticipatamente il contratto con la federazione polacca per poi accasarsi al Flamengo. In Brasile è stato esonerato dopo trentaquattro partite, con un bilancio di 20 vittorie, 7 pareggi ed altrettante sconfitte. In granata ritroverà anche Piatek che, alle sue dipendenze, ha segnato due gol con la maglia della Polonia.

L’aspetto tattico

Allenatore propositivo, la sua Fiorentina viene ricordata come la più spettacolare degli ultimi anni. In carriera ha spesso adoperato il 4-2-3-1, o comunque moduli con la difesa a quattro. Non si può parlare, però, di un integralista: proprio durante la sua esperienza con la Polonia, ha optato anche per la difesa a tre, tra 3-5-2 e 3-4-1-2.

Dì la tua!

Pubblicando il commento, dichiario di aver letto accuratamente il regolamento e di accettarlo per intero, assumendomi la piena responsabilità di ciò che scrivo. Presto il mio consenso al trattamento dei dati personali, ai sensi del d.lgs. N. 196/2003. La mia identificazione, in caso di violazione delle regole e di eventuali responsabilità civili e penali, avverrà tramite indirizzo IP e non tramite nick o indirizzo email sottoscritto.

La tua opinione conta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.





Advertisement

Seguici su Facebook

Advertisement

Altre news in News