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La Salernitana è rimasta… a Torino: cinquina Sassuolo, ippocampo travolto

TABELLINO  –  SASSUOLO-SALERNITANA 5-0

SASSUOLO (4-3-3): Consigli; Toljan, Erlic (22′ st Ayhan), Ferrari, Rogerio; Frattesi (80′ Obiang), Lopez, Thorstvedt (22′ st Harroui); Laurientè, Pinamonti (1′ st Alvarez), Ceide (14′ st Antiste). A disp. Pegolo, Russo, Marchizza, Matheus, D’Andrea, Tressoldi, Kyriakopoulos. All: Dionisi.

SALERNITANA (3-5-2): Sepe; Bronn (1′ st Bradaric), Daniliuc, Lovato; Candreva, L. Coulibaly, Maggiore (1′ st Radovanovic), Vilhena (14′ st Bonazzoli), Mazzocchi (80′ Kastanos); Piatek, Dia (80′ Botheim). A disp: Fiorillo, De Matteis, Sambia, Valencia, Gyomber, Capezzi, Motoc, Iervolino, Pirola. All: Nicola.

Arbitro: Ferrieri Caputi di Livorno (Ranghetti/Vivenzi. IV: Chiffi. Var Mariani – Avar Di Martino).

NOTE. Marcatori: 13′ Laurienté, 39′ rig. Pinamonti, 53′ Thorstvedt, 77′ Harroui, 91′ Antiste. Ammoniti: Vilhena (Sal) e Rogerio (Sas). Angoli: 1-2. Spettatori: 15786 per un incasso di € 186.756,00.


REGGIO EMILIA. La Salernitana è rimasta allo Juventus Stadium. Dopo la super prestazione in casa dei bianconeri, i granata non sono riusciti a ritornare sul loro pianeta. La batosta interna col Lecce, la sosta che non ha medicato le ferite ed ora anche il pesante ko sul campo del Sassuolo. Inequivocabile il 3-0 ai danni di una Salernitana nel primo tempo poco cinica, ma anche arruffona, confusionaria e senza quell’approccio “a duemila” che ha sempre caratterizzato la mentalità di Nicola.

Primo tempo

In avvio i neroverdi schiacciano la Salernitana, che fatica a giocare palla a terra. Il diagonale di Pinamonti (4′) di poco al lato è il primo squillo degno di nota. Sembra solo timidezza, perché dopo due minuti Candreva raccoglie il filtrante di Colulibaly da destra e mette un invitante tiro-cross che nessun compagno riesce a deviare verso la porta. Con un Daniliuc – sulle prime – attento su Pinamonti, la squadra campana sembra distendersi, vanifica qualche buona combinazione negli ultimi metri e dà l’impressione di poter graffiare, ma è il Sassuolo a passare: Bronn, in evidente difficoltà su Laurienté fin dal primo secondo di gioco, lascia spazio, tempo e modo al francese di prendere la stecca e mirare all’angolino: palo-gol (13′). Serve la freddezza di Sepe a tu per tu con Thorstvedt per evitare il raddoppio dopo tre giri di lancette, su clamoroso buco centrale della ditta Daniliuc-Bronn. Il primo sussulto del cavalluccio al minuti 25: bella combinazione al limite dell’area che porta Dia ad incunearsi e a concludere, con Consigli attento. Il senegalese è sciupone, perché senza grossissime trame ci si affida molto alla sua rapidità: poco dopo la mezzora fallisce un’altra buona opportunità, una sorta di rigore in movimento. Proprio da un suo errore in gestione offensiva nasce l’azione che al 38′ vale il rigore per il Sassuolo: Ceide si beve Lovato e Maggiore – insufficiente anche la sua prova – lo stende quasi sulla linea di fondo. Dal dischetto, Pinamonti fa 2-0 e legittima la superiorità emiliana. Nicola si mette a quattro dietro e attende l’intervallo per delineare meglio la scelta di mettersi a specchio.

La ripresa

Il 4-3-3 è atipico nella ripresa, con il tridente Candreva-Piatek-Dia. Dentro Bradaric e Radovanovic, fuori i peggiori in campo, Bronn e Maggiore; Mazzocchi va a fare il terzino destro e l’ex genoano si piazza in cabina di regia. Ma quale scossa? Il Sassuolo cala il tris. Gestione confusa del pallone per i granata, tante palle perse: Coulibaly perde quella che porta al contropiede finalizzato da Thorstvedt. Allo scoccare dell’ora di gioco, la mossa disperata: Bonazzoli per Vilhena, altro cambio modulo e virata sul 3-4-3. Inutile. Il Sassuolo gestisce e non concede alla Salernitana neppure l’illusione di poter segnare almeno il gol della bandiera. Ci prova Piatek di testa a un quarto d’ora dalla fine, ma sfiora soltanto il succulento cross di Bonazzoli. Scocca il 77′ e l’ennesima ripartenza neroverde vale la quaterna (Harroui) con una Salernitana abbondantemente uscita dal campo. Aggiornano l’almanacco con una presenza in più pure Kastanos e Botheim, per Mazzocchi e Dia, e c’è tempo pure per la cinquina di Antiste. Ora inizia quello delle riflessioni.

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