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La posizione del club sul recupero, pro e contro ma ora testa al Cosenza

Il giorno dopo la partita non giocata a Cittadella, le reazioni sono tante a cominciare dai tifosi organizzati e non, che sono rimasti delusi dal rinvio a poche ore dall’inizio della partita: erano già in viaggio, alcuni già arrivati al Tombolato o nei pressi, costretti a fare marcia indietro. Se ne riparlerà il 13 maggio… mentre venerdì si giocherà regolarmente Salernitana-Cosenza con un minuto di raccoglimento disposto dalla FIGC per ricordare Papa Francesco.

Il carattere eccezionale della situazione, la morte di un Pontefice, giustifica parzialmente la forte decisione dei vertici del calcio di stoppare tutto. Fu così pure nel 2005, quando la Salernitana doveva giocare a Pescara, sempre in Serie B, ed era già in Abruzzo quando a tarda sera arrivò la notizia della scomparsa di Giovanni Paolo II. Anche in quell’occasione si fermò tutto e fu il Coni a chiudere l’intero movimento sport, almeno con qualche ora di preavviso in più per le tifoserie. Vent’anni fa non c’era il tam-tam social e nemmeno lo spezzatino calcistico che costringeva a doversi scervellare per trovare slot liberi e incastrare partite. Le pay tv, inoltre, erano meno esigenti e numerose e si optò per lo slittamento dell’intero calendario di una settimana: era il 2 aprile e i granata dell’allora presidente Aniello Aliberti scesero in campo all’Adriatico sette giorni dopo, vincendo la partita.

La giornata ieri è stata convulsa. L’ad Milan si è recato in ritiro con la squadra appena appresa la notizia del rinvio della giornata, poi si è aspettato lo sviluppo della situazione come da regolamento: dapprima il consiglio di Lega (riunione ristretta e non con tutte le società presenti) alle 15, poi l’assemblea di Lega con le rappresentanze di tutti i club alle 18:30 in videoconferenza. È proprio l’assemblea, come prevede lo statuto di Lega, a poter decidere di modificare i calendari di gare, quindi non poteva farlo il consiglio che ha solo abbozzato le varie proposte poi discusse e messe al voto seguendo la procedura. In queste ore, molto tifosi si stanno anche lamentando del fatto che la Salernitana concluderà la stagione con due trasferte di seguito, tre nelle ultime quattro, e c’è chi tira in ballo il regolamento che lo impedirebbe. In realtà si tratta dei criteri di sorteggio dei calendari immessi nel computer che a inizio stagione ha formulato i calendari e non di un regolamento vero e proprio, come fanno sapere da Milano, quindi nessuna regola è stata violata e in ogni caso, lo statuto prevede la sovranità dell’assemblea che a larghissima maggioranza ha scelto di posticipare la 34^ giornata a fine stagione. Non soltanto la Salernitana finirà con due partite esterne consecutive, ma anche Bari, Cremonese, Frosinone, Carrarese, Catanzaro, Reggiana e Cesena, molte più dei 4 solo voti contrari.

Non risultano polemiche accesissime in sede di discussione, per la Salernitana portata avanti dall’amministratore delegato Milan e dal segretario Dibrogni, quest’ultimo interessato ad avere chiarimenti sulle squalifiche da scontare ieri che probabilmente saranno invece scontate alla 35^ giornata. Il 13 maggio ci saranno quindi da scontare eventuali squalifiche maturate alla 38^ giornata. Oggi dovrebbe esserci l’ufficialità di questo chiarimento. La posizione della Salernitana sarebbe mutata nel corso delle ore, inizialmente orientata a votare per mettere in coda il recupero, poi cambiando a favore dello slittamento del calendario o comunque per mantenere l’ordine delle partite naturale (quindi con la proposta di giocare il 24 a Cittadella e poi spostare al 27 la partita contro il Cosenza, lasciando inalterato il resto del calendario). Tuttavia anche se la decisione della Lega non lascia soddisfatta la Bersagliera, che ha fermamente affermato la necessità di preservare la linearità del campionato e l’ordine delle partite, non sembra essere tutto da buttare.

Questa scelta finale potrebbe avere dei pro, tra i quali quello di evitare un nuovo viaggio in pochissimi giorni con ulteriore stress e poco margine per allenarsi, quello di non essere certi di trovare adeguata sistemazione in hotel (c’è il ponte del 25 aprile all’orizzonte e tante strutture sarebbero sold out, problema comune a tutte le altre 9 squadre che avrebbero dovuto riprogrammare i loro spostamenti) e magari anche avere il tempo di recuperare qualche pedina ad ora indisponibile come Zuccon e Bronn. Va aggiunta una riflessione: per come è messa in classifica la Salernitana, è possibile che si arrivi all’ultima giornata con punti decisivi in palio e cercarli a Cittadella con la certezza di avere grande seguito di tifosi che consentirebbero di “giocare in casa”, come detto da Marino, è diverso dal giocarsi il tutto per tutto in un ambiente comunque caldissimo come quello di Marassi contro la Samp, che pure potrebbe giocarsi la vita. Certo, il Cosenza (che oggi aspetta fiducioso il pronunciamento del TAR e chiede la restituzione dei 4 punti) arriverà a Salerno ancora di più arrabbiato e vivo, una difficoltà in più per Ferrari e compagni. Ma non bisogna pensarci, altrimenti si sprecano preziose energie.

Al bando la ricerca di polemiche, questa situazione rischierebbe soltanto di distrarre la squadra di Pasquale Marino in un momento in cui invece serve la massima concentrazione. La sensazione di aver ricevuto un’ingiustizia deve essere cancellata dalla necessità di battere il Cosenza, necessità che in verità c’era comunque, anche se ieri la partita di Cittadella si fosse giocata.

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