La Figc festeggia oggi il centodecimo anniversario della storia della Nazionale italiana di calcio. Un percorso che prese il via il 15 maggio 1910 all’Arena Civica di Milano, battendo in amichevole 6-2 la Francia. Da allora, tante emozioni ma anche sofferenze. Il palmares è di 4 Coppe del mondo, 1 Campionato Europeo, 1 Medaglia d’Oro e 2 Medaglie di bronzo alle Olimpiadi, oltre a 2 Coppe Internazionali, un precursore dell’Europeo in scena tra gli anni ’20 e ’50.
La Salernitana non ha mai fornito calciatori alla Nazionale A mentre essi erano tesserati granata. Ci sono stati, tuttavia, elementi che sono approdati in azzurro dopo la loro esperienza con il cavalluccio marino sul petto. Il primo fu il centrocampista Alberto Piccinini, classe 1923, che esordì il 30 novembre 1949 quando vestiva la casacca della Juventus; padre del noto telecronista Sandro, aveva fatto parte dello storico gruppo della prima Salernitana in A nel 47/48. Un salto agli anni Sessanta con il secondo ex granata a vestire la maglia della Nazionale: Pierino Prati, goleador nell’anno della promozione in B (1966) con Tom Rosati in panchina. Due anni più tardi, il 6 aprile 1968, fece la sua prima apparizione in azzurro da milanista. Negli anni Settanta toccò al romanista Franco Cordova esordire in Nazionale: era il 19 aprile 1975. Qualche anno prima, appena diciottenne, aveva disputato 6 gare (con un gol) con la maglia della Salernitana in C nel 1962/63. Che dire poi di Walter Zenga, che l’8 ottobre 1986 giocava la prima di ben 58 partite in Nazionale maggiore? Il portiere aveva avuto un’esperienza a Salerno nell’annata 1978/79, anche lui giovanissimo (è nato nel 1960). Arcinote le sue lacrime all’uscita dal campo dopo la partita contro il Pisa che lo aveva visto protagonista di un errore. Negli anni Novanta, ecco in azzurro piombare Mark Iuliano da juventino: l’esordio il 5 settembre 1998, con alle spalle quasi cento presenze in granata tra il 1990 e il 1996. Nello stesso giorno dell’ex difensore, ma nel 2001, toccò a Marco Di Vaio assaporare la prima di 14 maglie azzurre: militava nel Parma, ma aveva scritto pagine indelebili della storia della Salernitana nel biennio 1997/99 a suon di gol con la promozione in massima divisione. Il 30 marzo 2005 è la data dell’esordio azzurro di David Di Michele (a Salerno tra il 1998 e il 2001 con un bottino di 48 gol). Il 18 febbraio 2004 l’unica presenza in Nazionale di Stefano Bettarini, meteora dell’ippocampo nella stagione 1994/95. Il 16 agosto 2006 trovò l’esordio in Nazionale anche Franco Semioli, 24 partite e un gol nel 1999/00 con la Salernitana ad appena 18 anni. Il 6 settembre 2009 l’unica presenza in Nazionale di Peppe Mascara da calciatore del Catania: una sola apparizione in campionato, otto anni prima, anche in maglia granata (con tanto di gol all’Arechi contro la Sampdoria; aveva precedentemente giocato anche in Coppa Italia due partite, con un altro gol). Il 10 agosto 2010 era toccato a Cristian Molinaro da giocatore dello Stoccarda, cresciuto e introdotto nel calcio dei grandi dalla Salernitana agli albori degli anni Duemila.
C’è anche chi è approdato a Salerno dopo aver vestito i colori azzurri. Il primo fu l’oriundo Attila Sallustro, originario del Paraguay, che nel dicembre del 1929 disputava la prima delle sue due partite con la maglia dell’Italia. Era, all’epoca, un cannoniere del Napoli; giocò a Salerno a fine carriera in Serie B nel 1938/39 (15 partite, un gol). qualche anno dopo toccò anche a Valerio Cassani (a Salerno nel 50/51, in Nazionale nel ’48), seguito da Celestino Celio (in Nazionale nel ’54, a Salerno nel 57/58). Negli anni più recenti, hanno vestito il granata Carmine Coppola (2 presenze in azzurro nel 2005), Pasquale Foggia (3 presenze, la prima nel 2007), Alessandro Rosina (una presenza il 17 ottobre 2007) e Alessio Cerci (14 gettoni). Sembra strano, ma il grande Agostino Di Bartolomei non ha mai vestito la maglia della Nazionale maggiore italiana.
La Salernitana ha fornito alle Nazionali italiane solo calciatori a rappresentative universitarie o giovanili. Il primissimo fu il portiere Alfonso Ricciardi, che nel 1936/37 fu convocato per un’amichevole contro l’Ungheria, partecipando ai Mondiali Universitari di Parigi (le moderne Universiadi). Durante la loro permanenza alla Salernitana, poi, si sono distinti essenzialmente calciatori per la loro convocazione in Under 21. In principio fu Salvatore Fresi, che esordì con gli azzurrini il 4 maggio del 1994 mentre stava contribuendo a far tornare in B il cavalluccio. Nel 1998 toccò anche a Ringhio Gattuso rispondere alla chiamata dell’U21 da giocatore della Salernitana. Nei primissimi anni Duemila tutti gli altri: quelli che hanno collezionato presenze ufficiali sono, in rigoroso ordine alfabetico, Nicola Campedelli, Roberto Cardinale, Nicola Corrent, Luca Fusco, Samuele Olivi, Marco Rossi e Ighli Vannucchi. Ci fu poi Raffaele Palladino nella stagione 2004/05 ad attirare le attenzioni dell’U21 nostrana. Infine, tre anni fa, Simone Palombi, mentre lo scorso novembre è stato il turno di Fabio Maistro che ha fatto l’esordio in azzurro contro i pari età dell’Islanda.
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