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La lezione di Gondo: dai pregiudizi al gol della svolta col Verona

Arrivato in punta di piedi, tra qualche critica di troppo ed eccessivi pregiudizi, Cedric Gondo ha già risposto agli scettici. L’attaccante ivoriano, tesserato alla vigilia del match con l’Atalanta, ha ripagato la fiducia della società ed in particolar modo del tecnico Fabrizio Castori che lo aveva indicato come rinforzo ideale per il reparto avanzato della sua Salernitana. Già, perché non basta difendere, soprattutto in Serie A. Non sarà un goleador, non avrà il killer instinct dei grandi centravanti, ma il suo apporto negli ultimi centottanta minuti è stato a dir poco fondamentale.

Nonostante una condizione atletica non ancora al top, l’ex Lazio è stato tra i migliori per rendimento nelle due gare interne ravvicinate contro Atalanta e Verona. Contro i bergamaschi ha sfiorato il gol del possibile 1-0, dovendo però fare i conti con Musso. Ieri, anche se aiutato da un pizzico di fortuna che non guasta mai, è riuscito a trovare la sua prima marcatura in Serie A. Un gol da rapace dell’area di rigore, con una conclusione ravvicinata, ma comunque precisa ed efficace. Un gol che ha riaperto i giochi, permettendo alla Salernitana di andare negli spogliatoi per l’intervallo con una carica poi risultata decisiva ai fini del pareggio. Un gol meritato per il numero 15, anche perché è stato proprio il centravanti ivoriano a procurarsi il calcio di punizione poi battuto da Franck Ribery sui cui sviluppi è arrivata la segnatura.

Un giocatore decisivo nei momenti decisivi: la doppietta col Venezia ed il gol di Pordenone hanno permesso alla Salernitana 2020/2021 di avvicinarsi alla promozione in Serie A, una categoria che Gondo vuole contribuire a difendere a tutti i costi. Può farlo continuando a rispecchiare il credo calcistico di Fabrizio Castori che nell’ex Fiorentina ha trovato un punto di riferimento ideale. Un elemento che anche al cospetto dei difensori di massima serie riesce a mettere in mostra le sue doti migliori, confermando che il calcio non è fatto solo di nomi e bacheche, ma anche (e soprattutto) di sudore, impegno e applicazione. E poco importa se la Procura Federale vuole vederci ancora chiaro sul suo ingaggio da parte della Salernitana dopo lo svincolo della Lazio: le priorità di Gondo restano il campo e la Salernitana.

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