Giocare o non giocare, questo è il… dibattito. Il calcio italiano (come sempre) è diviso, adesso c’è chi vuole assolutamente tornare in campo per salvaguardare stagione sportiva e limitare i danni economici e chi invece vuole dare l’arrivederci al pallone alla prossima stagione per tutelare la salute pubblica. La Salernitana aspetta di conoscere l’evoluzione della pandemia (clicca qui per leggere le dichiarazioni di Angelo Fabiani), gli altri club prendono posizione e si schierano.
“Bisogna finire il campionato”. Senza dubbi il presidente del Pisa Giuseppe Corrado, questa stagione si deve concludere perché “gli altri scenari sono terribili”. Dice Corrado: “In questo momento ci sono quattro possibilità. Ma la priorità è la salute. Comunque noi stiamo già pensando al futuro. Il calcio si deve adattare al cambiamento che impone un evento eccezionale come la Pandemia che stiamo vivendo e deve cambiare le proprie abitudini. Tutti noi addetti ai lavori dobbiamo spogliarci dei nostri distintivi e lavorare nell’interesse del sistema calcio. Ho partecipato a molte riunioni con la Lega B in teleconferenza ma prima bisogna capire cosa accadrà a livello nazionale. Servirà buon senso e ritengo di essere in piena sintonia con il presidente della FIGC Gravina che ha più volte detto di voler terminare i campionati. Penso che sia una soluzione fattibile, ovviamente con misure straordinarie magari passando l’estate in campo: il campionato finirà più tardi? Pazienza, vorrà dire che inizieremo in ritardo il prossimo ottimizzando gli spazi disponibili del calendario. Annullare il campionato rappresenterebbe un danno enorme per le società, per gli sponsor e per tutto quello che ci portiamo dietro”.
Naturalmente fazione opposta per i rivali del Pisa, il Livorno di Spinelli: “Con la grave situazione che c’è non penso che i campionati possano riprendere. Spero che Gravina imiti il rugby e annulli tutto”.
Nuova idea per Stirpe, presidente del Frosinone: “Spalmare questa stagione sulla prossima, finendo tutto nel giugno 2021 e traslando all’annata ventura i contratti; oppure, cristallizzare classifica e conti delle società alla sospensione, retrocedendo le ultime tre di A e promuovendo le prime tre di B”.
Per la Juve Stabia bisogna invece pensare adesso alla salute e bloccare il campionato, il messaggio del patron Manniello: “Durante questo difficile periodo per il nostro paese, è chiaro che anche la Juve Stabia si sia fermata. Siamo tutti a casa in attesa di nuove disposizioni. La salute è al primo posto e nessuno deve rischiare. L’appello che lancio è quello di restare a casa per battere quanto prima il virus. E’ un momento bruttissimo che cambierà per sempre la nostra economia e la nostra vita. Lo stato deve aiutare le persone comuni che stanno soffrendo tanto fisicamente ed economicamente, non i milionari del pallone. Anche la Juve Stabia avrà delle perdite così come tutti. Ma in questo momento non ha senso parlare di calcio. Bisogna risolvere il problema sanitario e quello economico perché ci sono tante persone che rischiano la fame. A mio avviso, il campionato va bloccato. Ci sono più di 8000 morti e sarebbe da folli mandare a giocare i giocatori in giro per l’Italia, il virus non andrà via facilmente. Bisogna limitare i danni per poter partire in sicurezza a settembre con il nuovo campionato. La Juve Stabia accetterà le decisioni di chi di dovere ma personalmente credo sia difficile prendersi una responsabilità così pesante.”
Manniello poi pensa a un piano per salvare le casse della Juve Stabia, così come fa Pulcinelli con l’Ascoli: “La cassa integrazione sarebbe ridicola vista la portata degli ingaggi, in B e C può avere un senso. Occorrono pure altre misure: contributi straordinari vista l’eccezionalità della situazione e rivedere una redistribuzione dei diritti tv per la tutela dell’intero movimento”.
Infine, la posizione del direttore sportivo del Cosenza, Trinchera: “In questo triste momento, credo che l’unica cosa che conta nel mondo è dare priorità alla salute di ognuno di noi, quindi sconfiggere l’epidemia e ritornare alla vita di tutti i giorni ed alla passione per il calcio che tutti noi assale. Arrivati però a questo punto, credo sia molto difficile se non impossibile riprendere i campionati”.
Pubblicando il commento, dichiario di aver letto accuratamente il regolamento e di accettarlo per intero, assumendomi la piena responsabilità di ciò che scrivo. Presto il mio consenso al trattamento dei dati personali, ai sensi del d.lgs. N. 196/2003. La mia identificazione, in caso di violazione delle regole e di eventuali responsabilità civili e penali, avverrà tramite indirizzo IP e non tramite nick o indirizzo email sottoscritto.