Sala del Gonfalone gremita per ricordare Pierino Prati. Tanti tifosi ed ex calciatori granata – con i capelli bianchi e non solo – si sono ritrovati ieri pomeriggio al Comune di Salerno per partecipare alla presentazione del libro “Ero Pierino la Peste“, scritto a quattro mani da Remo Gandolfi e Cristiano Prati, figlio di Pierino, edito da Urbone Publishing. Un appuntamento che ha richiamato tantissimi appassionati con memoria ancora vivida, nonostante siano trascorsi quasi sessant’anni dalla vittoria del campionato di C 1965/66 da parte della Salernitana con i gol (10) del campionissimo che avrebbe poi fatto la storia con le casacche di Milan, Roma e Nazionale, tra le altre.
“Pierino, ti ho voluto bene”
L’iniziativa, fortemente voluta da Rino Avella (presidente commissione sport) e Ubaldo Falcone, ha visto la partecipazione di Gianfranco Coppola (presidente Ussi) e Paola Berardino (delegato provinciale Coni). Tanti gli omaggi per Prati jr. Il primo è stato quello della Salernitana, con il team manager Salvatore Avallone e Pietro Bergamini, collaboratore di Walter Sabatini (c’erano anche Luca Fusco, allenatore dell’U17 e bandiera granata da calciatore, e l’addetto stampa Gianluca Lambiase), che hanno donato una maglia da gioco con il numero 9. Il diggì, che ha curato la prefazione del libro (postfazione di un altro grandissimo come Gigi Riva, che ci ha lasciati da poco), ha voluto mandare un messaggio speciale, vista la sua impossibilità di presenziare per motivi di salute. Con Prati il dirigente granata giocò nelle file della Roma negli anni Settanta: “Pierino, ti ho voluto bene, eri un ragazzo speciale ed un calciatore eccezionale, qualche anno fa mi hai rintracciato per chiedermi se avessi voluto partecipare ad un piccolo evento che ti riguardava, nel farlo mi hai chiesto se mi ricordassi di te, mi ricordo di essermi molto arrabbiato, ho avuto la sensazione che tu avessi perso la dimensione di te stesso e ti dissi ritorna in te e recupera l’idea di chi tu sia stato, cioè un campione ed un uomo di successo. Non ho mai dimenticato l’episodio che mi ha fatto rendere conto che la vita a volte ti espelle anche se non avrebbe mai dovuto farlo con te, che eri e sei sempre stato Pierino la peste. L’uomo capace di segnare tre gol in una finale di coppa dei campioni. Milan batte Ajax 4-1″.
Le testimonianze
La serata è andata avanti con le parole degli ex granata Antonio Capone, che ha ricordato anche Fulvio De Maio, Franco Rosati (collegato a distanza come Sandro Minto), Egidio Sironi, Fernando Cuffaro, di Salvatore Carmando e della signora Marinella, fratello e moglie dell’indimenticato Bruno, che fece di tutto per far recuperare Prati dalla rottura di tibia e perone rimediata contro il Savoia. Ed ancora, l’intervento di Mario Pacifico, nipote di un’altra figura storica di rilievo in chiave granata come Bruno Somma, il general manager che pescò Prati e Corbellini in prestito dal Milan nel ’65: Pacifico ha omaggiato Cristiano Prati di una copia del dvd del docufilm “Una vita granata”, dedicato proprio a Somma. E poi, i ricordi di chi ha sciarpetta al collo e cuore granata da decenni: Salvatore Fruscione, Adolfo Gravagnuolo, Rocco Olivieri e il presidente del Centro Coordinamento Salernitana Clubs, Riccardo Santoro. Particolarmente significativi anche gli interventi di Mimì Florimonte, Gabriele Stanzione, Massimo De Sio e Massimo De Vito. Infine, i cultori della storia come Umberto Adinolfi (presidente associazione Macte Animo 1919) che ha donato a Prati una ristampa di “Salerno Sportiva”, periodico della stagione 65/66 con alcune figurine speciali della raccolta celebrativa per il centenario, e Stefano Intennimeo dell’associazione 19 giugno 1919 che ha invece portato con sé e mostrato alcuni quotidiani dell’epoca con foto e titoli dedicati al grande Prati.
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