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Indice di liquidità allo 0,5, ok dal Cons. Federale. Fimmanò: “Gestione da barzelletta…”

Dalla riunione odierna del Consiglio Federale odierno emerge una importante novità. La Federazione ha infatti approvato le licenze nazionali vincolate all’indice di liquidità stabilito sullo 0,5 per i club di Serie A e sullo 0,7 per quelli di B e Lega Pro. L’indice di liquidità è un valore che mette a rapporto attività e passività correnti e che consente di verificare la capacità di un club di far fronte agli impegni finanziari per la durata di un anno. La Lega Serie A aveva votato contro, proponendo un indice dello 0,4, la Lega B si era astenuta, questo il commento del presidente Gabriele Gravina: “Non è una questione di contrapposizione, il mio unico obiettivo è l’evoluzione del calcio italiano. Non possiamo dire cambiamo il calcio e poi fare di tutto per conservare lo ‘status quo’. Non è accettabile. Bisogna spingere al massimo sull’acceleratore per un percorso di riforme. Questa è la mia posizione politica e quella della maggior parte dei consiglieri federali”. Un modo per far fronte ai grossi indebitamenti dei club italiani. Guardando i dati relativi al 30 giugno 2021 e quindi alla scorsa stagione e considerando solo i club che attualmente lottano in zona salvezza con la Salernitana, emergono i quasi 153 milioni di debiti del Genoa, i 105 della Sampdoria, i 77 del Cagliari.

Sulla questione è stato interpellato, dal quotidiano Verità&Affari, il legale del club granata Francesco Fimmanò, ex membro della Corte D’Appello della Figc ed ex vicepresidente della Corte dei Conti: “Senza entrare nel merito dei singoli casi, la gestione di temi importanti come plusvalenze e indici di liquidità è da barzelletta. Si tratta di questioni risolvibili con grande efficacia e facilità ma non si vogliono risolvere. Si fanno regole per non farle rispettare tali da produrre poi pantomime come quelle che abbiamo appena vissuto. Parliamo di un settore ormai rilevantissimo dell’economia gestito in modo dilettantesco come se fossimo negli anni 50. È il momento di varare una Authorithy pubblica indipendente di regolazione del settore e non lasciare a logiche di assemblee di condominio questioni del genere. Non ci lamentiamo poi se ogni anno perdiamo posizioni nel rating economico e sportivo. Stiamo abdicando a ruoli di primo piano in una industria che diventerà una delle più importanti del mondo con l’alibi che si tratta di uno sport e non di una industria. L’indice di liquidità esiste solo sulla carta”.

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