Giacomo Gattuso è stato il principale fautore dell’impresa, da traghettatore a guida fino all’ultima curva. Dopo cinque anni il Como è tornato in Serie B, conquistandola con un turno di anticipo, battendo la ben più attrezzata rivale Alessandria. L’ex difensore della Salernitana (nella stagione ’95/’96 dieci presenze agli ordini di Colomba) è subentrato a dicembre all’esonerato Banchini, di cui era vice, iniziando una grande cavalcata.
“L’obiettivo era di fare un buon campionato e raggiungere i playoff. Il campo poi, per fortuna, ha detto altro e ci ha regalato questa grandissima gioia – racconta Gattuso ai nostri microfoni – Durante il torneo la squadra è cresciuta e ad un certo punto abbiamo capito che il nostro obiettivo era cambiato, ribaltando ogni pronostico. C’è stato un punto di svolta quando sono arrivate sei vittorie consecutive tra dicembre e gennaio che ci hanno dato grandissima consapevolezza dei nostri mezzi. Ci siamo ritrovati primi e da quel momento in poi ogni vittoria ci dava sempre più spinta ed unione. Tutti questi ingredienti ci hanno portato al traguardo finale”. I lariani quindi giocheranno di nuovo in cadetteria: l’ultima volta nel 2015/16 da neopromossi, come la Salernitana. Ma arrivò subito il nuovo salto all’indietro come cenerentola della graduatoria. Nel contempo anche i granata sognano un’impresa, guidati dal condottiero Fabrizio Castori: “La Serie B è sempre affascinante e difficile, l’ho seguita nonostante i miei impegni. La Salernitana sta facendo un campionato importantissimo, non incontrarla il prossimo anno significherebbe che avrebbe centrato un grandissimo obiettivo. Glielo auguro. Non conosco personalmente Castori ma so che è un allenatore che trasmette grande grinta, carica e determinazione ai suoi calciatori – dice il trainer cinquantatreenne – Nell’ambiente ovviamente si conoscono le qualità dei colleghi, è un super allenatore che ha già vinto il campionato e che lavora benissimo. Ognuno ha le proprie metodologie, la sua mano sulla Salernitana è evidente. Non è un caso che i granata siano così in alto. Per raggiungere i risultati ci sono vari modi e Castori è uno molto pratico e concreto. Il pubblico salernitano è molto esigente sia per gioco che per risultati, lo ricordo ai miei tempi, il campo sta dando ragione all’allenatore ed è quello che conta”.
Gattuso (in alto foto tratta dalla pagina Facebook ufficiale Como 1907) analizza le qualità del collettivo granata e quanto sia fondamentale l’apporto dei calciatori di talento: “Certamente ci sono squadre, nei singoli, più forti della Salernitana che però è quadrata e compatta, punta molto sul collettivo e sull’aggressività. Nel corso della stagione, come successo a noi, si fanno dei miglioramenti e si diventa più forti. La Salernitana ha certamente dei singoli importanti, penso a Tutino che per gol ed incisività è importante come per noi Massimiliano Gatto che ha segnato 14 gol finora. In un collettivo di spessore ovviamente le individualità sono importanti per risolvere magari qualche partita difficile con una giocata. Sono aspetti che in una squadra fanno la differenza. I risultati positivi aiutano i calciatori a rendere ancora di più”. Sabato il cavalluccio riceverà il Monza all’Arechi per il clou della 35^ giornata. I brianzoli, storici rivali del Como, si sono complimentati via social con la società biancoblu per la vittoria del campionato. Campionato vinto lo scorso anno proprio dal Monza, nel girone A dove militava anche il Como: “Il Monza ha potenzialità economiche enormi e può permettersi di acquistare giocatori importanti. Lo scorso anno ha ammazzato il campionato, aveva calciatori di altra categoria per qualità tecniche. Anche in B si è confermata come squadra forte, facendo un grande mercato. Sulla carta era una delle favorite, ma poi il campo è il giudice supremo e le cose cambiano. Nel nostro girone l’Alessandria era data per favorita, ma nell’arco del torneo ha incontrato difficoltà e alla fine il Como ha avuto la meglio, perché i risultati ci hanno dato consapevolezza. Il discorso può essere simile per Monza e Salernitana, il campionato ti fa capire tante cose. Sabato certamente sarà una partita combattuta, i granata vorranno ancora confermarsi e i biancorossi risalire“.
Sarà un finale di stagione infuocato per la B, con partite decisive e dove l’assenza del pubblico per molte piazze sarà un grosso handicap, come sottolinea Gattuso: “In questo momento il pubblico di Salerno sarebbe fenomenale per trascinare ancora di più la squadra. La Salernitana quindi in questo momento è penalizzata. Ai miei tempi giocare in casa o fuori era la stessa cosa, il tifo granata era sempre presente. Ad inizio stagione c’era una situazione ambientale difficile e forse per la squadra giocare senza pubblico è stato positivo anche per trovare i meccanismi i giusti; è chiaro che con i risultati attuali il pubblico salernitano sarebbe pienamente coinvolto e partecipe. Va ricordato che poi non tutti i calciatori reagiscono allo stesso modo alle critiche, c’è chi è più sensibile e chi ha più personalità nel fronteggiarle. In questo finale bisogna capire come stanno le squadre mentalmente e fisicamente e come vivono i calciatori gli scontri decisivi. Gli errori andranno ridotti al minimo e ogni squadra dovrà raschiare il fondo del barile per tirare fuori nuove energie. Tutte le partite contro qualsiasi avversario saranno difficili. La Salernitana dovrà giocarle con tranquillità per puntare al massimo. Nell’eventualità poi ci saranno i playoff, però si rischia di arrivare un po’ scarichi, quindi i granata devono tentare l’assalto alla Serie A dalla porta principale. Le possibilità ci sono tutte. La post-season è un mini torneo che spesso vince la squadra che gioca con meno pressioni e con la mente più libera, senza l’obbligo di centrare l’obiettivo”. Un obiettivo che quasi centrò la sua Salernitana che, con uno straordinario girone di ritorno, chiuse quinta a meno tre dal quarto posto (occupato dalla Reggiana) che all’epoca valeva la promozione diretta in Serie A: “Eravamo un gruppo di calciatori fantastici, c’erano Chimenti, Grimaudo, Facci, Grassadonia, Iuliano, Pisano, Breda, Ferrante e tantissimi altri, tutti fortissimi e grandi trascinatori e un allenatore come Colomba – ricorda con affetto Gattuso – Avevamo carattere e personalità per assorbire le pressioni e abbiamo fatto un campionato straordinario, sfiorando il quarto posto che valeva la promozione. A Salerno sono stato da favola, ho passato un anno fantastico, durante il quale ho conosciuto persone cordiali in una città bellissima. La gente e l’ambiente ti fanno sentire calciatore vero. La Salernitana è una delle squadre in cui ho giocato che seguo ancora. Spesso passavo del tempo con Candido Fortunato, fratello di Andrea del quale ero grande amico e con cui avevo giocato insieme al Como“.
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