Il sogno Isco resta nel cassetto: una corte garbata senza nulla da perdere

Non un vero e proprio obiettivo, bensì un sogno da coltivare con pazienza. Francisco Román Alarcón Suárez, per tutti Isco, è calciatore di talento e prestigio: dopo essersi svincolato dal Siviglia è libero di guardarsi intorno e soprattutto attendere la migliore occasione economica e di blasone. Lo spagnolo classe 1992 è molto attirato dal calcio italiano e la Salernitana si è messa timidamente in fila.

La situazione

Che il calciatore sia stato proposto da alcuni intermediari è cosa nota ed è stata confermata anche dal direttore sportivo De Sanctis recentemente in conferenza stampa. Iervolino non disdegnerebbe l’opportunità di impreziosire la rosa con un altro profilo di respiro internazionale, ma c’è da fare i conti – oltre che col budget non illimitato – anche con le legittime ambizioni di Isco, che potrebbe attendere gli sgoccioli del mercato per fare una scelta, aspettando concreti interessi di club che disputano le coppe europee o hanno l’ambizione di farlo a strettissimo giro. La Salernitana, insomma, sta provando con discrezione a lavorare ai fianchi: il calciatore è assistito da Jorge Mendes, uno dei più importanti procuratori a livello mondiale che sta dando (in modo piuttosto scontato) la precedenza ai dialoghi con top club. Su di lui c’era anche la Fiorentina in Italia, ma pure le sirene di ricchi contratti oltreoceano continuano a risuonare.

La strategia

Attendere e corteggiare senza insistere. Il club granata può portare il plusvalore di una piazza calda, di una bella città, di una società sana e ambiziosa che ha avuto in Ribéry il precedente “di successo”. Se Isco decidesse di fare una scelta coraggiosa e intrigante, la Salernitana ci sarebbe. Ma senza metterci il pensiero o fasciarsi la testa qualora ciò non dovesse accadere. Dunque, provarci senza aver nulla da perdere. Isco, peraltro, da svincolato potrebbe firmare anche oltre il 31 gennaio. Naturalmente l’interesse dello stesso trentenne sarebbe quello di ricominciare quanto prima, avendo interrotto la sua avventura al Siviglia a fine dicembre. Se son rose, fioriranno. Altrimenti, nessun rimpianto.