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Il salernitano Longo presenta il match dell’Arechi: “Necessaria la nostra miglior versione”

L’allenatore del Crotone Emilio Longo ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match contro la Salernitana. Il tecnico salernitano ha rilasciato alcune dichiarazioni sull’importanza della sfida: “La settimana è stata piena di concetti, non solo per le competenze tecnico tattiche ma anche sotto il punto di vista dell’emozione. Non nascondiamo il sacrificio e il disappunto di tutti per noi per le ultime partite. Ci siamo confrontati con la squadra, siamo certi di aver fatto cose positive, ma dobbiamo fare di più. Soprattutto nella prima parte della settimana, i ragazzi erano disponibili nel fare le cose che dobbiamo migliorare e sono fiducioso per domani sera”.

I calabresi arrivano da un momento negativo, tre sconfitte consecutive e contestazione da parte della tifoseria: “Se dovessi pensare che la motivazione per questo periodo sia esterna invece di essere interna, probabilmente avrei un problema più grosso di quanto già esso sia. Tutti siamo chiamati ad un senso di responsabilità elevato e dobbiamo superare ogni limite. Le motivazioni esterne sono arrivate, ma in modo imprescindibile sono fondamentali quelle interne di ogni giocatore. Bisogna unire tutte le motivazioni interne per metterci alle spalle questo periodo considerando il fatto che dobbiamo fare qualcosa di più. Abbiamo utilizzato molte volte la parola cattiveria nell’ultima conferenza stampa, abbiamo dato un senso a questo parola e la squadra è motivata per fare una prestazione eccellente. Per fare punti all’Arechi bisogna essere la migliore versione di se stessi, da questo punto di vista sappiamo che siamo chiamati ad un compito molto duro”.

Il tecnico di Salerno ha parlato anche della situazione infermeria: “Gli esami strumentali hanno certificato una lesione di secondo grado per Andreoni, sarà fuori per quasi due mesi. Rispetto a questa situazione, con la direzione generale, abbiamo deciso di reintegrare Federico Ricci. Il giocatore sarà convocato domani. Guerra ha un problema al flessore della coscia sinistra, c’è una forte contrattura. Murano ha una forma infiammatoria al tendine dell’adduttore, anch’esso della coscia sinistra. Speriamo di recuperarlo e di averlo almeno in panchina”.

Il mister della compagine ospite dovrebbe utilizzare il modulo adottato nella gara di Coppa Italia Serie C contro il Foggia (3-5-2): “Probabile che riuseremo l’assetto tattico usato contro il Foggia. Abbiamo lavorato sul 4-3-3, non credo che però questa squadra abbia una problematica di modulo. Il sistema di gioco usato è molto flessibile, se vedessimo le gare sul piano della tattica direi di aver giocato sempre col 3-4-2-1 anche quando era inizialmente 4-3-2-1. Lavoriamo sempre a tre in produzione del gioco, i due centrocampisti impostano, ma sarebbe la stessa cosa se utilizzassimo il 4-3-3, poi in fase offensiva 3-5-2, alzando una mezzala, mantenendo le ampiezze con gli esterni d’attacco o con l’invasione di un esterno basso, ma anche con un’altra mezzala utilizzabile sotto punta. I principi sono ben saldi, non vedo una squadra in disarmo rispetto agli avversari. Quando dobbiamo giustificare una sconfitta si pensa sempre a come la squadra è in campo o alla tenuta fisica della squadra. Io non credo, però, che sia quella la problematica più importante. Gli errori delle ultime settimane sono soprattutto tecnici e nati per una scarsa attenzione. La sufficienza attuale, però, non porta a produrre risultati. Iniziando da me, bisogna dare qualcosa in più”.

Longo ha ricordato, però, anche gli aspetti positivi della stagione fino a questo momento: “Non dobbiamo scappare dalle considerazioni importanti, tutto viene dalle nostre prestazioni. La situazione in attacco è molto complicata. Questa settimana abbiamo lavorato su tre sistemi di gioco nel caso di cambi. Guido Gomez, la situazione che più mi ha fatto arrabbiare, da quando gioca non ha mai fatto in 12 partite di campionato ben 8 gol. Sta giocando in modo egregio, anche i meriti in questo momento diventano demeriti. Io e i calciatori dobbiamo sapere che da questa situazione dobbiamo uscire da soli, sarebbe da stolti considerare la sistemazione in campo come la panacea di tutti i guai. Bisogna prendersi le responsabilità”.

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