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Il presidente Milan: “Dobbiamo recuperare credibilità. Vogliamo il salto. Iervolino crede nel rilancio”

Da sei giorni, Maurizio Milan è il nuovo presidente della Salernitana, ha lasciato il ruolo di ad ad Umberto Pagano ed è subentrato a Roberto Busso. Sarà in ritiro nel fine settimana. “Questa è una Salernitana in costruzione. Dobbiamo continuare a testa bassa, perché la C non è facile. Siamo pronti e non ci spaventa: per questo ci sentiamo attrezzati per affrontare qualsiasi girone. Ci sono tanti elementi che concretizzano la ripartenza. Dopo 24 ore abbiamo fatto reset di tutto, con la conversione del progetto sportivo e industriale, affidandoci al direttore sportivo Daniele Faggiano – ha dichiarato a Il Mattino -. Abbiamo messo mano anche al settore giovanile, puntando molto di più al territorio. Abbiamo poi rivisto e riorganizzato la società. Non significa che le persone che c’erano prima non andavano bene, ma semplicemente che abbiamo voltato pagina. Poi la squadra: l’anno scorso era zoppicante dall’inizio, quest’anno siamo partiti subito da undici elementi che conoscono la categoria. Siamo poi ripartiti dalla parola “scusa” per i tifosi. Veniamo da due anni complicati e dobbiamo recuperare la credibilità”.

Milan ha confermato l’impegno rinnovato per patron Iervolino: “Iervolino in questo momento crede molto nel rilancio del club. L’energia che ci sta mettendo è tipica di una persona che vuole continuare ad investire, che ci crede: si informa su ogni aspetto, mi chiede di tutto e di più sulla Salernitana. Quando rilancia come sta facendo in questo momento, vuol dire che c’è grinta ed energia, la trasmette anche a noi”.

Il dirigente si è soffermato anche sul mercato: “La squadra è stata impostata come gruppo esperto, più alcuni ragazzi bravi da ottenere in prestito. L’obiettivo è fare il salto, non restare in serie C. Dunque, questa premessa ci ha spinto a ragionare in modo diverso anche rispetto alle operazioni di mercato ed alla eventuale patrimonializzazione. A differenza della situazione molto critica dello scorso anno dal punto di vista del bilancio, questo peso si concentra sul contratto di alcuni calciatori e non di tutti. Faggiano sta facendo un ottimo lavoro con giocatori in odore di cessione. Confidiamo che almeno 3/4 giocatori potranno a breve essere sistemati altrove, fino ad arrivare ad un bilanciamento di monte salari al massimo di 5-6 milioni. Su Liguori all’inizio ero scettico, anche in virtù della mia presenza in Telefono Azzurro, ma poi ho fatto una valutazione diversa, fortemente di testa. Questa non è un’aula di tribunale: la Salernitana è una società sportiva. Abbiamo rimesso al direttore la scelta di far rientrare questo giocatore nel nuovo progetto di Salernitana e mi pare che possa farlo. È ovvio che nel contratto c’è una clausola risolutiva in caso di condanna in secondo grado. Ma in questo momento è necessario contestualizzare, restare nell’alveo sportivo, ricordarsi che la sentenza non è passata in giudicato. Abbiamo fatto 11 acquisti in un tempo veloce e con grande determinazione. Abbiamo oggi l’obiettivo di assicurare all’allenatore altri innesti. Sono stati già individuati profili importanti. In questo momento siamo in attesa di alcune uscite significative, ma continuiamo a dialogare su innesti di giovani interessanti. Non abbiamo fissato un budget ma un equilibrio rispetto al tetto stipendi”. 

Parentesi anche sulla squalifica inflitta ai tifosi e sulla questione ricorsi: “Il divieto è un provvedimento pesante. Nelle prossime ore avrò un incontro con Prefetto e Questore per capire in che modo interagire dal punto di vista istituzionale, ministeriale e a questo punto anche con il ministro dello Sport. Ci sono anche interrogazioni parlamentari. Sappiamo che i tifosi presenteranno dei ricorsi. Il percorso intrapreso nelle aule dei tribunali sportivi e amministrativi è stato portato avanti con grande decisione. Tutto è partito da una telefonata di preavviso e di circostanza, il 18 maggio. Ci siamo sentiti un po’ traditi anche rispetto a dei rapporti istituzionali importanti che avevamo. Nel rispetto della città, era giusto condurre ogni battaglia, pur sapendo che avevamo poche speranze ed ai calciatori, durante questo periodo di attesa, Iervolino e tutto il club hanno sempre lanciato messaggi di estrema concretezza facendo capire che si sarebbe giocato il playout, sebbene ci fossero dei ricorsi pendenti”. 

Il club vede anche stadio e centro sportivo come opportunità di rilancio: “Il rapporto con il presidente De Luca si è molto consolidato in questi mesi. C’è un dialogo molto rispettoso, siamo stati aggiornati sulle tempistiche. Salerno ha in questa ripartenza dello stadio ma anche del palazzetto e del Palatulimieri, una opportunità storica di rilancio della città. Oggi, grazie allo stadio, il percorso di rilancio si può fare, a cominciare dall’ammodernamento dello stadio, del layout interno a proposito del quale siamo stati immediatamente coinvolti. Non dimentichiamo l’idea originaria della dimensione polisportiva che è insita nel nome e nello spirito della Salernitana, ma in questo momento siamo fortemente concentrati sul calcio perché è da qui che dobbiamo ripartire per dare risposte concrete ai tifosi e dimostrare con i fatti che abbiamo capito gli errori e vogliamo ripartire”.

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