Connect with us

News

Il figliol prodigo torna da ex: ennesima annata travagliata, bivio a luglio per Bonazzoli

Il figliol prodigo è pronto a tornare da ex all’Arechi per la sua penultima partita con la maglia del Verona. Poi, a meno di clamorose sorprese, il cartellino di Federico Bonazzoli rientrerà alla base per fine prestito. E saranno “dolori” per la società di patron Iervolino, proprio colui il quale volle credere ciecamente nell’attaccante scuola Inter nell’estate 2022 sborsando ben 5,5 milioni per prenderselo definitivamente dalla Sampdoria con un quadriennale dall’ingaggio più che sostanzioso (1,5 milioni netti all’anno all’attaccante, che al lordo costano al club quasi il doppio) ripagato soltanto con 2 gol in 25 gettoni, prima della rottura con Sousa e della cessione in prestito al Verona, ad agosto scorso certamente una diretta concorrente, che ha quantomeno lenito gli esborsi mensili (la Salernitana ha comunque continuato a pagare metà dello stipendio).

Federico Bonazzoli offre le brioches col gelato dopo la salvezza del 2022 (foto F. Pecoraro)

Il riscatto non si verificherà. L’obbligo richiederebbe la salvezza dell’Hellas e il contemporaneo raggiungimento della doppia cifra realizzativa per Bonazzoli, al momento fermo a 3 con due sole gare da giocare. Dall’1 luglio sarà di nuovo un calciatore granata: il valore tecnico non si discute ma la discontinuità del suo rendimento, dovuta perlopiù a fragilità caratteriali, è ormai cosa nota anche ai sostenitori scaligeri. L’ingaggio monstre non sarebbe proponibile in B.

Con il suo agente, Tinti, la Bersagliera dovrà ricamare una strategia che possa essere soddisfacente per entrambe le parti. Il fatto che nelle ultime due stagioni il giocatore non sia stato molto prolifico potrebbe rendere quantomeno complicata una sua collocazione in Serie A, peraltro a quelle cifre. Se Bonazzoli si mentalizzasse a ripartire dalla cadetteria e si ricucisse il rapporto con la piazza (in pochi si erano strappati i capelli all’atto della sua temporanea cessione, avendo più fresco il ricordo della passata stagione e non quella degli importanti 10 gol siglati l’anno prima per la decisiva salvezza), non sarebbe un delitto riconfermarlo ma la decisione dovrebbe essere accompagnata da un sostanzioso e convinto taglio netto dello stipendio.

Dalle brioches offerte ai tifosi in piazza Flavio Gioia appena due anni fa con espressione sorridente, come raramente è stato in pubblico, al ritorno con un’altra maglia e col volto imbronciato. Bonazzoli a Verona ha nel frattempo trovato l’amore e ora deve ritrovare anche se stesso come calciatore. I suoi mezzi tecnici avrebbero dovuto portarlo ben più in alto in carriera, però si è frenato forse da solo nei momenti decisivi in cui potersi confermare. Si può dire ciò che si vuole ma soltanto a Salerno – soprattutto grazie alle formule chimiche giuste che Sabatini scrisse per sfruttare al massimo le sue potenzialità, però pure grazie alla presenza di una torre come Djuric a favorirlo – Bonazzoli è riuscito ad arrivare alla doppia cifra realizzativa.

Dei suoi 26 centri totali tra campionato e Coppa Italia nelle stagioni in cui ha militato in massima serie con le maglie di Inter, Spal, Sampdoria, Torino, Salernitana e Verona, più della metà (14) li ha siglati con il cavalluccio sul petto. Se sarà il più classico dei giri immensi che poi ritornano, non si sa. Di certo, desta curiosità l’accoglienza che l’impianto di via Allende gli riserverà.

Dì la tua!

Pubblicando il commento, dichiario di aver letto accuratamente il regolamento e di accettarlo per intero, assumendomi la piena responsabilità di ciò che scrivo. Presto il mio consenso al trattamento dei dati personali, ai sensi del d.lgs. N. 196/2003. La mia identificazione, in caso di violazione delle regole e di eventuali responsabilità civili e penali, avverrà tramite indirizzo IP e non tramite nick o indirizzo email sottoscritto.

La tua opinione conta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.





Advertisement

Seguici su Facebook

Advertisement

Altre news in News