Qualche giorno fa aveva fatto visita alla sua ex squadra nel ritiro pre Entella: Vincenzo Torrente sarà un doppio ex della sfida di domani tra Salernitana e Cremonese. Il tecnico di Cetara, attualmente alla guida del Gubbio, ha allenato i grigiorossi da giugno 2013 a marzo 2014 in Lega Pro, prima dell’esperienza al timone dei granata (durata 24 giornate) nella stagione del ritorno in B. “È la prima di otto finali: non decide ma indirizza, incanala. – dice l’allenatore a Il Mattino – La Salernitana ha davanti a sé un percorso: prima si ridesta e trova continuità, più presto raggiunge ciò che è alla portata, cioè un piazzamento playoff nei vagoni di testa. Può farcela, perché la Serie B offre sempre una seconda opportunità e la vittoria contro la Cremonese può ridare slancio. Ripartire dopo il lockdown non era facile per nessuno e la Salernitana ha incontrato qualche difficoltà. Non mi pare che la Cremonese sia messa meglio. Se i granata erano partiti per ben figurare, in Lombardia con quell’organico avrebbero dovuto vincere il campionato. La classifica per la Cremonese è ingannevole e non me lo spiego. La società ha cambiato allenatori, la squadra aveva trovato un equilibrio con Bisoli ma poi ha perso di nuovo terreno. È in una posizione a rischio, aveva impattato bene sulla ripresa del torneo, battendo l’Ascoli nel recupero, ma forse ha pagato lo sforzo di tre gare in dieci giorni ed è reduce da due ko di fila. La Salernitana dovrà trovare risorse tecniche e caratteriali per sopraffare un’avversaria che è pericolosamente in bilico e vuole uscire dalle sabbie mobili”.
Filosofie di gioco differenti di fronte domani all’Arechi: “La Cremonese gioca in verticale, ha attaccanti veloci e sceglie spesso i tre riferimenti offensivi. Fuori casa ha un ottimo rendimento: sette punti nelle ultime tre partite, colpaccio pure sul campo del Frosinone. La Salernitana di Ventura, di contro, sviluppa gioco dalle retrovie, cerca la giocata per Djuric ma anche il velo per gli inserimenti e le sovrapposizioni. Il centravanti bosniaco si è sbloccato e va alimentato: se arriva il cross buono, stacca e fa la differenza. Ventura però ha già detto che serviranno alternative: la Salernitana è consapevole che dovrà produrre gioco e trovare strade diverse rispetto alla palla per l’airone. In questa ottica, è una notizia buona il recupero di Lombardi, che ha caratteristiche di forza e velocità, bravo anche nell’uno contro uno”. Torrente torna anche sul ko patito venerdì dalla Salernitana: “È un campo trappola, ostico per tutti. L’Entella al Comunale, in un contesto piccolo e su un sintetico veloce, ha costruito le proprie fortune, da sempre”. Secondo il trainer però la stagione offre ancora opportunità: “C’è tempo per rimediare. I valori tecnici c’erano e ci sono: due partite non cambiano la scena, la solidità era stata trovata, serve solo una vittoria che ricrei entusiasmo. Si rianimerebbe anche la classifica e non è poco: tutti riflettono sulla risalita dell’Entella, in chiave playoff. Nessuno dice che la Salernitana farà un bel balzo, se batterà la Cremonese. Subito dopo, avrà in casa anche la Juve Stabia. Sarebbe servito un po’ di pubblico, perché per un calciatore è importante percepire vicinanza”.
Salernitana-Avellino 3-1, il 6 settembre di cinque anni fa cominciò al meglio l’avventura di Torrente alla guida del cavalluccio: “Fu bellissimo, emozionante, vincemmo di slancio. Non avevo bisogno del derby per apprezzare la passione dei tifosi granata, perché anche io ero tifoso al Vestuti insieme a mio padre Gaetano. A fine gara, adesso a Gubbio, rivolgo sempre un pensiero alle squadre che ho allenato e mi informo. La Salernitana è ovviamente tra queste, in cima”. Dopo il 3-1 subìto in casa dello Spezia arrivò l’esonero però per il tecnico di Cetara: “Non porto rancore: la stima per l’ambiente, la società e la proprietà resta immutata. A me era stato chiesto di salvarci anche all’ultima giornata, di sicuro non mi era stato chiesto di lottare per i playoff. La squadra l’avrebbe fatto, aveva intrapreso un cammino, poi si è comunque salvata. Vale anche per la mia Cremonese, quella del 2013-2014. Lì c’erano progetti di due anni, avremmo dovuto fare cose belle ma fui esonerato da quarto in classifica e dopo undici risultati utili consecutivi. I progetti non furono rispettati, c’era possibilità di vincere ma furono fatte altre scelte. Si parla sempre di programmazione ma poi nel calcio si vuole il raccolto senza la semina e si corre troppo”.
Pubblicando il commento, dichiario di aver letto accuratamente il regolamento e di accettarlo per intero, assumendomi la piena responsabilità di ciò che scrivo. Presto il mio consenso al trattamento dei dati personali, ai sensi del d.lgs. N. 196/2003. La mia identificazione, in caso di violazione delle regole e di eventuali responsabilità civili e penali, avverrà tramite indirizzo IP e non tramite nick o indirizzo email sottoscritto.