TABELLINO SALERNITANA-BRESCIA 1-3
SALERNITANA (4-3-1-2): Micai; Casasola, Mantovani, Schiavi, Pucino (1’ st Gigliotti); Akpa Akpro, Di Tacchio, Castiglia (1’ st D. Anderson); Rosina (25’ st A. Anderson); Bocalon, Jallow. A disp Vannucchi, Vitale, Vuletich, Djuric, Palumbo, Mazzarani, Perticone, Mazzarani, Lazzari. All: Stefano Colantuono
BRESCIA (4-3-1-2): Alfonso; Sabelli, Romagnoli, Gastaldello (7’ st Cistana), Mateju; Bisoli, Tonali, Ndoj (34’ st Martinelli); Spalek; Donnarumma (42’ st Cortesi), Morosini. A disp. Andrenacci, Martinelli, Torregrossa, Viviani, Semprini, Carillo. All: Eugenio Corini
ARBITRO: Sig. Fabio Piscopo di Imperia (Grossi/Bercigli) IV uomo: Fourneau.
NOTE. Marcatori: 5’ pt, 9’ pt e 32’ pt Donnarumma (B) 45′ st Di Tacchio; Ammoniti: Micai, Mantovani (S); Angoli: 5-5; Recupero: 4’ pt – 3′ st; Spettatori: 8576 di cui 70 da Brescia; Espulso Corini (B) al 44’ pt per proteste.
Al Teatro Augusteo questa sera è andato in scena Lo Schiaccianoci, balletto portato in città da una compagnia ceca. Anche la Salernitana ha voluto rendere omaggio proponendo un altro tipo di messinscena, ma gli 8mila dell’Arechi sono stati costretti ad assistere a una tragedia greca. Prova oscena della squadra di Colantuono che fa da sparring partner a un Brescia che viaggia a un’altra velocità. Fa tutto Donnarumma, la colpa è sempre di Alfredo: prima tripletta a Via Allende, però l’hattrick arriva con la maglia del Brescia. Le rondinelle poi graziano più volte Colantuono, fischiatissimo come il resto della squadra. L’1-3 finale (nel recupero segna Di Tacchio a partita ormai conclusa) costa il secondo ko consecutivo dopo Cittadella (il primo casalingo stagionale), ma questa volta non c’è stato neanche un minimo di reazione. La Salernitana esce dalla griglia playoff, meritatamente per quanto visto nelle ultime settimane: Natale sta arrivando, ma le luci si sono spente.
Esistono due filosofie di 4-3-1-2. C’è il disegno del Brescia equilibrato e veloce, con Tonali in regia subito attento a verticalizzare per le punte Donnarumma e Morosini che si aprono e lasciano spazi per gli inserimenti delle mezze ali e della sottopunta Spalek. E poi c’è il 4-3-1-2 della Salernitana, con i centrali Mantovani e Schiavi che non hanno supporto dai terzini, con Di Tacchio perno centrale lento e macchinoso non certo aiutato da un Castiglia abulico e un Rosina poco mobile. Il risultato? In 45 minuti il Brescia veste i panni blaugrana e fa quello che vuole. Donnarumma colpisce due volte nei primi 9 minuti, ma i meriti li condivide con Morosini (due assist precisi) e con l’atteggiamento della Salernitana che perde palla nei 30 metri offensivi e decide di non reagire al contropiede delle rondinelle, che volano come se fosse primavera. Invece è inverno pieno e i granata sembrano congelati. Nelle posizioni, ma anche nella reattività: Jallow sbaglia l’appoggio per Rosina al 5’ e Donnarumma segna indisturbato, poi tocca a Di Tacchio cestinare una gestione apparentemente elementare e spalancare le porte del paradiso ad Alfredino che non esulta mai. Neanche in occasione del 3-0, quando a sbagliare è Micai: il portiere granata non è più Superman ma solo Clark Kent, cerca la verticalizzazione per Akpa Akpro e poi resta a protestare inutilmente mentre il capocannoniere del campionato segna con un delizioso pallonetto dai 30 metri. In mezzo la reazione dei granata? Macché. Ancora Brescia, con Ndoj e due volte Donnarumma a fare da tiro al bersaglio. Ah, la squadra di Corini ha anche colpito una traversa al 43’ con Bisoli. Imbarazzante primo tempo della squadra di Colantuono, fischiatissima al duplice fischio.
Nel secondo tempo la Salernitana si presenta con il 4-2-3-1, con Djavan Anderson largo a destra (fuori Castiglia, se mai fosse entrato in partita) e Gigliotti terzino sinistro al posto di Pucino che nei primi 45 minuti ha sbagliato tutto e di più. Non che la differenza si veda, anzi. Primo calcio d’angolo per la Salernitana e ancora contropiede letale del Brescia condotto da Spalek, questa volta Donnarumma non se la sente di infierire. Almeno Djavan ci mette un po’ di qualità, è bello il tiro a giro che scheggia la traversa. Ma le occasioni migliori nel secondo tempo ce le ha ancora il Brescia, con Bisoli che sfiora l’incrocio e Spalek che incredibilmente da due passi buca l’impatto dopo una discesa palla al piede di 50 metri indisturbata di Ndoj. Poi lo stesso centrocampista di Corini spreca ancora dall’area piccola, prima del colpo sparato a salve da Morosini: il 3-0 sta anche stretto al Brescia, il 3-1 con cui si chiude la partita (gol di Di Tacchio dalla distanza nel recupero, bel mancino dalla distanza ma la partita era finita già da una buona ora) onestamente ingiusto. La pioggia di fischi che accompagna i granata negli spogliatoi fa da sipario a una prova oscena della squadra di Colantuono. Peggio di così non si poteva giocare.
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