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Editoriale

Iervolino e la mossa giusta: un altro tassello per il puzzle della normalità. Sabato sarà all’Arechi

Il ritorno di Danilo Iervolino al Mary Rosy è un riavvicinamento positivo, che era nell’aria forse, e che può dare il via a una nuova stagione del rapporto con la piazza e l’ambiente. “Il passato è passato”, si legge nelle dichiarazioni del patron pubblicate ieri l’altro sul sito web ufficiale della Salernitana. Un’affermazione, ma anche un invito a staccare il cordone con quanto accaduto fino al 30 giugno scorso, proiettandosi sul presente e sul futuro. Che il cartello “vendesi” sia stato tolto è cosa lampante. Il fatto di non dichiarare certo incedibile la società ma di restare aperti a possibili offerte serie di eventuali compratori fa, invece, parte del gioco e non rappresenta una novità, se si riavvolge il nastro anche a ben prima delle dimissioni di Iervolino. Il patron dopodomani tornerà all’Arechi molto probabilmente dopo mesi, un segnale di distensione che mai come adesso risultava necessario.

Il restart

Aria nuova, “taglio netto col passato“, gruppo rinnovato, un allenatore e un direttore sportivo che hanno operato e stanno ancora operando con linearità, trasparenza e schiettezza, senza ombre. Ingredienti importanti per ridare entusiasmo a una piazza ferita dalla retrocessione che, almeno dal punto di vista tecnico, il passato “se lo è scordato” e va allo stadio con piacere, per vivere uno spettacolo bello, fatto di maglie sudate (la prima cosa) e poi anche di calcio piacevole. L’attesa di Iervolino nel far sedimentare le scorie di ogni genere che si sono posate sul fondo del grande catino di passione granata, potrebbe risultare funzionale a una ripresa dei rapporti di stima. Non sarà quel “sinallagma d’amore” diventato famoso il 13 gennaio 2022, però nemmeno può diventare repellenza, più che odio, per un imprenditore che i fatti portano ad essere colui che ha ottenuto risultati storici con le due salvezze. Tanti investimenti, qualche errore lampante di certo, però pure la capacità (insieme ai dirigenti preposti, ciascuno per le proprie competenze) di rimodulare le prove tecniche di disgelo con la torcida granata della Curva Sud nel dialogo breve ma chiarificatore che c’è stato ieri a margine della visita di Iervolino a squadra e staff. Importanti le presenze, oltre che di Milan, anche di Petrucci e Busso, come per dare ulteriore forza alla sua dirigenza e agli uomini scelti per stare al suo fianco.

C’è tutto per riprendere il filo, con buona pace di chi è pronto a iniettare ancora veleno pur di tenere in piedi certe tesi e non virare verso l’oggettività della situazione che può conoscere, va sottolineato, ancora ulteriori progressi e chiarimenti su cosa vorrà e potrà fare Iervolino della Salernitana. Per ora, il progetto triennale famoso va avanti e non può essere altrimenti, anche senza mettere i cosiddetti limiti alla provvidenza in merito a una cessione che, per il momento, non è dietro l’angolo. Perché se anche avesse intenzione di vendere prima o poi, non potrebbe farlo con un club alla deriva e senza progettualità. In pratica Iervolino non ha più fretta di cedere, non pare più avere questa ossessione, anzi si sta nuovamente riappassionando alla Bersagliera e non può esserci notizia migliore di un patron presente ed innamorato della propria squadra, a prescindere dal suo nome. C’è bisogno di compattarsi per trovare armonia e la Salernitana al suo interno sembra averlo fatto. Basta ascoltare e leggere anche le parole in queste settimane degli stessi calciatori, del tecnico e del diesse Petrachi, direttore esperto che ha mostrato carisma e umiltà. Sarà sicuramente già in moto a fari spenti per iniziare a capire quali opportunità potranno esserci a gennaio, però parlare già di mercato è assolutamente prematuro e non rende merito a chi ha finora onorato la casacca granata per un minuto o per tutte le partite. La Salernitana è ripartita e pian piano aggiunge piccoli pezzettini ad un puzzle chiamato normalità. “Il resto verrà da sé”, come ha detto Iervolino nella sua sortita al Mary Rosy. La speranza è che siano cose belle!

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