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Hrustic e Simy scacciano gli incubi: in C con la Sampdoria va il Cittadella

CITTADELLA-SALERNITANA  0-2

CITTADELLA (4-3-2-1): Kastrati; Salvi (11’st Masciangelo), Capradossi, Angeli, Carissoni; Tronchin (23’ st Vita), Pavan, F. Amatucci (33’ st Diaw); Palmieri, Tessiore (11’ st Okwonkwo); Rabbi (1’ st Pandolfi). A disp: Cardinali, Maniero, Matino, Piccinini, Casolari, D’Alessio, Desogus, Sanogo, Voltan. All: Dal Canto

SALERNITANA (3-4-2-1): Christensen; Ruggeri, Ferrari, Lochoshvili; Ghiglione, L. Amatucci, Hrustic, Corazza; Tongya (45’ st Verde), Caligara (22’ st Soriano); S.Nwankwo (33’ st Cerri). A disp: Corriere, Sepe, Bronn, Gentile, Guasone, Jaroszynski, Njoh, Girelli, Reine-Adelaide, Tello, Zuccon, Raimondo. All: Marino

Arbitro: Pairetto di Nichelino (Prenna/Vecchi). IV uomo: Maccorin. VAR: Paterna (Fourneau)

MARCATORI: 12’ Hrustic (S), 75’ Simy (S).

AMMONITI: F. Amatucci (C), Christensen, Hrustic (S).

NOTE. ANGOLI: 5-2.  RECUPERO: 2’ pt, 4‘st. SPETTATORI: 7.143 (di cui 1.646 abbonati e 1.231 nel settore ospiti).


La Salernitana vince 2-0 al “Tombolato”, spedisce in Serie C il Cittadella e ringrazia la Juve Stabia che mantiene lo 0-0 contro la Sampdoria, permettendo ai granata di strappare l’ultimo pass per il playout, da disputare contro il Frosinone con andata all’Arechi. E’ una serata ricchissima di emozioni quella dell’ultima di campionato, come prevedibile. La squadra di Marino, stravolta nell’undici titolare, centra l’obiettivo tre punti, condizione necessaria per sperare nella salvezza, grazie alle reti di Hrustic e Simy. Il Brescia si tira fuori dalla mischia battendo 2-1 la Reggiana, mentre al Frosinone non basta il successo 1-0 in casa della capolista Sassuolo, targato dall’ex Bohinen. La stagione dei granata avrà un’appendice drammatica nel doppio playout e dopo il ko di Genova era proprio l’obiettivo a cui aspirare.

Le scelte di formazione

Marino sorprende tutti e cambia interpreti all’ultima Salernitana di questa stagione regolare. Fuori Cerri, Verde e Soriano, tra i principali imputati dopo il ko con la Samp e dentro Simy, Tongya e Caligara, con quest’ultimo che era finito in naftalina da un’eternità. Rimane in panchina anche Zuccon. Confermato il pacchetto arretrato con Christensen tra i pali, coperto da Ruggeri, Ferrari e Lochoshvili, confermatissimo Lorenzo Amatucci da non confondere con il Francesco che gioca nel Cittadella. La Salernitana si gioca quindi la gara che vale una stagione intera con diversi elementi rimasti ai margini di questo rush finale. Dal Canto sceglie Rabbi riferimento offensivo con Palmieri e Tessiore alle sue spalle. Dirige Pairetto di Nichelino. La Salernitana deve vincere e sperare nei risultati positivi dagli altri campi, in particolare Castellammare (dove gioca la Sampdoria), Reggio Emilia (con il Frosinone impegnato contro il Sassuolo) e Brescia (dove le Rondinelle attendono una Reggiana già salva).

Il primo tempo

La Salernitana scende in campo con la casacca bianca, in granata i veneti padroni di casa. Al 4’ è di marca ospite la prima occasione con Ghiglione che incorna alto un cross dell’altro quinto, Corazza. Risposta del Cittadella con un colpo di testa telefonato per Christensen. All’ottavo minuto Francesco Amatucci diventa il primo ammonito del match per fallo su Tongya. Al 9’ ancora un cross per Simy che non dà forza al pallone, poi fuga di Tongya che viene murato da Capradossi. All’12’ la Salernitana passa: punizione contestata dai veneti al limite dell’area. Se ne incarica Hrustic che disegna una bella traiettoria di sinistro su cui Kastrati non riesce a far nulla. Salernitana in vantaggio in virtù di un incoraggiante approccio al match e finalmente i granata trovano una rete nel primo tempo in trasferta, che mancava da ottobre nel blitz di Palermo. Al 18’ una punizione di Palmieri viene respinta dalla barriera campana. Al 26’ arriva il primo risultato negativo dagli altri campi: il Brescia passa infatti in vantaggio contro la Reggiana con Bianchi. A questo punto la Salernitana giocherebbe i playout col Frosinone mentre Cittadella e Sampdoria retrocederebbero. Dopo il vantaggio la Salernitana pare abbassare i ritmi mentre il Cittadella guadagna campo. Al 28’ Caligara abbatte Pavan con un intervento in netto ritardo dai 18 metri, per fortuna la punizione è calciata nuovamente sulla barriera. Al 36’ è pessima la gestione di un contropiede 4 contro 3 di Ghiglione che sceglie un filtrante fuori misura per Simy. Il Cittadella protesta per un doppio episodio in area ospite: Pairetto non vede gli estremi del rigore né per il tocco di Ruggeri né per il contatto Rabbi-Lochoshvili. L’episodio viene rivisto al Var ma la decisione di campo non viene sovvertita e per proteste viene espulso il vice allenatore di Dal Canto, Musso. Al 39’ segna anche il Frosinone in casa del Sassuolo con il rigore dell’ex Bohinen. Al 43’ si accascia Rabbi, con i medici del Cittadella costretti ad intervenire. Al 44’ Tongya decide di calciare fuori dallo stadio il pallone dello 0-2. Assist di Caligara illuminante, controllo a seguire del numero 7 ospite che a tu per tu con Kastrati sceglie la potenza ma non inquadra lo specchio. Un errore incredibile che non è ammissibile a questo punto della stagione. Dopo 2 minuti di recupero si va a riposo sullo 0-1. Dagli altri campi arriva il pari della Reggiana sul campo del Brescia. Con questi parziali il playout sarebbe proprio contro i lombardi ed a salvarsi sarebbe il Frosinone.

La ripresa

La ripresa si apre con l’ingresso di Pandolfi al posto di Rabbi nell’attacco del Cittadella. Al 48’ Lorenzo Amatucci subisce un colpo alla schiena ma stringe i denti e resta in campo. Dal primo corner ospite, Hrustic alza un campanile che Simy non traduce in qualcosa di buono. Al 50’ Cittadella pericoloso in area ospite con Palmieri e Pandolfi che non riescono a trovare il tempo per la conclusione. Al 55’ Tongya ruba palla e avvia il contropiede di Simy che sceglie l’assist per Ghiglione il cui destro fa la barba al palo. Dal Canto toglie Tessiore e Salvi inserendo Okwonkwo e Masciangelo. Al 62’ conclusione larga di Palmieri da buona posizione. Al 64’ ammonito Christensen per perdita di tempo: il portiere danese si attarda nella battuta di una punizione. Al 67’ conclusione alta di Caligara che nello stesso minuto lascia il campo per Soriano, è questo il primo cambio di Pasquale Marino. Dal Canto risponde con Vita al posto di Tronchin. Brividi al 70’ per un colpo di testa a lato di Pandolfi sugli sviluppi del quarto angolo per il Cittadella. Al 73’ veneti vicini al gol con Okwonkwo che si vede alzare in corner da Corazza dopo due sospetti falli non fischiati. Al 75’ il raddoppio di Simy in contropiede: palla rubata da Tongya, Hrustic orchestra la ripartenza e serve il nigeriano che per due volte va al tiro, nel primo caso viene murato, poi trova la deviazione che inganna Kastrati. Salernitana in vantaggio 2-0. Al 77’ esce proprio Simy, al suo posto Cerri, mentre Dal Canto inserisce Diaw al posto di Francesco Amatucci. Hrustic commette un fallaccio e viene ammonito. All’80’ il Brescia ritrova il vantaggio contro la Reggiana e rimanda il Frosinone ai playout. Il Cittadella attacca con quattro punte, la Salernitana contiene e riparte, sfiorando il tris con Soriano che spara alto il pallone. Al 90’ Ghiglione ci prova dalla distanza. Poco prima del recupero Marino toglie Tongya ed inserisce Verde. Pairetto decreta 4 minuti di recupero con le attenzioni della panchina granata più indirizzate a quanto avviene sugli altri campi rispetto al “Tombolato”. Al 93’ i granata colpiscono anche un palo con Corazza, a Kastrati battuto. E’ l’ultima azione del match, la Salernitana vince 2-0 e manda il Cittadella in Serie C dopo 10 anni. Sugli altri campi arriva il triplice fischio anche per Sassuolo-Frosinone 0-1 e per Brescia-Reggiana 2-1. La Sampdoria, invece, non va oltre lo 0-0 in casa della Juve Stabia e retrocede in Serie C per la prima volta nella sua storia. La Salernitana si giocherà quindi lo spareggio per mantenere la categoria contro il Frosinone con ritorno allo “Stirpe” il 26 maggio e andata all’Arechi il 19 maggio.

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