Gravina studia nuove regole per gli stranieri: granata terzi per numero in campionato

La FIGC dalla stagione 2016-17 applica la norma che regolamenta l’iscrizione dei calciatori nelle liste presentate: tra i 25 calciatori deve essere incluso il 4+4 ovvero devono essere compresi quattro calciatori cresciuti nel vivaio del club e quattro in un altro settore giovanile nazionale. Gravina vuole aumentare questo numero anche in virtù del dato emerso dalle prime due giornate di campionato. La Salernitana, tra le altre, è insieme a Milan e la Lazio la terza per numero di stranieri in campionato.

Stranieri e Serie A: dov’è il “Made in Italy”?

Dopo l’ennesima mancata partecipazione della Nazionale italiana ai Mondiali, in tanti auspicavano un cambio di rotta per il calcio italiano. E invece anche in questa sessione di mercato la maggior parte delle squadre cerca il “talento” oltre i confini nazionali. Il provvedimento del 4+4 introdotto dalla FIGC con la speranza di valorizzare ancor di più i giovani italiani non ha funzionato visto che nelle prime due giornate di Serie A solo il 30% dei convocabili da Roberto Mancini è sceso in campo. Addirittura solo otto attaccanti (quattro dei quali over) è sceso in campo dal primo minuto. Per questo motivo Gravina vorrebbe introdurre il passaggio a 5+5 e arrivare dopo un intervallo di due anni (a ridosso dei Mondiali in America) a 6+6 come calciatori cresciuti nel vivaio del club e altro settore giovanile nazionale.

Salernitana con 22 stranieri

Un’altra squadra, praticamente, registrano i granata con 22 stranieri in rosa. Insieme a Milan e Lazio, il club di Iervolino è terzo in questa speciale classifica che vede primeggiare lo Spezia (26) e l’Udinese (24) nonostante il patron granata ha da sempre detto di voler valorizzare i giovani ma soprattutto italiani. Degli attuali 36 in rosa agli ordini di Nicola, 22 sono oltre i confini nazionali. Tra questi una folta colonia di nativi francesi (o francesi doc) come Bronn, Sy, Sambia, Kechrida, Dia e ovviamente capitan Ribery. Tre invece i norvegesi con Bohinen, Botheim e Kristoffersen.