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Genovese, contratto scaduto: con Ventura c’è Zinetti, ma la bandiera granata può restare nel settore giovanile

Tre tecnici nello staff di Gian Piero Ventura. Il vice allenatore sarà il cileno Luis Rodoni Iribarnegaray, classe 1950 ma in Italia da oltre vent’anni. Segue il mister dall’esperienza di Pisa (2008), lo aiuta ad unire lo spirito del calcio sudamericano al tatticismo italiano, abbinando la tecnica al lavoro. “Gian Piero è sempre avanti. La soddisfazione che più amiamo è ottenere risultati con calciatori… normali, perché è troppo facile vincere con undici top player”, raccontava ai tempi di Torino. Sarà, ma almeno una manciata – per la categoria – ne servirà per raggiungere “l’obiettivo Serie A” di cui la proprietà ha parlato nella lettera a quattro mani di marzo, ribadendo il concetto con Mezzaroma sette giorni fa al Castello Arechi. “Il calcio non è solo corsa e pallone, si può fare tutto con Ventura perché è predisposto ad ogni tipo di lavoro”, aggiungeva il preparatore tecnico cileno a La Stampa quattro anni fa. Le cose non saranno cambiate, di certo.

Alessandro Innocenti sarà preparatore atletico, Beppe Zinetti allenerà i portieri. Ironia della sorte, quest’ultimo sostenne il corso a Coverciano con Gigi Genovese, che va a rimpiazzare. Per la bandiera granata, a Salerno da oltre 25 anni tra campo e panchina, l’avventura può continuare con un ruolo nel settore giovanile: non ci sono ancora stati contatti con la società, ma il contratto del professionista è scaduto ieri. Il legame con il club è talmente solido e simbolico che non sembrano, tuttavia, esserci problemi per una ricollocazione nei ranghi dei baby, per mettere a loro disposizione tutto il sapere di Genovese.

Ben 53 partite tra il 1992 e il 1995 per lui a difesa dei pali granata, poi un’avventura lunghissima come preparatore dei portieri iniziata con Delio Rossi all’ombra dell’Arechi e proseguita, con pochissime pause, fino ad oggi. Genovese è precedente onorario dell’associazione 19 giugno 1919, ha ormai un inscindibile legame con Salerno e ha attraversato quattro proprietà (Casillo, Aliberti, Lombardi, Lotito-Mezzaroma) e tantissimi allenatori (oltre a Rossi, anche Pioli, Ammazzalorso, Gregucci, Costantini, Cuoghi, Novelli, Bellotto, Agostinelli, Brini, Castori, Grassadonia, Cerone, Breda, Galderisi, Perrone, Sanderra, Somma, Menichini, Torrente, Sannino, Bollini e Colantuono, anche se affiancato da Mariano Coccia): sempre dedito al lavoro, mai una parola fuori posto, non può non essere riconsiderato per dare un consiglio ai più giovani, soprattutto se si vuole fare un salto di qualità – a livello giovanile – spesso sbandierato ma mai annunciato. Con i baby ha già lavorato l’anno scorso, prestando la sua esperienza in affiancamento a Matteo Lombardo come allenatore della Primavera per qualche mese. La bandiera granata, non può essere ammainata.

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