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Giannetti, tra passato e futuro: “Uomo spogliatoio a Carrara. Non aver inciso a Salerno mio rammarico”

Niccolò Giannetti è stato uno degli artefici della promozione in Serie B della Carrarese. I toscani hanno conquistato la serie cadetta dopo 76 anni ed il prossimo anno sfideranno la Salernitana. A Salerno l’attaccante toscano ha militato per due stagioni (2019-2020 e nella stagione della promozione fino a gennaio) senza incidere molto anche a causa di diversi infortuni che l’hanno continuato a tormentare anche negli altri anni della sua carriera.

Infatti Giannetti ha realizzato due reti in 32 partite prima di approdare nel gennaio del 2021 al Pescara per avere più minutaggio: proprio contro gli adriatici siglò il primo gol con la maglia granata nella prima partita di campionato sotto la gestione Ventura. Dopo l’esperienza con il delfino è ripartito da Carrara convincendo anche un ex granata: Leonardo Capezzi. Entrambi hanno deciso con reti fondamentali le partite dei playoff contribuendo alla storica promozione della Carrarese.

“La città ha trascinato l’intera squadra”

Ai nostri microfoni, l’attaccante toscano ha parlato della promozione della Carrarese in Serie B e dell’annata appena trascorsa: “Questa è stata una grande soddisfazione nata soprattutto dall’entusiasmo di una città che ha raggiunto un traguardo storico dopo 76 anni. Questa è la prima vera Serie B di questa società ed è stato molto bello vedere questa felicità in città che ha trascinato l’intera squadra. Non ho giocato tantissimo ed ho cercato in ogni modo di dare il mio contributo conoscendo la mia posizione nella squadra e nello spogliatoio. Sono uno dei ragazzi più esperti ed ho cercato di dare tanto soprattutto nello spogliatoio e negli allenamenti: naturalmente anche quando sono stato chiamato in campo. Il gol contro la Juventus ai quarti di finale dei playoff è stato una soddisfazione pensando alla mia situazione di un anno fa quando in stampelle (frattura e lussazione della caviglia) non ero a conoscenza del futuro della mia carriera. Guardando indietro ad un anno fa è stato un bel viaggio, una strada lunga e queste piccole soddisfazioni ripagano i sacrifici fatti”.

Giannetti ha anche parlato dei suoi due anni alla Salernitana: “Aver inciso poco a Salerno è un mio grande rammarico. Avrei voluto essere legato con una piazza del genere in un modo più profondo. Dopo l’inizio promettente della prima stagione ho cominciato ad accusare degli infortuni muscolari che mi hanno fermato: dopo non sono tornato ai livelli iniziali. Non ho dato quello che avrei voluto ma comunque ricordo quegli anni con un grande piacere perché ho vestito la maglia di una squadra importante con grandi tifosi. Salerno è stata una bella fermata della mia carriera. Spero di riuscire a tornare all’Arechi perché un calciatore vive per queste partite. Sarebbe bello perché mi farebbe molto piacere anche rivedere persone con cui ho lavorato quindi sarebbe una doppia emozione. Il ricordo più bello con la maglia granata è il primo gol contro il Pescara alla prima di campionato sotto la gestione Ventura. Mi è dispiaciuto nell’anno della promozione per motivi di minutaggio aver lasciato Salerno a gennaio però comunque fui felice per la promozione.

Il numero 99 della Carrarese ha parlato anche suo rapporto con Capezzi e sulla retrocessione in B dei granata ricordando anche Gerardo Salvucci (clicca qui per sapere di più): “Sono stato più felice per Capezzi che per me stesso. Quest’estate c’eravamo parlati e ci siamo visti. Io gli proposi l’idea di raggiungermi a Carrara perché era svincolato ed avrebbe potuto rilanciarci. Dopo un inizio titubante ha deciso di accettare. Dopo un brutto infortunio ha avuto la forza di riprendersi ed è stato uno dei protagonisti principali di questa promozione. Sono felice perché è anche un calciatore forte che ha grandi qualità umane. Si merita questa promozione e spero che si riprenda la categoria da protagonista il prossimo anno. Avendo vissuto da fuori non mi permetto di commentare la retrocessione in B. La stagione è stata sin da subito travagliata ed è cominciata male con cambi d’allenatore e di programmazione. La retrocessione è stata figlia di un inizio turbolento pur avendo la Salernitana una squadra che si sarebbe salvata facilmente. La situazione è stata resa irrimediabile da problemi iniziali. Faccio le condoglianze alla famiglia ed ai familiari. Gerry era una persona genuina sempre a disposizione di tutti. Ci accoglieva al centro sportivo sempre con un sorriso ed una battuta: sono quelle figure che in una società non appaiono ma sono colonne portanti di una società e di uno spogliatoio. Era un grande lavoratore e purtroppo è stata una brutta perdita che mi ha comunicato proprio ieri Capezzi. Abbiamo parlato dei vari ricordi e ci è dispiaciuto molto”.

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