Arrivò a Salerno nel 2014 per essere il regista del 4-2-3-1 progettato e sognato a lungo da mister Mario Somma. Qualcosa, però, non andò per il verso giusto. Il burrascoso addio del trainer nativo di Latina prima dell’inizio del campionato, e l’avvento di Leonardo Menichini, il quale decise di non puntare con forza su di lui.
Parliamo di Manuel Giandonato, attualmente in forza alla Fermana nel girone B di Serie C. Lo stesso calciatore scuola Juventus, però, dal 2016 fino allo scorso giugno è stato uno degli artefici della rinascita Livorno, con la conseguente promozione degli amaranto in cadetteria.
E proprio in vista della sfida di domani al “Picchi” tra labronici e granata, il classe ’91 nativo di Casoli si è raccontato ai microfoni di SalernitanaNews.it.
Un Livorno rinato da quando è arrivato Roberto Breda in panchina: “Sto seguendo bene il Livorno da qualche settimana, anche perchè ho tanti miei ex compagni di squadra in amaranto. Hanno trovato la quadratura giusta con l’avvento di mister Breda in panchina. Stanno arrivando anche i risultati e la squadra risulta esser sempre più consapevole dei propri mezzi. Possono raggiungere tranquillamente la salvezza. La Salernitana, naturalmente, dovrà stare attenta a Diamanti. E’ un calciatore che sta vivendo una seconda giovinezza, penso sia un fuori categoria per la Serie B di quest’anno. Basta che inquadra la porta, e mette in difficoltà qualunque portiere (ride, ndr)”.
In casa Salernitana, invece, il momento non è dei migliori ma Giandonato crede ancora nei play-off e nella spinta del pubblico granata: “La Salernitana penso che abbia uno degli ultimi treni play-off proprio a Livorno. In caso di vittoria in Toscana potrebbe rilanciarsi in classifica. Penso che i granata debbano fare meglio tra le mura amiche, per portarsi dalla loro anche i tifosi. Sono stato poco a Salerno, ma quando la Curva spinge, chiunque sta in campo si impegna il doppio. Sono veramente il dodicesimo uomo in campo”.
E’ tempo di riavvolgere il nastro dei ricordi. Un’esperienza nella città di San Matteo importante, nonostante sia durata poco: “Quel gruppo avrebbe potuto puntare anche ai play-off in Serie B eh (ride, ndr). Eravamo una squadra fortissima, e la vittoria del campionato fu più che meritata. Sarei voluto rimanere un po’ di più in granata, anche perchè mi trovavo benissimo a Salerno. Poi purtroppo l’addio di mister Somma, il quale mi volle fortemente, e l’avvento di Menichini fecero il resto. Riflettendoci a mente fredda, ma come fai a stare male a Salerno? Una città splendida, nella quale ti senti calciatore sette giorni su sette”.
Decisamente più dolce, invece, il ricordo del suo biennio in amaranto: “A Livorno ho passato due stagioni intense davvero. Lo scorso anno abbiamo fatto un qualcosa di straordinario. A settembre ci davano per quarti, a gennaio ci davano già in B, mentre a marzo letteralmente spacciati. Diciamo che oltre ad esser ottimi calciatori, siamo stati anche uomini veri. In un solo anno è come se avessimo vissuto almeno tre, quattro stagioni. E’ stata un’esperienza fantastica”.
Una classifica in Serie B che si sta accorciando complice la corsa delle squadre che devono salvarsi. Un equilibrio che regna sovrano per l’ex Juventus: “E’ una Serie B equilibrata anche perchè ogni squadra ha qualche calciatore importante. Con la B a 19 è tutto più complesso secondo me, anche in ottica salvezza. Bisogna stare attenti in quanto con poco puoi ritrovarti sia in zona play-off che in zona play-out ormai”.
E sulla sua Fermana, vera rivelazione del girone orientale di Serie C, spiega: “Siamo una squadra che si è ritrovata dopo un periodo poco felice. I risultati non sono arrivati, ma ora ci stiamo riprendendo e nelle ultime due partite siamo tornati ad essere la Fermana di inizio stagione. I play-off sono alla portata, è giusto provarci”.
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