Dopo la sfida di Champions League con il Villarreal che è stata la terza in otto giorni, Gian Piero Gasperini dovrà far riprendere in fretta i suoi giocatori, perché l’Atalanta avrà una serie di partite ravvicinate: prima la Salernitana, poi il Sassuolo e infine le due milanesi con in mezzo un’altra gara europea contro lo Young Boys.
La Champions dà, la Champions toglie
“Sono tutte partite difficili per aspetti diversi – ha esordito Gasp nella conferenza stampa prepartita – Partiamo dalla Salernitana: è la terza in otto giorni, sarà un bel test per capire cosa possiamo fare in campionato. Incontriamo un ambiente che ha grande entusiasmo, sarà una gara delicata, abbiamo tutto da perdere. Ma dobbiamo pensare a giocare e a fare possibilmente bene. Turnover? Ho sempre cercato di utilizzare più cambi, un po’ di rotazioni ci sono sempre. La gara col Villarreal è stata molto impegnativa, anche sotto l’aspetto nervoso. La Champions ti dà molta conoscenza, ma ti toglie anche molte energie. Per noi è stata una dimostrazione, l’ennesima, di essere una squadra che sa tenere bene il campo, sa proporre cose positive ed efficaci. Però in Europa trovi sempre delle squadre che hanno un’intensità e una precisione di tecnica che in Italia trovi poche volte. Questa è la difficoltà delle squadre italiane in coppa: si fa fatica a tenere, siamo meno abituati meno. Ero preoccupato, ma in queste competizioni ci sono più facce. Si gioca molto di più, ci sono meno cartellini e meno VAR, c’è molto più gioco. Ero preoccupato all’inizio del secondo tempo, invece per fortuna le partite hanno tante facce. Stanno tutti particolarmente bene, c’è solo la squalifica di De Roon. L’assenza di Hateboer non la considero perché è fuori da dieci mesi ormai. Muriel sta migliorando, avremo le idee più chiare. Nelle prossime settimane cercheremo di capire come sta“.
Le scelte
Il turnover e la squalifica di De Roon potrebbero favorire l’inserimento dell’ultimo acquisto Koopmeiners, mentre in attacco bisognerà sacrificarsi: “Può essere la sua occasione. Non è così scontato e immediato il suo inserimento, è un giocatore di valore ma quando è entrato si è visto che ha abitudini diverse, girava un po’ per il campo, mentre noi abbiamo altre posizioni e movimenti. Ma proprio perché è un giocatore di valore, bisogna prendersi anche dei rischi. Vediamo domani, magari è un modo di accelerare il suo adattamento. Zapata ha dovuto accelerare il rientro, ma ha fatto bene. Gli chiediamo di giocare sempre, magari il turnover viene fatto risparmiandogli venti minuti, come fanno quasi tutte le squadre con i loro attaccanti“. La Dea ripartirà quindi dalla buona uscita europea dopo i tentennamenti in campionato: “Sia col Bologna, sia con la Fiorentina abbiamo raccolto un solo punto, ma abbiamo fatto molto di più dei nostri avversari; conoscete benissimo il mio pensiero, si cerca di archiviarle e non parlarne, ma sono stati episodi pesanti che in Italia si ripetono spesso, sempre nella stessa direzione. Dobbiamo andare avanti e non pensarci, perché le partite sono decise dagli episodi e nelle ultime siamo stati sfortunati, diciamo così. Sono delle esperienze che ci aiutano a migliorare. In campionato mi ha stupito il Napoli, ha una batteria di attaccanti notevoli, che danno sempre grande energia e possibilità di recuperare partite contro squadre forti. Il Milan altrettanto, ha fatto una grande gara con il Liverpool, ci vuole un po’ di fortuna per rimanere in partita come ha fatto all’inizio, però appena hanno avuto un po’ di spazio hanno fatto due gol straordinari. Credo che in questo momento siano le due squadre migliori e sono meritatamente in cima alla classifica, c’è anche la Roma che sta facendo tanti gol ed è lassù, Mourinho ha dato entusiasmo a una grande piazza, però secondo me ha ancora margini per crescere. La Juventus è partita male ma diventerà molto forte e credo anche la Lazio di Sarri crescerà. Poi ci sono altre squadre che stanno facendo vedere buone cose, come la Fiorentina, credo che veramente il campionato quest’anno sarà equilibrato, anche in fondo dove penso che molte risaliranno“.
Ribéry e i ricordi
Di fronte avrà una squadra in difficoltà, ma anche uno stadio caldissimo che lui ha conosciuto da vicino e un campione assoluto: “Ho vissuto l’Arechi un anno solo (da calciatore nel 1990/91, nda), ha un pubblico che dà spinta e ti mette in condizione di dare qualcosa in più. Dovremo cercare di isolarci dal contesto dello stadio e pensare esclusivamente ai 105 metri per 68 del terreno di gioco. Le gare come quelle dell’altra sera ci devono dare motivazioni anche in campionato. Ribery? La carta d’identità è quella che è, però l’anno scorso gli ho visto fare cose incredibili, può essere un giocatore trainante sotto ogni punto di vista. I granata sono partiti con tre sconfitte, se hanno perso queste tre gare qualche problema ce l’avranno Non so se cambieranno modo di giocare, ma dobbiamo essere molto elastici. Mi aspetto che Ribéry giochi o dietro una punta o dietro a due, comunque con quella funzione, ci prepareremo a entrambe le soluzioni“.
I singoli
Poi l’ex centrocampista granata torna a parlare dei suoi uomini, partendo dal portiere Musso: “Oggi i portieri sono chiamati a fare tante cose, a giocare da dietro e credo che noi dobbiamo essere molto semplici nel dargli delle soluzioni. Ma non possiamo nemmeno complicarci troppo le situazioni per ottenere chissà che cosa. Penso che abbia fatto una partita di grande valore l’altro ieri“. Poi continua analizzando le condizioni di Josip Ilicic: “Vedo un giocatore molto positivo e con molta voglia di essere protagonista, vuole tornare a dare qualcosa di importante per tutto. Sta lavorando bene, dobbiamo recuperarlo sotto l’aspetto atletico e fisico, ha qualche chilo da togliere, gli impedisce di avere grande continuità. Ma lui sta dentro a tutte le partite, non è ancora pronto per giocare novanta minuti, lo sarà andando avanti nella stagione. È ancora capace di fare cose fondamentali per noi. Giochiamo ogni tre giorni, ma per come siamo strutturati è dentro tutte le partite. La disponibilità del giocatore è totale“. A proposito di fantasisti, attenzione anche a Miranchuk, che non ha ancora fatto vedere tutte le sue qualità a Bergamo e pecca un po’ di incostanza: “Per me non è un rebus, dipende anche quali sono le aspettative. Non è un giocatore trainante o un leader in questo momento, ma lo potrà essere. Può comunque dare il suo contributo, qualche volta determinante qualche volta meno, ma lavoriamo in quella direzione, quella di farlo crescere“. L’allenatore dei nerazzurri conclude discutendo di mentalità europea: “Tutte le squadre hanno la mentalità e le possibilità, al di là dei risultati, le altre magari hanno incontrato squadre più forti. Siamo contenti del nostro percorso, giochiamo in campi difficili, in Spagna ci hanno apprezzato molto e il pubblico è particolarmente sportivi nei nostri confronti, non sempre succede ed è una grande soddisfazione. Abbiamo giocato contro una squadra che un paio di mesi fa ha vinto l’Europa League e ha perso la Supercoppa solo ai rigori e per noi è un grande successo, visto che non puntiamo a vincere la Champions. Viviamo di queste misere soddisfazioni. L’Europa ci ha aiutato in campionato, ci ha aiutato a crescere perché giochi un calcio diverso da quello del campionato, con ritmi e difficoltà che non trovi sempre, i risultati in Italia sono anche figli di queste esperienze“.
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