Flashback Camorani: “Che campionato con Zeman! Soviero era una forza nello spogliatoio”

“Sono a casa e provo ad allenarmi, ma non è lo stesso che farlo sul campo”, anche l’ex granata Alfonso Camorani vive come tutti l’emergenza Coronavirus. Un’emergenza da non sottovalutare: “La salute è al primo posto, è da capire se si riprenderà, me lo auguro perché vuol dire che il virus è stato debellato. E’ un problema importante che va risolto subito. Probabilmente in Italia ci si doveva fermare prima, c’erano partite importanti, il virus stava girando da tempo, non siamo stati bravi a prenderlo in tempo”. L’ex calciatore, intervenuto in diretta sul profilo Instagram di SalernitanaNews, non ha dubbi sulla questione campionati: “I campionati vanno terminati, il Benevento merita la A, Reggina, Vicenza e Monza meritano la B. Ci sono anche le Coppe da terminare, il calendario va studiato bene a tavolino, ma ora si naviga nell’incertezza. Andrà trovato un accordo sugli stipendi, in Serie A ci sono altre cifre e sarà più semplice, ma in B e in C è diverso”.

Camorani ha giocato con il cavalluccio dal 2001 al 2003 e, una seconda volta, nella stagione 2003/04 e porta con sé ricordi indelebili: “Il primo anno facemmo un grandissimo campionato; nonostante fossimo molti ragazzi, con poca esperienza, arrivammo sesti. La stagione fu bellissima e la porto sempre nel cuore. La Salernitana è indimenticabile per me. Zeman è un maestro di calcio e con lui ho fatto quasi quattro campionati, tra Salerno, Lecce e Pescara. Pioli è rimasto solo sei mesi, ma già faceva intravedere cose importanti, aveva tutto per arrivare in alto. Con Varrella sono stato solo un mese, ma ogni allenatore mi ha lasciato qualcosa. Gli allenatori bravi li ho avuti qualsiasi categoria”. L’ex, tra le altre, di Lecce e Siena segnava poco, ma ricorda con affetto le uniche due realizzazioni in granata: “Il gol contro la Pistoiese, contro l’ex Balli, sotto la Sud lo ricordo bene, che emozione; quello contro l’Albinoleffe fu bellissimo, un sinistro al volo che ci fece vincere su un campo difficile. Ne ho fatti pochi, ma buoni”. A quei tempi la forza di una squadra era il gruppo: “Soviero ci faceva ridere tanto nello spogliatoio, faceva tanti scherzi e prendeva sempre di mira Botticella. Era un altro calcio, non c’erano i cellulari, i social. Si parlava tanto e si viveva molto lo spogliatoio”. Camorani non ha ancora digerito, a distanza di anni, il suo addio alla piazza granata: “Ebbi un battibbecco con il presidente Aliberti e dovetti andare via, ma volevo rimanere. Mi è dispiaciuto molto. Il presidente lo ringrazierò sempre per avermi portato a Salerno”.

E sulla Salernitana attuale?: “La Salernitana sta facendo un buon percorso con mister Ventura che, a parte la parentesi negativa in Nazionale, ha sempre fatto bene. Si è rilanciato e ha stimolato i calciatori, facendo gruppo. La rosa è di valore, forse manca un attaccante importante per fare la differenza, ma c’è Djuric che sta segnando, poi Cerci potrebbe fare la differenza. La società deve capire che la piazza merita di più della B, il pubblico è impressionante. La Salernitana è gestita da Lotito che ha anche la Lazio, quindi va capito fino a che punto è interessato alla Salernitana, deve capirlo al più presto. In caso di Serie A si dovrà trovare una soluzione”. Il classe ’78 ha ormai appeso gli scarpini al chiodo, intraprendendo la carriera di allenatore alla guida del Tre Pini Matese, club di eccellenza molisana: “Il mio primo anno da allenatore lo giudico positivo. Siamo secondi in campionato e ho vinto una Coppia Italia Regionale, ho dei ragazzi bravi che mi stanno seguendo fin dall’inizio”.