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Festa della Repubblica… granata. Ma nel ’46 Salerno votò monarchia (e la Salernitana era in campo)

Quel 2 giugno del 1946, su 375.737 elettori che si presentarono alle urne a Salerno e provincia, ben 264.721 scelsero la monarchia. Ma quella percentuale che superò il 75% in ambito territoriale non bastò ed il Referendum sulla forma di governo post guerra fu “vinto” dalla repubblica. Sono trascorsi 75 anni e la ricorrenza è diventata Festa della Repubblica, in rosso sul calendario.

Quel 2 giugno del 1946 non era ancora nato nessuno dei granata attuali. Neppure l’amministratore unico (ancora per poco) Luciano Corradi, che avrebbe visto la luce un mese e mezzo dopo. Ma la Salernitana era in campo. Vinse a Cosenza 1-2 (autogol di Pompei e gol di Elio Onorato per gli ospiti; nel mezzo il pari silano di Bruno) in occasione della quarta giornata del post-campionato con squadre di Serie B e C, una seconda fase del primo campionato (con squadre di A e B miste) che accolse i sodalizi non qualificati alle finali. Il cavalluccio di Vittorio Mosele andò avanti fino alla semifinale vinta col Pescara nel doppio confronto; quello d’andata, datato 30 giugno ’46, rappresentò anche il primo inserimento della Salernitana nel Totocalcio. Arrivati in piena estate, a luglio, l’allora patron Mattioli e i giocatori decisero di rinunciare alla disputa della doppia finale contro la Pistoiese.

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