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Faggiano: “Sono in una grande società con una grande tifoseria. Dobbiamo costruire l’intesa con il lavoro”

Intervistato ai microfoni di TMW Radio, il direttore sportivo della Salernitana Daniele Faggiano ha parlato della sua nuova avventura come dirigente del club granata.

Sono arrivato in una grande società con una grande tifoseria, gestita dal patron Iervolino, dal presidente Milan e dall’amministratore delegato Pagano. Vogliamo costruire tutti insieme una Salernitana futuribile sotto ogni aspetto. Il livello della concorrenza è molto alto e noi abbiamo allestito un gruppo nuovo, composto da 25 giocatori. Non è semplice trovare subito l’intesa. Se si potesse comprare sarebbe più facile, ma dobbiamo costruirla giorno dopo giorno con il duro lavoro di tutti quanti – ha detto il ds della Bersagliera -. Abbiamo costruito la squadra seguendo la visione di gioco del mister, mischiando esperienza con giovani di prospettiva. Alcuni innesti arrivano da settori giovanili importanti come Sassuolo, Lecce e Milan. Sono molto contento perché credo di aver costruito una squadra fatta di uomini prima che calciatori. Un gruppo dove tutti sanno che sono sempre sotto esame, ma anche tutti molto importanti. Oggi la differenza la fanno le panchine e la possibilità di avere doppioni di valore in ogni ruolo“.

Faggiano ha poi commentato l’inizio di stagione dell’Ippocampo: “Il campionato è ancora molto lungo e le difficoltà possono arrivare soprattutto contro le squadre che hanno la stessa ossatura da due o tre anni. Noi paghiamo l’amalgama da trovare, ma sono fiducioso. Il Catania, il Benevento e il Cerignola hanno una base di lavoro stabile. I siciliani in particolare sono partiti molto bene. E’ una costruzione che va avanti da anni e adesso stanno raccogliendo i frutti. Sono piazze che hanno programmazione e solidità“.

Sulle difficoltà del Girone C il ds ha poi detto: “Il livello è alto. Il Siracusa ha un ottimo allenatore e problemi societari ormai risolti, gioca un bel calcio. Casarano lo conosco bene, tutti possono far difficoltà giocando lì. Hanno una tifoseria molto calda e una squadra competitiva. Oltre a loro vedo bene il Potenza, il Crotone e il Monopoli“.

Il classe 1978 ha poi continuato soffermandosi sul tema delle seconde squadre: “In Serie A giocano tantissimi stranieri, quindi qualcosa bisogna fare. Le seconde squadre, come accade da sempre in Argentina, possono essere molto utili, anche se non sempre preparano direttamente per la prima squadra. In Italia, però, avere una seconda squadra è un privilegio per pochi e penalizza molto le società di Lega Pro. I calciatori che prima sarebbero arrivati in prestito in squadre come il Trapani ora restano nelle U23. Bisogna trovare un equilibrio. Marani e Zola stanno lavorando bene per quanto riguarda la valorizzazione dei giovani, ma molto dipende dalle politiche societarie. Non so quanti di questi giovani giocheranno titolari. Il problema parte dai settori giovanili: servono strutture, investimenti e sostegno economico, altrimenti si risparmia sempre su campi e staff. Forse c’è bisogno di introdurre regole più rigide, con obblighi veri di impiego dei giovani“.

Sulla crescita del campionato di Serie C e sugli altri gironi del campionato Faggiano ha invece detto: “La terza serie sta crescendo molto, anche grazie alla visibilità televisiva. Oggi c’è grande partecipazione dei tifosi. Lo spezzatino può piacere o meno ma porta abbonati e interesse. Il livello tecnico sale, l’attesa aumenta. E’ un bene per tutti. Nel Girone A Vicenza e Brescia stanno facendo un campionato a parte, ma attenzione a realtà come l’AlbinoLeffe che cresce ogni anno. Nel Girone B l’Arezzo ha costruito una squadra molto importante, con grandi innesti di qualità. Anche squadre come il Perugia ed altre piazze storiche sono al lavoro, ma serve tempo. La competitività non manca“.

Per Concludere il direttore sportivo granata ha poi parlato del FVS, grande novità di questa stagione: “E’ un’evoluzione giusta. Come tutte le cose nuove ha bisogno di tempo, ma è innegabile l’utilità. Riduce gli errori. Gli arbitri sbagliano come possono sbagliare tutti, dai dirigenti ai calciatori. Con questa tecnologia, però, possiamo migliorare. Io sono il primo ad arrabbiarmi in panchina, ma dobbiamo essere uniti. E’ un passo avanti che serve a tutti“.

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