Intervistato dal TgSport Magazine di StileTV, il direttore sportivo della Salernitana, Daniele Faggiano, è tornato a parlare pubblicamente dopo la sconfitta di Catania, analizzando il momento della squadra e il percorso fin qui: “Penso che noi, come società, e io, come direttore sportivo, qualche volta dobbiamo anche confrontarci, è giusto parlarci e discutere su quello che è successo. Finalmente abbiamo perso fuori casa, così abbiamo tolto anche questo pensiero e speriamo che, con questa sconfitta, ci siamo liberati definitivamente di un peso”.
La squadra costruita in estate e affidata a mister Raffaele resta comunque in testa alla classifica: “Il primato ce lo teniamo stretto, è normale, ma al momento non significa nulla. Serve solo a poter lavorare con più serenità e a far sì che tutti siano contenti. Io, il mister, la squadra e chi lavora con noi pensiamo solo alla prossima partita”.
Faggiano è poi tornato sull’eliminazione in Coppa Italia contro il Sorrento, vista come un momento di crescita collettiva: “Considero quella partita un passaggio importante, che ci è servito a tutti. So che ci saranno sconfitte, eliminazioni e momenti difficili, ma voglio affrontarli a modo mio, trasmettendo alla squadra la convinzione che siamo forti. Con Pagano, con Milan e con lo stesso Iervolino c’è un confronto diretto, quotidiano. Cerchiamo di trovare soluzioni insieme, ognuno nel proprio ruolo. Il confronto è fondamentale perché aiuta tutti a crescere”.
Sulla squadra, il direttore ha spiegato la filosofia seguita durante la costruzione estiva: “Ho preferito puntare sugli uomini, perché ricostruire una squadra da zero non è mai facile. Siamo tutti nuovi e ho scelto calciatori che prima di tutto fossero persone serie. Il calcio non è tennis o golf: è uno sport di squadra, e formare un gruppo vero non è semplice. Quando hai 25 o 26 giocatori importanti, è normale che qualcuno voglia giocare di più, ma in campo vanno solo undici e cinque possono subentrare. Tengo molto al comportamento dei miei ragazzi anche fuori dal campo: osservo i social, gli orari, le uscite. Cerco di impostare il mio lavoro come se gestissi una famiglia”.
Sulle possibili operazioni di mercato, Faggiano ha frenato: “È ancora presto per parlarne. In rosa, oltre a Iervolino, abbiamo anche Di Vico e Boncori, due profili diversi ma di valore. La coperta sembra corta, ma lo è sempre, in ogni squadra. In questo momento stiamo lavorando soprattutto sulla testa dei ragazzi, perché prendere certi gol non fa piacere. Il consiglio che do ai miei è di non fidarsi mai di quello davanti: pensate sempre che il compagno possa sbagliare e siate pronti a coprirvi a vicenda”.
Sulla difesa, che finora ha subito più reti rispetto a Benevento e Catania, il direttore ha aggiunto: “Dobbiamo essere più attenti e aiutarci di più. Serve più comunicazione in campo. A Catania, per esempio, loro hanno battuto una punizione tre metri più avanti, mentre noi qualche volta la battiamo due metri più indietro. Dobbiamo essere più intelligenti, non furbi, perché il furbo non va avanti, l’intelligente sì”.
Buone notizie invece per quanto riguarda Liguori, ormai recuperato: “Ci può essere utile, come tutti gli altri. Questa squadra funziona perché ognuno è indispensabile per l’altro”.
Sul recupero di Inglese, Faggiano ha preferito non sbilanciarsi: “Non lo so, dico la verità. Valuteremo ora per ora. Rischiarlo non sarebbe il massimo. Decideremo insieme allo staff sanitario, che devo dire ho trovato molto compatto, unito e di grande professionalità”.
Il direttore granata ha poi sottolineato l’importanza della solidità mentale: “Dobbiamo essere più forti prima di tutto con la testa. I giocatori sono validi, hanno vinto e hanno dimostrato il loro valore, ma bisogna restare concentrati. Io ho le spalle larghe per esperienza, ma anche perché dietro di me c’è una società solida. Siamo in regola con tutto, anche con gli stipendi, e questo dà ai ragazzi una motivazione in più per fare bene. Con Pagano c’è massima fiducia e stima reciproca, ci confrontiamo ogni giorno”.
Sul rapporto con Danilo Iervolino, Faggiano ha evidenziato la totale trasparenza: “Con il presidente il rapporto è diretto. Io non gli nascondo nulla, è il mio modo di lavorare. Lui ha vissuto momenti complicati, io pure, ma ci hanno reso più forti. Prima di arrivare a Salerno ho studiato la squadra, la società e la città. So quanto sia importante vivere Salerno ogni giorno, non solo quando si vince. Qui la temperatura la dà il popolo, i tifosi. Bisogna vivere la città nel bene e nel male, mantenendo alta concentrazione e mentalità. Sono orgoglioso di essere il direttore sportivo della Salernitana: ho voluto questo ruolo e adesso voglio dimostrare di meritarlo”.
In chiusura, Faggiano ha analizzato l’equilibrio del campionato: “Vedo un girone livellato verso l’alto, non verso il basso. Il Siracusa, pur essendo ultimo, lotta sempre e lo ha dimostrato anche alla prima giornata. La Casertana viene da due vittorie e vorrà fare bene contro di noi, come tutte le squadre che affrontano Salernitana, Benevento o Catania. Il Potenza è forte, l’Altamura non molla, il Picerno ha cambiato allenatore e si è rinforzato. È un girone molto competitivo, ma vogliamo restare protagonisti fino alla fine”.