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“Emanuele ci darà una grande mano”. Calaiò chiamato a caricarsi sulle spalle il peso di un attacco anemico

di
Paolo Siotto
- 9 Febbraio 2019 alle 10:02

Un solo gol nelle ultime tre partite. É il triste dato dell’attacco della Salernitana che – prima delle partite delle prossime ore – “vanta” il quarto peggior reparto avanzato della categoria: il fanalino di coda Padova, con una partita in meno, ha segnato 22 gol, due in meno della squadra di Gregucci. Un dato reso ancora più preoccupante dalle poche occasioni create nel corso delle partite dalla compagine granata, mai cresciuta sotto questo profilo da agosto ad oggi.

Ieri qualcuno era riuscito ad insaccare il pallone in rete: quel qualcuno risponde al nome di Emanuele Calaiò, 105 gol all’attivo in cadetteria ed una lunga esperienza tra Torino, Ternana, Messina, Pescara, Napoli, Siena, Catania, Spezia e Parma. Una rete d’istinto quella dell’arciere annullata per una presunta posizione di fuorigioco ma che dà comunque speranze ad Angelo Adamo Gregucci il quale conta moltissimo sull’apporto del centravanti siciliano. “Emanuele ci darà una grande mano” ha sentenziato a fine partita il trainer granata, conscio della condizione fisica tutt’altro che eccellente dell’ex Genoa: “Sotto il profilo nervoso vorrebbe giocare tre partite, qualcosa la metteremo noi, qualcosa lui”.

Ad Ascoli difficilmente partirà dal 1′ ma sicuramente gli verrà concesso qualche minuto in più. I marchigiani inoltre sono tra le vittime preferite del classe ’82 che ha segnato 5 gol ai bianconeri in 10 precedenti. Servirà anche rifornirlo per sperare in una maggiore pericolosità sotto porta ma – al momento – quella dell’arciere sembra essere l’unica soluzione per risolvere il mal di gol della Salernitana.

ArgomentiEmanuele Calaiò primopiano

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