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Due salti all’indietro da metabolizzare: a Cosenza per il primo acuto anche in trasferta

Prima partita in trasferta della stagione, la Salernitana deve farsi valere fin da subito. L’ultima volta che ha messo piede in campo in una partita ufficiale lontano dall’Arechi, il cavalluccio marino affondò nella partita d’andata dei play-out a Marassi. Scene da scrollarsi di dosso, non tanto nel gruppo e nello staff tecnico che praticamente è tutto nuovo (solo Tongya, dei convocati di stasera, è superstite), quanto nei tifosi e nell’ambiente. La capacità di resettare è fondamentale, ma è difficile dopo due retrocessioni consecutive. Il disfattismo che si legge nei commenti social, termine di paragone relativo, che fa rumore ma può trasformarsi in numero in modo spesso inesatto, fa il paio con i 4500 abbonamenti staccati, dato praticamente uguale a quello della B. Un numero inequivocabile, che dimostra ancora una volta tutta la passione del pubblico granata e anche la voglia di tornare subito in cadetteria.

Le trasferte l’anno scorso sono state dolenti. Proprio a Cosenza, con rigore di Verde, arrivò uno dei pochi punti stagionali esterni. Solo 2 vittorie (Palermo e Cittadella) e 5 pareggi (Reggio Emilia, Cosenza, Modena, Brescia e Bari) in campo avverso, pochissimo per poter condurre almeno una stagione tranquilla. Molto ha fatto anche la testa, forse una certa rilassatezza all’inizio, la convinzione di poter fare una stagione diversa e poi, mano mano, l’incapacità di reagire alle difficoltà. La testa sarà importante e la rosa di Raffaele, ancora da completare nell’ultimo giorno di mercato, questo è certo, ha giocatori di comprovata esperienza per gestire momenti della stagione e della stessa partita, giocatori di categoria. Non basta ancora per poter avere una schiacciasassi, ma quello che c’è non va buttato.

Nel 2014/2015 la Salernitana di Menichini, l’ultima a vincere un campionato di Lega Pro, vinse 12 partite fuori casa, tante quante ne vinse in casa. Per stare in alto, è importante avere un ruolino di marcia da big anche in trasferta, non c’è molto da fare. È obbligatorio mentalizzarsi a partire da oggi al San Vito-Marulla, dove tra le altre cose il fattore campo nemmeno dovrebbe sentirsi, poiché la tifoseria locale è in sciopero contro la proprietà Guarascio e gli spalti saranno praticamente vuoti. Non sembra annunciato patron Iervolino al seguito della squadra, potrebbero invece esserci l’ad Pagano e il presidente Milan, con il direttore Faggiano. Domani il ds dovrebbe essere a Milano per gli ultimi ritocchi di mercato che hanno provocato, nella tempistica, più di un malumore nella tifoseria soprattutto sui social nelle ultime tre settimane. Tra voci incontrollate, influenze strane da altre città e l’oggettivo ritardo con cui si deve risolvere la posizione dei vari Daniliuc, Maggiore, Legowski e Tongya, la chiusura del calciomercato sarà manna dal cielo per ritrovare serenità nell’ambiente. Chi resta, resta e chi va, va.

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