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Due anni, 5 mister e 25 membri staff: Iervolino ha sborsato 7,5 milioni

Ben 7,5 milioni solo per pagare gli allenatori con i loro staff tra ingaggi, premi e incentivi all’esodo. Nei due anni di gestione Iervolino i trenta dipendenti tecnici non sono certo costati poco, a partire dai “capi” fino a lì loro collaboratori. È l’analisi che propone stamani il quotidiano Il Mattino in edicola.

Si parte da Davide Nicola e dai suoi collaboratori Manuel Cacicia, Simone Barone, Gabriele Stoppino e Federico Barni. Mister 7% e i suoi hanno guadagnato 3,5 milioni lordi (1,5 solo per il mister), compreso l’ulteriore m anno di contratto fino al 2024 annullato dietro pagamento della prevista penale di circa 600mila lordi complessivi.

Con Paulo Sousa sono arrivati Victor Sanchez Lladò, Lluis Sala, Manuel Cordeiro e Cosimo Cappagli. Il tecnico lusitano è stato ingaggiato grazie alle agevolazioni del Decreto Crescita per un costo di 2 milioni lordi (staff compreso) a cui aggiungere il premio salvezza 2023 (diviso con Nicola) e l’indennizzo per la rescissione operata in questa stagione.

Poi è stata la volta di Pippo Inzaghi, che ha firmato per 550mila euro netti ma ne ha percepiti solo 400 (il resto lo ha “lasciato” all’atto della rescissione, richiamato nel post Liverani con rifiuto se non ci fosse stato un prolungamento e garanzie per l’anno prossimo in B, come è stato). I suoi collaboratori Maurizio D’Angelo, Luca Alimonta, Simone Baggio, Nicola Corrent e Daniele Cominotti hanno farcito lo staff. Infine, Fabio Liverani (contratto di 400mila euro tuttora in corso), con lo staff composto da Maurizio Cantarelli e Francesco Fabellini.

A questi nomi occorre aggiungere quello degli interni che hanno attraversato più gestioni: Colantuono (già precedentemente sotto contratto per 250mila euro come responsabile del settore giovanile) e il suo diretto collaboratore Armando Fucci, l’ex preparatore dei portieri Rampulla (esonerato con Sousa), quello attuale Mauro Lamberti, Andrea Bovo, Manolo Pestrin, Sandro Antonini, i preparatori atletici Marco Celia, Daniele Tozzi, Vincenzo Laurino e quel Franck Ribèry che è stato più in Germania che in Italia (dopo essersi però abbassato l’ingaggio a 200mila euro lordi rispetto ai 2 milioni che percepiva da calciatore).

Totale: 30 allenatori per 57 punti in 73 partite, una salvezza brillante e una retrocessione scottante.

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