Una doppietta per scacciare la crisi e dimenticare Empoli. Fascia di capitano al braccio, testa alta e soprattutto…sul pallone. Ci ha messo tre minuti Milan Djuric per tornare a esultare e tirare un fortissimo sospiro di sollievo. Un gol che indirizza la partita e fa da preludio a una prestazione superlativa del bosniaco, oggi in versione regista offensivo. Tanto lavoro per la squadra e la meritata gloria personale con la doppietta che gli permette di arrivare a 4 gol quando manca una gara alla fine del girone di andata. E che gol, il secondo. Se il primo è un marchio di fabbrica, il destro dal limite con cui ha pescato l’angolino è inusuale. Una giornata perfetta per Djuric, sempre più importante per l’attacco di Ventura. E finalmente Milan può tornare a sorridere: “Bella partita, per i due gol e per la vittoria”, il primo commento dell’attaccante di Tusla. Al di là della giornata da incorniciare, bisognava cancellare dalla mente l’errore del Castellani. Detto fatto: “C’era rabbia per l’episodio sbagliato a Empoli, dovevo rifarmi e sono contento anche perché abbiamo giocato la miglior partita dopo quella con il Pescara. Personalmente penso che a 30 anni non puoi far trascinarti dalle chiacchiere. Io anche grazie alla mia esperienza ho dato il massimo senza dare conto alle voci e si è visto il risultato oggi sul campo”.
Una risposta alle critiche di Djuric ma anche di tutta la Salernitana arrivata al terzo risultato utile consecutivo: “Dopo il Cittadella dovevamo dare una svolta, i risultati stanno venendo. Siamo una buona squadra, il mister ha idee importanti e si stanno vedendo i frutti. È normale per l’allenatore avere le proprie idee a inizio stagione, noi dobbiamo mettere anima e corpo come dipendenti. Ho fatto questo, allenandomi seriamente e aspettando la mia possibilità per poi poter dare il massimo possibile”.
E oggi la Salernitana è riuscita a dare il massimo, finalmente: “Oggi la cosa più importante è stata la vittoria, il Pordenone era a +5 sulla terza e noi abbiamo creato tantissime palle gol. Quando crei tanto hai più occasioni e diventa tutto più facile, poi devi essere bravo e cinico a sfruttare queste occasioni. Sicuramente avrei barattato un gol di oggi con quello di Empoli, c’è ancora tanto rammarico perché mi è dispiaciuto per la squadra e per la gente che è venuta in Toscana”.
Sette punti in tre partite, i granata sono tornati a correre: “Dopo il primo tempo di Cittadella c’è stato un confronto importante con la squadra, abbiamo cambiato passo dal punto di vista del gioco e dell’intensità. Oggi partita quasi perfetta, tralasciando dieci minuti nel secondo tempo abbiamo stradominato. Dobbiamo cercare di indirizzare i giovani sulla strada giusta, le qualità del singolo calciatore non si discutono: la cattiveria però va trasmessa da noi veterani. Sicuramente l’obiettivo è centrare i playoff almeno per quanto mi riguarda, credo che abbiamo le possibilità. Oggi abbiamo dimostrato di aver aggiunto un mattoncino in più, ora andiamo a La Spezia per prolungare la striscia positiva e poi andare in vacanza”.
Al momento della sostituzione l’Arechi ha regalato a Djuric una standing ovation, fischiando però Lamin Jallow: “Mi fa piacere ricevere gli applausi, i tifosi hanno il diritto di esprimere il loro stato d’animo sia quando si vince sia quando si perde. Jallow ha commesso un errore e poi ha chiesto scusa, la questione nello spogliatoio è chiusa. Al prossimo gol che farà sarà tutto in discesa”.
Incontenibile Djuric, in campo e anche in sala stampa tra passato e futuro: “Dopo la partita di Empoli avevo molta rabbia dentro per la mancata vittoria, oggi la rabbia l’ho messa in campo. Il mister cerca di punzecchiare i propri calciatori, io ho 30 anni e tante partite in B e so che i pettegolezzi fanno parte del gioco. Un professionista deve esserlo in campo e fuori. Il 2019 è stato metà negativo e metà positivo, spera si possa chiudere con una bella vittoria a La Spezia. Stiamo cercando di dimostrare un percorso di crescita, vorrei nel 2020 centrare la doppia cifra e i playoff che ripeto sono alla nostra portata. ”. Anche perché questa squadra ha scoperto Cicerelli e Lombardi, due frecce che stanno facendo la differenza: “Sicuramente con due esterni in campo con questa qualità io devo solo restare in area a fare la lotta e a cercare di colpirla, perché lo so che prima o poi il pallone in area arriva e bisogna solo buttarla dentro. Noi dobbiamo esaltare le caratteristiche di ogni singolo, ovviamente se mi butti la palla in profondità vado in difficoltà se invece mi fai dieci cross mi trovo meglio. All’interno dello spogliatoio c’è impegno e sintonia, noi stiamo facendo il massimo. Naturalmente c’è sempre da migliorare”.
Ora c’è La Spezia, poi la sosta e l’inizio del mercato. E Djuric è sempre in discussione: “La fiducia della società l’ho sempre avuta, le vicende esterne le ho seguite poco. Anche con il mister sono stato sempre molto tranquillo. Ogni allenatore ha il suo prototipo di attaccante, nella mia carriera mi è capitato perché sono una punta atipica. Ma ognuno ha sempre la sua possibilità. L’anno scorso venivo da un infortunio e non ero pronto fisicamente, c’erano aspettative e l’inizio è stato difficile per me. Quest’anno mi sono sempre sentito considerato, la società ha ribadito che fossi un giocatore importante e io ho solo aspettato il mio momento”
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