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Divieto trasferte per 4 mesi, oggi si discute ricorso CCSC al Tar Lazio

Si discute oggi al Tar del Lazio la richiesta di sospensiva del divieto di trasferte per quattro mesi (1 agosto-1 dicembre) inflitto ai tifosi della Salernitana dal Viminale dopo il lancio di seggiolini e gli altri comportamenti che hanno provocato l’interruzione della gara di ritorno dei playout di B contro la Sampdoria il 22 giugno scorso. L’udienza è fissata a Roma, dopo il ricorso presentato dal Centro di Coordinamento Salernitana Clubs che ha ottenuto il sostegno anche di Federtifosi, l’associazione nazionale che rappresenta i sostenitori di calcio e che ha ugualmente impugnato il provvedimento.

A guidare la difesa delle istanze del CCSC gli avvocati Massimo Falci ed Oreste Agosto. I legali di Federtifosi sono Federico Pesavento di Vicenza e Lorenzo Minotti di Frosinone. La società della Salernitana guarda con interesse alla questione e si sarebbe interfacciata con i rappresentanti del CCSC nei giorni scorsi. La tifoseria è l’unica parte che può attivamente ricorrere contro il provvedimento del Ministero dell’Interno, dove il club, per tramite della politica (l’on. Bicchielli in primis) ha già mosso i suoi passi per sensibilizzare il ministro Piantedosi. Il 31 luglio dal Viminale, come già reso noto anche dalla Salernitana, sono arrivate aperture di massima a monitorare i comportamenti dei supporters granata in queste prima giornate di campionato, con la speranza di attenuare il divieto. La giornata di oggi può essere importante: se ci sarà la sospensiva, si potrà valutare già dalla trasferta di Cosenza, comunque rischiosa per l’ordine pubblico, per la rivalità tra piazze, una possibile apertura alla trasferta anche parziale. Una tifoseria che, nonostante le due retrocessioni consecutive, ha già fatto 3100 abbonamenti in C, non merita una sanzione così grande assegnata per i censurabili comportamenti di poche unità, tra l’altro già assicurate alla giustizia in grande parte in maniera singola per gli accertamenti delle responsabilità delle forze dell’ordine sul loro conto.

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