Difesa a 3 in cantina con Martusciello. Il “Sarrismo” a Salerno passando per Spalletti

La Salernitana cambia registro… in tutti i sensi. Il nuovo punto di ripartenza del sodalizio granata ha portato in dote non solo diverse prospettive societarie ma anche un primo ribaltone tecnico che all’alba della nuova stagione ha già prodotto un cambio della guardia in panchina. Giovanni Martusciello è il prescelto per la Salernitana 2024-25, in luogo di Andrea Sottil.

Forse proprio la guida tecnica rappresenta la principale linea di discontinuità rispetto al passato recente della Salernitana, andando ad anticipare quelli che saranno gli orientamenti tattici di Martusciello. Che da calciatore in molti ricorderanno per essere stato calciatore dell’Empoli dei miracoli tra fine anni ’90 e primi anni 2000, precursore di tutta una generazione di talenti campani transitati per il “Castellani” come Montella, Di Natale, Tavano, Carmine Esposito e non solo. Diventato l’incubo dei cugini viola della Fiorentina per una serie di reti nei derby, Martusciello ha saputo “agganciare” i maestri giusti nel suo percorso in panchina, partendo proprio da Empoli dove gli furono affidate a partire dal 2006 le squadre giovanili, da sempre fiore all’occhiello del club toscano. In quel frangente, nacque la collaborazione con Maurizio Sarri, che lo scelse come collaboratore tecnico in biancoazzurro, andando a completare un trio con l’attuale CT della Slovacchia, Francesco Calzona. Fu poi Luciano Spalletti (che lo allenò proprio a Empoli) a dargli la prima opportunità con una big ai tempi dell’Inter. Dopo due anni, Martusciello ritorna a seguire Sarri, prima alla Juventus nel 2019 e poi alla Lazio nel 2021.

Da primo allenatore la sua prima avventura non è da ricordare: l’Empoli 2016-17 subisce una clamorosa rimonta finale per mano del Crotone di Nicola e retrocede in Serie B. Alla guida della Lazio nella passata stagione, Martusciello va ad affollare l’elenco dei nomi che in questi anni hanno percorso (in un verso o nell’altro) la tratta Roma-Salerno. Parlavamo di svolta, perché rispetto agli ultimi allenatori transitati all’Arechi, Martusciello andrà ad accantonare il modulo 3-5-2, che è stato canovaccio principale dei vari Inzaghi, Paulo Sousa, Nicola e Castori, salvo rare e sporadiche eccezioni.

L’allenatore nativo di Ischia, infatti, predilige la difesa a 4, che al momento rappresenta la certezza da cui ripartire. Il 4-3-3 del primo Maurizio Sarri, si è evoluto con Martusciello fino a diventare 4-2-3-1 (con centrocampo a 5 in fase di non possesso) e doppio mediano davanti alla difesa. I due elementi con maggiore propensione offensiva sono poi liberi di puntare sull’esterno e trasformare l’attacco in un tridente. L’alternativa tattica che sarà legata soprattutto agli uomini che verranno messi a disposizione di Martusciello, prevede un 4-4-1-1 in cui la chiave di volta è il trequartista, l’uomo di maggiore qualità e meno gravato da dettami tattici, capace di creare superiorità e innescare l’attaccante. E non a caso stanno già tornando di attualità alcuni nomi in orbita Lazio, di elementi le cui caratteristiche sono note al neo-allenatore granata. Intensità, ritmi alti e pochi fronzoli, sono alcuni dogmi del sarrismo, la cui influenza non potrà non sentirsi nelle idee di gioco di Martusciello. “Scegliere giocatori prevalentemente fisici non penso sia giusto, nel centrocampo attuale, che è il reparto che sposta la condizione di palleggio occorre avere giocatori motivati” ha anticipato poche ore fa in conferenza stampa”. Da un lato Petrachi ha annunciato una rivoluzione nello spogliatoio, dall’altro serviranno uomini funzionali all’idea tattica di Martusciello e capaci di far tornare in alto la Salernitana.