Il derby tra Benevento e Salernitana non sarà solamente un derby. Per la prima volta dall’inizio del campionato, questa sfida si presenta come un bivio reale, un passaggio obbligato che può cambiare l’inerzia di un’intera stagione. Con tre giornate ancora da disputare dopo lo scontro diretto, la gara del Vigorito ha il peso di una scelta: chi vince prende un vantaggio psicologico enorme, chi perde rischia di consegnare il titolo di campione d’inverno, e forse molto di più, ad un’avversaria diretta.
La Salernitana inizierà il match in una situazione di classifica migliore rispetto ai padroni di casa. I granata sono primi insieme al Catania con 31 punti, ma a due lunghezze ci sono i sanniti affiancati da un Cosenza in stato di grazia. È una classifica cortissima, compressa, in cui in un turno possono cambiare tutte le carte in tavola.
La Salernitana ci arriva con un percorso recente positivo ma non brillante, i granata hanno raccolto 9 punti nelle ultime cinque gare. Il rendimento contro le squadre della parte alta ha mostrato luci e ombre: i granata hanno pareggiato contro Crotone, Potenza e Casarano, vinto con autorità contro Casertana, Monopoli e Cosenza, e perso lo scontro diretto più pesante, quello contro il Catania. Una tendenza chiara: la Salernitana sa accendersi nelle grandi partite, mostra solidità e identità, costruisce tanto e concede poco, ma non sempre riesce a trasformare la mole di gioco in concretezza. È anche una questione psicologica: i granata riescono ad imporre il proprio ritmo, ma quando la partita si incarta o richiede cinismo nei momenti chiave, la squadra ha lasciato qualche punto per strada.
Il Benevento vive una situazione simile, ma con sfumature differenti. I giallorossi arrivano al derby con 7 punti nelle ultime cinque partite. Il percorso è stato finora altalenante che ha al suo interno sconfitte pesanti contro Cosenza, Casarano e Catania e vittorie convincenti contro Monopoli, Potenza, Trapani e Casertana.
La gara nel Sannio sarà anche l’occasione di raddrizzare il percorso negli scontri diretti. Considerando le prime quattro, la Salernitana ha battuto il Cosenza alla seconda giornata e perso a Catania alla decima. Il Catania ha perso a Cosenza e vinto al Cibali con Salernitana e Benevento; per il Cosenza un ko con i granata e due vittorie interne con Catania e Benevento. Proprio i giallorossi sono quelli messi peggio: due ko con Catania e Cosenza. La mini classifica quindi recita: Catania 6, Cosenza 6, Salernitana 3 e Benevento 0.
Sul piano mentale, questo derby promette quindi di pesare quanto una finale anticipata. La Salernitana porta addosso la responsabilità della favorita: ogni passo falso viene amplificato, ogni pareggio letto come una frenata. Eppure la squadra ha dimostrato di sapersi esaltare nei contesti più competitivi; il vero ostacolo è trovare continuità e freddezza nei momenti decisivi. Il derby, in questo senso, è anche un test psicologico su chi saprà reggere meglio il peso degli obiettivi.
Il quadro si completa osservando i calendari delle ultime giornate del girone d’andata, che potrebbero decidere in modo definitivo la corsa al primato. Sulla carta, la Salernitana è la squadra con il percorso più favorevole: dopo il derby, Trapani in casa, Picerno in trasferta e Foggia all’Arechi. Il Benevento dovrà invece vedersela con Cavese, Giugliano e Cerignola, un trittico insidioso soprattutto per i giallorossi, che in trasferta hanno mostrato qualche limite. Il Catania, rivale diretta per la vetta, ha il calendario più complicato, con sfide contro Picerno, Crotone, Potenza e Atalanta U23: un cammino denso di ostacoli che potrebbe rallentare gli etnei. Da non sottovalutare ovviamente il Cosenza, la squadra più in forma del campionato (6 risultati utili di fila), che ha 29 punti e sfiderà fino alla sosta Foggia, Picerno, Trapani e Cavese. Corsa a quattro quindi per il titolo di campione d’inverno, un traguardo che quasi sempre dà, a chi lo taglia, la matematica certezza di arrivare davanti a tutti anche alla trentottesima giornata. Il primo posto al giro di boa ha insomma una valenza statistica rilevante. Dal 2017, ovvero da quando l’attuale campionato ha cambiato la sua denominazione da Lega Pro a Serie C, solo una volta infatti la squadra che è stata campione d’inverno non ha poi conquistato la promozione in B: è successo proprio al Benevento. Nella scorsa stagione, l’Avellino, poi promosso in B, era addirittura terzo, dietro al Monopoli e ai sanniti (a pari punti con Cerignola e Potenza), con addirittura cinque punti di distacco dalla squadra guidata da Auteri. In tutte le altre occasioni, la squadra che è stata campione d’inverno ha poi festeggiato anche a fine stagione: è successo al Lecce nel 2017/18, alla Juve Stabia nel 2018/19, alla Reggina nel 2019/20, alla Ternana nel 2020/21, al Bari nel 2021/22, al Catanzaro nel 2022/23 e alla Juve Stabia nel 2023/24.
In un contesto così compresso, Benevento-Salernitana assume un valore speciale: chi vince guadagna strada, fiducia e slancio emotivo, chi perde rischia di consegnare il titolo d’inverno a un’avversaria diretta e chi pareggia potrebbe fare il gioco del Catania o del Cosenza.