La reazione non può bastare per giustificare una prestazione pessima, a tratti imbarazzante. La Salernitana perde meritatamente ad Ascoli, regala 60 minuti ai padroni di casa ma soprattutto tre gol evitabilissimi. Dionigi ringrazia, Ventura invece scuote la testa. Non può essere contento l’allenatore della Salernitana, non può guardare il bicchiere mezzo pieno stasera. Il cavalluccio doveva vincere, dopo un quarto d’ora già aveva perso la partita.
I social esplodano, i tifosi sono arrabbiati. Ricompare la parola galleggiamento. Tutto ripiomba nel baratro: “Che i tifosi siano arrabbiati lo capisco perché lo sono anche io – l’esordio di Ventura su Zoom – Il fatto che abbiamo avuto un approccio non corretto probabilmente è colpa mia perché non ho creato i presupposti. Abbiamo preso 3 gol farneticanti, probabilmente l’ultima mezz’ora conferma che si poteva e doveva fare meglio. Nel momento in cui entriamo in campo non con la determinazione dell’ultima mezz’ora è evidente che qualcosa non è andata. Tagliamo la testa al toro, mi assumo io le responsabilità. È evidente che questa partita ci deve far fare delle riflessioni, sull’aspetto tecnico e mentale: di tutto un po’. Non possiamo pretendere di avere ambizioni nel momento in cui non produciamo. È una partita che deve far fare ampie e lunghe riflessioni a tutti, a me e giocatori in primis. Sono arrabbiato e un po’ deluso, credo che l’Ascoli fosse una squadra alla nostra portata ed è impensabile: abbiamo regalato tre gol e di fronte a questo la reazione veemente avrebbe portato un solo punto in più ma non avrebbe cambiato la riflessione. Seconda e terza rete dell’Ascoli, gol impensabili. Due autoreti e un regalo, dobbiamo usare questo termine: da un lato avrebbero ucciso tutti, abbiamo invece reagito. Fa arrabbiare ulteriormente, perché se quell’atteggiamento lo avessimo avuto dall’inizio la partita sarebbe finita in modo diverso”.
Un Ventura davvero deluso e il suo pensiero è anche ridimensionato dopo questa pessima trasferta di Ascoli: “Ha un senso andare ai playoff se possiamo giocarcelo: se siamo quelli del primo tempo non meritiamo neanche di andare negli spareggi. Questo campionato ha detto che c’è stato un miglioramento dall’inizio, qualche risultato ci ha dato la possibilità di stare tra le prime 8 e crescere per avere ambizioni, individuali e di squadra. Una prestazione del genere è grossolanamente difficile da commentare: ripeto, tre gol regalati. Ho sbagliato a preparare la partita dal punto di vista psicologico: dobbiamo fare delle riflessioni, le cose non vengono per caso. Dobbiamo capire cosa serve e far sì che un giocatore dopo una partita da 7 non ne faccia una da 3. La Salernitana può essere quella dell’ultima mezz’ora. C’era determinazione nel cercare un pareggio, ma non si può giocare solo mezz’ora. Può darsi che questa sia una grandissima squadra allenata male, oppure può darsi che ha bisogno di tempo per migliorare. Sono deluso, l’Ascoli è giusto che esulti ma era una squadra alla nostra portata”.
Nove gol subiti alla ripresa del campionato, troppi: “Ma non con giocatori avanti al portiere, tutti gol impensabili da prendere. Non è una catastrofe tattica, ma errori e situazioni difficili da preventivare perché non rientrano nella logica delle cose. Dobbiamo sicuramente migliorare questo aspetto, perché non può essere sempre sfortuna. Quando parlo di futuro non parlo delle prossime partite, ma faccio un discorso più ampio. Se dobbiamo andare ai playoff per fare una partita del genere meglio non andarci. Questa squadra può fare molto di più. Se perdi da Crotone e Cittadella ci sta, ma non posso perdere con Cremonese e Ascoli perché sono squadre alla nostra portata. Noi non solo non vinciamo, ma perdiamo partite di questo genere: servono riflessioni, nell’immediato e nel futuro. La proprietà ha ambizioni di ottenere qualcosa di importante. Se avessimo avuto l’obiettivo di andare in Serie A sarebbe stato un campionato negativo. Se l’obiettivo era ricostruire, allora è un discorso diverso. Negli ultimi mesi siamo stati sempre nei playoff, è evidente che sia la società sia la squadra hanno questo tipo di desiderio. Nessuno è contento di perdere, tutti sarebbero estremamente contenti di vincere i playoff. Ma nessuno ha mai parlato di vincere il campionato. La possibilità c’è ancora. Ma io voglio andare ai playoff con una squadra che ha la possibilità di vincerli: per me finire la stagione a 53 o 57 è la stessa cosa. Cerci? È la storia di questa annata, sapevamo che era un punto interrogativo. Le problematiche si sono ripetute, non è stato fortunato perché quando stava trovando condizione ha preso una ginocchiata che lo ha tenuto fermo un mese, poi la seconda volta è arrivato il lockdown. La differenza, per una serie di vicissitudini, non l’ha fatta”.
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