A Salerno ha giocato per la prima volta in massima serie. In granata Filippo Delli Carri è arrivato in prestito dalla Juventus nell’estate 2021. In bianconero ha fatto parte del percorso giovanile. Martedì guarderà con interesse la sfida tra due sue ex squadre: “Il mondo Juventus sta vivendo una situazione non semplice; la penalizzazione, se confermata, cambierebbe radicalmente la classifica dei bianconeri – ha spiegato ai nostri microfoni il difensore – Non è facile concentrarsi sul campo con una situazione del genere al di fuori. I giocatori però sono molto esperti e faranno il possibile per sopperire a tale situazione. Mi aspetto una bella parttita. La Salernitana ha passato un periodo difficile, ma ne è venuta fuori ed è una buona squadra. Certamente con la Juve darà qualcosa in più, poi ci sarà una bella cornice di pubblico all’Arechi“.
Gli ex compagni granata e… bianconeri
L’ex Pescara sta seguendo le sorti dei granata, dove ha lasciato tanti ex compagni: “Guardo spesso la Salernitana. Ho visto la partita col Lecce, è stato importante vincere a livello mentale. Ad inizio campionato mi aveva dato la sensazione di una squadra molto solida e difficile da battere. Poi ha avuto dei passaggi a vuoto. La rosa è valida, sul mercato, sia in estate che a gennaio, sono arrivati acquisti importanti. L’attacco è davvero forte con Bonazzoli, Dia e Piatek, a centrocampo è arrivato un giocatore importante come Maggiore. Conosco tanti ragazzi che erano in squadra. Con Radovanovic e Fiorillo ho un ottimo rapporto, abbiamo legato molto e ci sentiamo spesso. Sono rimasti Sepe, Gyomber e Fazio, bravi ragazzi e ottimi calciatori, con Kastanos ho giocato anche a Pescara ed è un buon giocatore. Conosco Pirola, con il quale ho fatto qualche stage in Nazionale, è un ottimo giocatore, giovanissimo anche lui. Ha gran fisico, i giovani in Italia andrebbero aspettati. Lo stesso vale per Lovato, con il quale ho giocato in under 20, e che è stato sfortunato finora. Mazzocchi è sempre stato un gran professionista, si è conquistato la Nazionale con tanto lavoro, giorno per giorno. Sono felicissimo che sia arrivato in azzurro e gli auguro di tornare presto”.
Nelle giovanili bianconere e alla Juventus Under 23 Delli Carri è stato compagno di squadra di Nicolussi Caviglia, Fagioli e Miretti: “L’infortunio grave che Hans ha avuto a Parma lo ha frenato, altrimenti sarebbe esploso prima in Serie A. Ho visto il suo esordio col Torino, nel secondo tempo ha fatto una gran partita. È un giocatore che, anche se non ha stazza, ha grande forza fisica e ha un gran piede. L’età è poi dalla sua parte, ha appena ventidue anni. Conosco benissimo Fagioli, un po’ anche Miretti. La Juve ha pescato in casa due giocatori davvero forti e intelligenti. Spesso in Italia non ci si accorge di avere dei talenti e si comprano gli stranieri”.
Il ricordo della salvezza
Delli Carri è tornato anche sulla scorsa stagione vissuta a Salerno e sulla straordinaria impresa salvezza, alla quale ha contribuito con cinque presenze (contro Fiorentina, Inter, Verona, Lazio e Napoli): “Mi avevano preso dalla Juventus per completare il reparto difensivo. Con il lavoro e anche con un pizzico di fortuna, visti infortuni e squalifiche, ad un certo punto mi sono ritagliato il mio spazio. A gennaio, con l’arrivo del direttore Sabatini, sono arrivati tanti calciatori. Il direttore però non si è comportato bene con me. Avevo capito che lo spazio poteva essere ridotto e ho parlato con lui per capire se era il caso di andare via. Mi disse testuali parole: “Sei giovane, col Napoli hai giocato bene e ti spremi come un limone in allenamento. Puoi restare”. Due giorni dopo mi sono ritrovato a fare i giri di campo da solo. Non ho capito il suo comportamento. La salvezza la sento mia perché, anche se con poche presenze, ho contribuito. Mister Nicola ha gestito benissimo il gruppo e ci ha sempre creduto. Quando perdemmo nel finale all’Olimpico con la Roma, a fine partita entrò in sala video e ci disse: “Questa partita ci farà salvare”. Lo prendemmo per matto ma ebbe ragione. Vincemmo con la Samp e da lì iniziammo la scalata. Prima di gennaio c’era una situazione difficile, ma il direttore Fabiani fu bravissimo. Parlava poco, ma quando lo faceva rassicurava tutti e non ci ha mai fatto mancare nulla. Gli stipendi arrivavano puntuali. Mi sono innamorato di Salerno, ho conosciuto tante bellissime persone con le quali ho mantenuto i rapporti. L’esperienza calcistica mi ha formato molto”.
Ora l’ex Rieti veste la maglia del Padova, in Serie C, dove si è trasferito nel mese di gennaio: “La prima partee di stagione a Como è andata male, giocavo fuori ruolo – ha concluso Delli Carri – Ora a Padova sto bene e ho trovato una situazione che mi piace. Siamo un po’ attardati in classifica, la prima ha 11 punti di vantaggio, ma con un filotto positivo le cose possono farsi interessanti. La squadra ha giocatori importanti come Dezi e Donnarumma”.
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