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Del Grosso ricorda Phil: “Dopo il C. di Sangro passammo la notte al bar… ma eravamo astemi! Faceva del bene a tutti”

Nessuno ieri ci voleva credere. Leggere la notizia della morte di Phil Masinga è stato tremendo, un incubo per chi lo conosceva bene. Masinga è rimasto nel cuore di tutti i tifosi della Salernitana e anche dei suoi ex compagni, ma uno in particolare aveva davvero legato con l’attaccante sudafricano. Alessandro Del Grosso ha giocato con il buon Phil a Salerno ma anche a Bari, condividendo tantissime gioie nello spogliatoio. E anche Del Grosso ieri mattina è rimasto sotto shock: “Non ho parole, l’ho saputo ieri con un messaggio di un nostro compagno e ci sono rimasto – ha detto Del Grosso a Radio Alfa – Sapevo che non stava bene negli ultimi 2-3 anni però non immaginavo che potesse arrivare questo momento. C’ero molto legato, lui veniva da fuori e io parlavo poco inglese mentre lui molto inglese e poco italiano: ci capivamo a gesti, faceva del bene a tutti. Era una persona eccezionale, sorrideva a tutti e cercava sempre di aiutare”. Masinga era davvero una brava persona, un ragazzo dal cuore d’oro: “Aveva preso in gestione un orfanotrofio con 50 bambini, li voleva adottare tutti anche se sapeva che era impossibile. In ogni caso li curva, fornendo da mangiare giorno e notte”. Quindi il miglior ricordo che ha Del Grosso dell’amico: “Io sono astemio e anche Masinga. Due sere dopo che vincemmo con il Castel di Sangro uscimmo e decidemmo di bere qualcosa. Quella notte siamo stati costretti a chiamare per farci venire a prendere al bar, non era nessuno dei due in condizione di guidare. Mi sono risvegliato a casa sua con tanti vuoti di memoria, non so neanche chi ha chiamato per farci portare a casa. Questa storia rimarrà sempre tra me e lui”.

Oggi Del Grosso allena il Lanciano, squadra che sta cercando di ripartire dopo il fallimento. Naturalmente Del Grosso segue ancora le vicende di casa granata: “Per me la squadra è buona ed è costruita per arrivare nei playoff. A Salerno non è mai facile giocare, anche il più forte può avere problemi. Salerno ti ama ma vuole vedere la maglia sudata: non è per tutti. C’è gente che ha giocato a grandi livelli che ha fatto fatica a giocare a Salerno, è una piazza che pretende”. Adesso ci proverà Gregucci a invertire una rotta che sta facendo allontanare la Salernitana dalle zone alte della classifica: “Gregucci può portare un po’ più di serenità, non è mai facile vincere ma può dare tranquillità a una squadra forte. Quando un nuovo allenatore subentra non va a lavorare fisicamente o tatticamente, bensì mentalmente: così si raddrizzano le squadre”.

Del Grosso è stato padrone della fascia a Salerno, nonostante quando arrivò il titolare era Claudio Grimaudo: “Era un grande campione, io appena sono arrivato cercavo di capire dove poteva non arrivare lui per farlo io e ci sono riuscito. Dovrebbero farlo anche gli esterni che ha oggi la Salernitana, senza mai mettere il muso: quando si viene sostituiti non bisogna arrabbiarsi, ma bisogna dimostrare sul campo il proprio valore”.

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